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“I negozi di Unicoop Tirreno aperti il 25 aprile”: dopo la denuncia dei Cobas si valuta il passo indietro

La scelta della cooperativa di tenere aperti i 33 punti vendita nella giorno della Liberazione ha innescato una durissima reazione da parte dei sindacati
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Unicoop Tirreno resta aperta il 25 aprile scatenando polemiche e proteste per le condizioni imposte ai lavoratori. La scelta della cooperativa di tenere aperti i punti vendita nella giornata della Festa della Liberazione ha innescato una durissima reazione da parte dei sindacati, che parlano di una decisione irrispettosa verso i dipendenti e il valore storico della ricorrenza. Una vicenda che, a quanto pare, porterà la coop al passo indietro, anche se i sindacati dicono non saperne ancora nulla.

“Il 25 aprile non è un giorno come gli altri. È il giorno della Liberazione, la data in cui il nostro Paese celebra la fine dell’occupazione nazifascista e la riconquista della libertà e della democrazia”, si legge in una lettera aperta del sindacato Cobas Lavoro Privato in cui viene chiesto anche agli altri sindacati di fare rete. I Cobas chiedono ai confederali di “non firmare nessun accordo che preveda l’apertura dei punti vendita in questa giornata”, affinché ne venga “rispettato il valore storico e simbolico”. Già con una lettera formale del 13 febbraio, il sindacato aveva richiamato Unicoop Tirreno al rispetto di precise norme contrattuali. Nel documento, i rappresentanti sindacali evidenziano come l’articolo 14 del contratto integrativo aziendale escluda esplicitamente alcune festività dalle aperture, tra cui proprio il 25 aprile.

“Quest’anno l’azienda ha riproposto il calendario senza consultazione delle organizzazioni sindacali e lo ha inviato all’organizzazione il 31 di gennaio, quindi ultimo giorno utile per poterlo inviare, senza averlo concordato”, spiega Graziella Barazzuoli di Cobas a Ilfattoquotidiano.it. E, sorpresa, c’era anche il 25 aprile: “È grave per noi, è gravissimo”, denuncia Barazzuoli sottolineando come l’apertura vada in contrasto con i principi storici delle cooperative, tradizionalmente più attente ai valori sociali che agli interessi commerciali. Quali dipendenti si troveranno a dover lavorare il 25 aprile nei punti Coop? Secondo quanto riferito da Barazzuoli, la cooperativa farà lavorare i “volontari”. Tradotto, secondo la sindacalista: “I precari, i part-time involontari che da più di 20 anni che non hanno la possibilità di aumentare le ore lavorate a settimana”. Senza contare gli interinali.

I punti vendita coinvolti sarebbero 33 tra il Lazio e la Toscana, compresa la località di Seravezza dove la Coop ha tre negozi a meno di 20 chilometri da Sant’Anna di Stazzema. Già nel 2024 l’apertura del 25 aprile era stata oggetto di dibattito e i Cobas ricordano inoltre due decreti significativi: quello del Tribunale di Viterbo e quello del Tribunale di Livorno, entrambi del 29 marzo dello scorso anno, che hanno ordinato a Unicoop Tirreno di non procedere con aperture nei giorni di festa nazionale, pena possibili conseguenze legali. Al momento Coop non ha ancora risposto alla diffida dei sindacati.

Ilfattoquotidiano.it ha provato a contattare Unicoop Tirreno che ha risposto con un no comment sulla vicenda. Dopo poche ore, l’ufficio stampa dell’azienda ha comunicato che “tutti i supermercati di Unicoop Tirreno saranno chiusi il 25 aprile”, specificando di “non aver nient’altro da aggiungere in merito”. Notizia di cui i sindacati non sarebbero ancora ufficialmente a conoscenza e che non risulterebbe comunicata in altre sedi. Nel frattempo, Cobas ha rilasciato dei manifesti per i dirigenti di Unicoop Tirreno: “Ogni volta che ci direte che è necessario aprire il 25 aprile vi chiederemo se siete antifascisti”.

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