Si avvicina il grande giorno, fissato per il 5 maggio, del processo per traffico sessuale e violenze a carico dell’ex magnate dell’hip hop Puff Daddy. Cassie Ventura è pronta a testimoniare contro il suo ex fidanzato e ha deciso che userà il suo vero nome in tribunale anziché essere citata in forma anonima.
I pubblici ministeri hanno dichiarato che “Vittima-1” sarebbe salita sul banco dei testimoni nel processo contro l’ex produttore. A gennaio scorso, il magazine Rolling Stone ha identificato la “Vittima-1” come Cassie Ventura. Mentre secondo People: “Vittima-2, Vittima-3 e Vittima-4 hanno chiesto che le loro identità non vengano rivelate alla stampa o al pubblico”. Inoltre, i pubblici ministeri hanno richiesto che le vittime anonime “vengano citate al processo, usando solo pseudonimi“.
“Consentire queste misure impedirà la divulgazione pubblica- si legge nella nota diramata alla stampa -, non necessaria delle identità delle vittime delle molestie, evitando così un imbarazzo inutile e le conseguenze negative che quasi certamente seguirebbero se queste donne fossero costrette a rivelare pubblicamente i loro veri nomi al processo”.
I federali del distretto meridionale di New York vogliono che la Ventura compaia come testimone fondamentale degli abusi avvenuti durante i Freak-Offs“, ossia “le esibizioni di depravazione sessuale alimentate da droga, della durata di giorni, durante le quali Puff Daddy si masturbava”, secondo l’atto d’accusa.
La Ventura, all’epoca dei fatti, era una cantante R&B emergente sotto l’etichetta di Daddy, la Bad Boy Records, il primo “Freak Off” a cui ha partecipato è avvenuto solo pochi mesi dopo la loro frequentazione, quando lei aveva circa 22 anni e lui 40 anni.
Tra la miriade di accuse, la Ventura sostiene che Combs organizzava spesso spettacoli di sesso in vari hotel, sborsava ingenti somme di denaro per le escort affinché prendessero parte alle esibizioni sessuali, durante le quali a volte abusava fisicamente di lei davanti a loro. Puff Daddy ha reso l’ex fidanzata la protagonista principale delle sue sessioni di sesso sfrenato, ordinandole di trovare prostitute online. Quando l’ex fidanzata ha provato a ribellarsi è stata picchiata “brutalmente”. Da qui sono emersi i terribili filmati del 2016 che mostravano Puff Daddy mentre picchiava Ventura in un corridoio di un hotel.
Intanto il 4 aprile scorso i procuratori federali degli Stati Uniti hanno aggiunto due accuse all’atto di accusa di Sean “Diddy” Combs, ampliando le accuse secondo cui il magnate dell’hip-hop incarcerato si sarebbe impegnato nel traffico sessuale fino all’anno scorso.
Un atto di accusa sostitutivo depositato accusa Combs di aver usato la forza, la frode o la coercizione per costringere una donna a impegnarsi in atti sessuali almeno dal 2021 al 2024. L’atto di accusa sostiene inoltre che l’ex magnate era coinvolto nel trasporto della donna e di altre persone, tra cui prostitute, per impegnarsi nella prostituzione. Puff Daddy si è dichiarato non colpevole.