Tragedia “silenziosa” nel Parco nazionale Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo. Circa 50 esemplari sono morti a causa di un avvelenamento da antrace. I corpi degli animali, trovati galleggianti nel fiume a sud del Lago Edward, fanno temere per la salute della fauna locale e per i rischi di contagio agli esseri umani, circostanza tutta da verificare dai sanitari. I
In ogni caso il batterio Bacillus anthracis, responsabile della malattia, è stato identificato come causa del decesso. Il parco, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, si estende su oltre 3.100 miglia quadrate e ospita numerose specie in pericolo.
“L’antrace colpisce principalmente la fauna selvatica, ma rappresenta anche un rischio per gli esseri umani e gli animali domestici”, ha dichiarato l’Istituto congolese per la conservazione della natura, avvertendo che la malattia potrebbe diffondersi oltre gli animali selvatici. La contaminazione del terreno è stata causata probabilmente dalla sepoltura di animali morti, anch’essi portatori del batterio.
Non si tratta di un evento isolato: episodi simili si sono verificati in altre riserve naturali africane, dove l’antrace è endemico. Il Parco Virunga, già segnato dalla crescente instabilità politica e dai conflitti armati nella regione, si trova ad affrontare una nuova minaccia. I ribelli, infatti, hanno intensificato le offensive nell’est del paese, mentre le inondazioni hanno colpito duramente la capitale Kinshasa.