Governo di salute pubblica contro guerra e cambiamento climatico: una proposta da percorrere

Sussiste in Italia un’evidente distanza, che diventa ogni giorno più ampia, tra il popolo che aspira alla pace e non vuole mandare al macello i suoi figli per fare un favore a von der Leyen, Gentiloni, Calenda & C., da un lato, e i figuri guerrafondai appena citati che possiamo ben considerare rappresentativi, insieme a vari altri, di un sistema politico e istituzionale, italiano, europeo ed occidentale, chiaramente alla frutta, che minaccia di travolgerci tutte e tutti nel suo ineluttabile naufragio, anche perché ha deciso di puntare tutte le sue carte sulla guerra, proprio per distrarre dai suoi molti, evidenti e continui fallimenti.
Si tratta di disperati che sono sensibili esclusivamente alle ragioni del proprio portafoglio, avendo smarrito da tempo non solo ogni etica politica ma ogni consapevolezza culturale e sociale. Il cinismo umano e politico di costoro è impressionante, ma essi sono anche un prodotto della storia, in particolare di quella dell’Occidente, il quale, secondo i programmi scolastici varato dall’ideologo (insieme ovviamente a Lollobrigida, Mollicone e ad altri geni ineguagliabili) del regime meloniano Valditara, sarebbe “l’unico a conoscere la storia”. Affermazione alquanto ardita, dalla quale può desumersi, oltre che un innegabile profumo di suprematismo all’amatriciana, invano concepito per tentare di stordire le giovani generazioni irregimentandole e preparandole all’estremo sacrificio bellico, il fatto altrettanto innegabile che questa imitazione malriuscita dei responsabili del Minculpop che risponde appunto al nome di Valditara la storia proprio non la conosce.
E’ dunque giunto il momento, se vogliamo sopravvivere e vogliamo che sopravvivano i nostri figli e nipoti, di scindere i nostri destini da quelli di questa pessima classe dominante composta da politicanti, prenditori e operatori professionali della disinformazione (si veda da ultimo la plateale e illecita bufala del finto Barbero propinata senza vergogna da Luca Bottura a milioni di telespettatori).
Una proposta utile in questo senso è stata formulata di recente da Ugo Mattei nel corso di un convegno sul tema “Fine dell’austerità e nuovo intervento pubblico: un’ipotesi di governo nei nuovi equilibri globali del 2025”, organizzato al Cnr giovedì 10 aprile dagli encomiabili Veronica Morea, Andrea Ilari e Andrea Del Monaco, con la partecipazione di valorosi intellettuali, tra i quali autorevoli firme del Fatto Quotidiano: Basile, Mini, Revelli, Sylos Labini e altri, ed esponenti del Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (Cred) come gli accademici Francesco Schettino, economista, e Michela Becchis, storica dell’arte.
In una fase convulsa e pericolosa quale quella che stiamo vivendo appare in effetti più che mai necessario dotarsi di strumenti programmatici atti a contrastare la catastrofe cui stiamo approdando sotto l’egida della signora Meloni e della finta opposizione. Dal convegno del Cnr emerge l’abbozzo di un think tank da costruire e consolidare, ma che potrà avere senso compiuto solo innestandosi nel vivo e nel fuoco della lotta per dare un futuro al nostro disgraziato Paese e agli altrettanto sciagurati Europa ed Occidente, i cui popoli tutti sono vittime dell’accennata genia di saprofiti distruttivi e autolesionisti a un tempo.
La proposta di Ugo Mattei di dare vita a un Comitato di salute pubblica che sia espressione delle istanze popolari di vita, benessere e sviluppo – in contrapposizione alla vocazione mortifera e mortificante dell’attuale governo (e dell’ampia area politica che si ispira alla guerra e alla devastazione ambientale, che potremmo definire l’Armageddon della mediocrità letale), come comitato di affari ma peggio ancora esecutore testamentario della agonizzante borghesia italiana e del suo ineluttabile suicidio, nel quale vorrebbe coinvolgerci tutti alla stregua di mogli indù bruciate sulla pira insieme al defunto marito – va nella giusta direzione. A condizione di assumere colla dovuta chiarezza ed energia le tematiche oggi davvero rivoluzionarie della pace e del cambiamento climatico per non solo chiedere (a chi?), ma attuare la politica alternativa che significa rigetto totale delle scelte del riarmo, della guerra, della subordinazione al fossile; collegate alla continua umiliazione dei giovani (addirittura teorizzata dal sunnominato Valditara) e all’oppressione della classe lavoratrice che continua a mandare avanti questo Paese alimentando ogni giorno col proprio sudore e col proprio sangue i biechi parassiti che fanno finta di governarlo per farsi in sostanza gli affari loro.
Il percorso del necessario Comitato di salute pubblica va approfondito sul piano teorico ma soprattutto pratico, verificando le possibilità di intreccio colle espressioni della società civile e coi residui di politica alternativa che ancora esistono in Italia, a partire anche dalla piazza affollata e plurale convocata dal Movimento Cinquestelle a Roma il 5 aprile. Elementi che fanno oggi ben sperare nel successo di tale progetto sono il contesto internazionale in positiva evoluzione colla forte ascesa della Cina e dei Brics e l’emergere di una nuova consapevolezza nel nostro popolo (compresi i tanto ingiustamente deprecati Cicalone e De Crescenzo), che va coltivata e sviluppata con tutta l’attenzione necessaria.
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