Berrettini spiega la vittoria con Zverev: “Mentalmente ho dovuto fare un grande lavoro, sono molto fiero”

“Una partita pazzesca, soprattutto mentalmente ho dovuto fare un grande lavoro per cambiarla”. La chiave della vittoria contro Alexander Zverev è soprattutto nella testa di Matteo Berrettini. L’azzurro, oggi numero 34 ATP, si è qualificato agli ottavi del Masters 1000 di Montecarlo battendo il tedesco numero 2 del ranking e primo favorito del seeding, in rimonta in tre set con il punteggio di 2-6, 6-3, 7-5 in 2 ore e 29 minuti di gioco. Per la prima volta il 28enne romano ha battuto uno dei primi due giocatori del mondo: “Ho cominciato a credere di più in me stesso, i primi game del secondo set sono stati fondamentali e sono molto fiero di come ho gestito il finale con grande coraggio”, ha commentato Berrettini, spiegando le ragioni della sua vittoria.
Nel terzo “1000” stagionale che si sta disputando sulla terra rossa del Country Club del Principato, oggi tutta l’attenzione era per la sfida tra Zverev e Berrettini. Almeno nel primo set, però, il tedesco pareva in totalecontrollodell’incontro e capace di rispettare i favori del pronostico: “Il piano di gioco è stato lo stesso dopo il primo set, ho cambiato solo l’attitudine. Non colpivo servizio e diritto come ieri, mi sono dovuto adattare alle condizioni e lui giocava benissimo e in modo molto profondo”, ha analizzato a caldo Berrettini. Sottolineando come si sia costruito da solo la svolta: “Poi mentalmente ho fatto un salto in avanti, sono stato più aggressivo perché per vincere questa partita dovevo fare le cose giuste. Questo è cambiato ed ha funzionato”, ha spiegato l’azzurro.
Berrettini affronterà giovedì negli ottavi chi uscirà vincitore dalla sfida – in programma mercoledì – tra il ceco Jiri Lehecka, n.28 ATP, e Lorenzo Musetti, n.16 del ranking. Al di là di un possibile derby azzurro, per Berrettini c’è soprattutto la chance di fare ancora strada e acquisire grande fiducia guardano ai prossimi impegni sulla terra rossa, dove non ha molti punti da difendere: “Sulla terra sono cresciuto, fino a 19 anni ho giocato soprattutto sulla terra. È una delle mie superfici preferiti e purtroppo non ci si gioca tanto. Ho mancato per qualche anno i tornei più importanti e ora sono molto contento. Qui mi sento a mio agio“, ha concluso Berrettini. Che ora punta all’ingresso in Top 30. Ma giocando così potrà pensare presto a traguardi ancora più ambiziosi.
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