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Santanchè, il processo per truffa all’Inps va avanti: la giudice non cambia. “C’è il rischio prescrizione”

L'attuale gup, Tiziana Gueli, terminerà l'udienza preliminare restando applicata anche dopo il 1° aprile, quando si trasferirà al dibattimento. Così gli atti già svolti non dovranno essere ripetuti
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Non cambia il giudice dell’udienza preliminare del processo per truffa all’Inps a carico di Daniela Santanchè. L’attuale gup, Tiziana Gueli, resterà applicata al procedimento anche dopo il 1° aprile, quando si trasferirà alla nona sezione penale del Tribunale. La notizia, attesa, è stata ufficializzata da un decreto del presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, che autorizza la magistrata a concludere l’udienza preliminare per “garantire il principio del mantenimento dell’organo giudicante” e la “necessità di conservazione della conoscenza degli atti in un procedimento che prevede, fra l’altro, secondo l’imputazione, fatti a rischio prescrizione“.

Il reato contestato alla ministra del Turismo, infatti, risale al 2020 e si estingue in sette anni e mezzo: l’accusa è di aver incassato ventimila ore di cassa integrazione non dovute per 13 dipendenti di Visibilia, il suo gruppo editoriale, che secondo l’accusa lavoravano regolarmente pur risultando a casa per l’emergenza Covid. Il cambio di gup avrebbe obbligato a ripetere tutti gli atti svolti finora davanti a Gueli, cioè l’esame delle questioni preliminari (tra cui quella sulla competenza territoriale, decisa dalla Cassazione con il mantenimento del processo a Milano).

Oltre ad avvicinare la prescrizione (obiettivo per cui la maggioranza si sta muovendo anche in Parlamento) il cambio di giudice avrebbe allontanato anche il momento della decisione sul rinvio a giudizio, che implicherebbe le dimissioni di Santanché, come ha chiarito più volte il suo partito, Fratelli d’Italia. Per allungare i temi, alla vigilia dell’udienza prevista per il 26 marzo, la ministra ha sostituito uno dei suoi legali con l’avvocato Salvatore Pino, che ha chiesto subito un “termine a difesa”, cioè un periodo di tempo per studiare gli atti. L’udienza è stata così rinviata al 20 maggio, nonostante l’opposizione della Procura.

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