Arbitro 19enne riempito di calci e pugni durante una partita tra minorenni: “Picchiato da persone che potevano essere i suoi genitori”
Accerchiato, inseguito, sgambettato, colpito alla nuca con una bandierina e riempito di calci e pugni mentre tentava di proteggersi il volto. Domenica 6 aprile, lo stadio Luigi Averna di Riposto (Catania) è stato teatro di un vergognoso episodio di violenza. Un giovane arbitro di 19 anni è stato brutalmente picchiato da giocatori e non solo nei tempi supplementari della partita tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara, match playoff valido per il campionato Under 17 provinciale siciliano.
Nell’impianto di Torre Archirafi, che doveva essere chiuso al pubblico per l’inagibilità delle tribune, il direttore di gara Diego Alfonzetti è stato improvvisamente aggredito dai presenti sul terreno di gioco prima di essere salvato da un uomo, probabilmente il genitore di uno dei calciatori. Ma non è tutto. La lite è poi proseguita in uno scontro tra gli stessi calcatori. Sul posto sono arrivati i carabinieri, che ora indagano per ricostruire la precisa dinamica dell’accaduto. L’arbitro è stato quindi ascoltato, così come sono state raccolte le testimonianze di alcuni tra i presenti.
I video apparsi sui social sono poi diventati un elemento chiave per identificare i responsabili. Come riporta il quotidiano La Sicilia, l’intenzione è quella di procedere con le denunce del caso e richiedere l’applicazione di Daspo così come l’esclusione dal campionato della squadra ritenuta responsabile dell’accaduto. In tutto questo, alle due squadre i carabinieri contestano anche il reato di “apertura abusiva luoghi di pubblico spettacolo”: la partita – come scritto – doveva giocarsi a porte chiuse per l’inagibilità delle tribune.
Il sito ufficiale dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia) è stato poi oscurato domenica con un’immagine simbolo di ‘non violenza‘ dopo l’ennesima aggressione subita da un direttore di gara. Lo comunica in una nota l’Aia: “Il deplorevole episodio, ultimo di una lunga grave serie, è avvenuto in Sicilia e il giorno prima in Campania e nelle settimane scorse in Veneto, nel Lazio ed in diverse altre regioni”, si legge nel comunicato. “È una situazione ormai inaccettabile – ha dichiarato il Presidente dell’Aia Antonio Zappi – Queste incresciose aggressioni nei confronti dei nostri arbitri, spesso giovanissimi, picchiati da persone che per età potrebbero esserne i genitori solo per un fuorigioco o un rigore, devono essere oggetto di una profonda analisi, anche a livello istituzionale e politico, perché hanno assunto un significato non solo sportivo, ma anche sociale che deve essere combattuto con fermezza da tutta la società civile”.
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