Matteo Viviani e Ludmilla Radchenko non stanno più insieme. Lo storico inviato de Le Iene e l’ex showgirl, oggi affermata pittrice, si erano incontrati nel 2008 e avevano pronunciato il fatidico “sì” nel 2013. Dal loro legame sono nati due figli: Eva, nel 2012, e Nikita, nel 2017. Di recente, hanno condiviso sui social la decisione di intraprendere due percorsi diversi. A loro detta, era “l’unico modo per continuare a volersi bene”.
“Io e Ludmilla ci siamo lasciati. È giusto che tutti voi che ci seguite siate messi al corrente. È una decisione che abbiamo preso insieme, maturata a inizio anno”, ha esordito Viviani. Poi ha rassicurato: “Non è frutto di eventi eccezionali, litigate furibonde o altre eccezioni. Ludmilla è una donna eccezionale, noi vediamo questa separazione come un’evoluzione del nostro rapporto”. Come lui stesso ha voluto ribadire, “non ci sono stati litigi o tensioni insostenibili”.
Viviani e Radchenko hanno deciso di allontanarsi perché, a loro avviso, era “un’evoluzione necessaria”, arrivata “nel momento in cui ci siamo resi conto che continuare a stare insieme avrebbe significato rischiare di demolire quel sentimento che c’è ancora tra di noi e che sempre ci sarà”. Tra loro c’è rispetto, e le parole dell’inviato de Le Iene lo testimoniano: “Al di là di tutto, lei sarà per sempre la madre dei miei figli e io il padre dei suoi”.
Matteo Viviani ha poi concluso così il video dell’annuncio: “Io credo che siamo circondati da coppie scoppiate, che si odiano e si detestano, si fanno la guerra e si insultano pubblicamente perché forse si sono lasciate troppo tardi, quando il rancore e il risentimento hanno preso il posto di tutto il resto. Io e Ludmilla questa cosa non la vogliamo, né per il nostro bene, né per il bene dei nostri figli. Anche se sembra assurdo, credo che a volte lasciarsi sia l’unico modo per continuare a volersi profondamente bene“.
Anche la Radchenko ha condiviso un video su Instagram per spiegare la situazione. Le sue parole vanno di pari passo con quelle dell’ex: “Noi la vediamo come un’evoluzione… ‘la nostra fortezza con le ali’ non si distrugge… ma si trasforma”.
