Dal timore per i tagli su welfare e sanità, alla contrarietà al riarmo targato Von der Leyen e sposato dal governo Meloni. Ma anche la rivendicazione dell’appartenenza al M5s da parte dei militanti contro la “cancellazione” evocata da Carlo Calenda, nell’ultimo congresso di Azione. Questi i motivi che hanno spinto sostenitori 5 Stelle e pacifisti a scendere in piazza, sfilando a Roma in corteo da Vittorio Emanuele fino ai Fori Imperiali, per una manifestazione che ha riunito M5s, Pd e Avs. “800 miliardi per il riarmo? Significa cancellare lo stato sociale“, c’è chi rivendica dalla piazza. E ancora: “Questa è la piazza giusta, non quella di Serra. Continuano a dire in tv che siamo in pericolo, ma non abbiamo capito da chi”. E c’è chi si scaglia contro il governo: “Ora c’è bisogno di un’alternativa, si riparta da questa piazza”.
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