Nucleare, il secondo round di colloqui Usa-Iran si terrà a Roma

Teheran cerca un accordo per tentare di vedersi allentare le sanzioni economiche dall’Occidente. Washington, per bocca di Donald Trump, minaccia “azioni militari” in caso di mancato raggiungimento di un’intesa ma sa che sul tavolo c’è uno dei dossier più delicati dello scenario geopolitico. Dopo quello di sabato, un secondo round di colloqui sul nucleare tra Stati Uniti ed Iran è previsto sabato a Roma. Lo riporta Axios citando due fonti a conoscenza della questione. Secondo il portale all’incontro saranno presenti anche i mediatori dell’Oman. Il sito di informazione statunitense riporta che l’amministrazione Trump è rimasta soddisfatta dalla prima tornata tenutasi in Oman, “che si è svolto secondo i piani e ha raggiunto l’obiettivo di passare da un formato indiretto, gestito tramite intermediari, a uno diretto, con i funzionari che hanno dialogato in modo diretto” e aggiunge che l’amministrazione Trump “vuole che questo sia il formato a Roma, un cambio di sede suggerito dalla parte statunitense”. Secondo una fonte citata da Axios, i due principali negoziatori, cioè l’inviato Usa Steve Witkoff e il ministro degli Esteri dell’Iran Abbas Araghchi, avrebbero parlato sabato per circa 45 minuti, cioè più a lungo di quanto rivelato pubblicamente. La fonte ha definito quella conversazione, che è stato il dialogo di più alto livello tra funzionari statunitensi e iraniani degli ultimi 8 anni, “sostanziale, seria ed eccellente”.
Il governo Meloni conferma: “Abbiamo ricevuto la richiesta da parte delle parti interessate, da parte dell’Oman che svolge il ruolo di mediatore e abbiamo dato una risposta positiva – ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani -. Siamo pronti ad accogliere, come sempre, incontri che possono essere portatori di risultati positivi, in questo caso sulla questione nucleare”. “Roma si conferma capitale di pace e di mediazione. Non è la prima volta che ci sono incontri di questo tipo nel nostro Paese e noi siamo disposti a fare tutto ciò che serve e continueremo a sostenere tutti i negoziati che possono portare a un risolvere la questione del nucleare, ma anche a costruire la pace”.
Leggermente diversa la versione di Teheran: “Il nuovo round di colloqui tra Iran e Stati Uniti si terrà in un Paese europeo con la mediazione dell’Oman“, ha detto Ebrahim Rezaei, portavoce della Commissione per la Sicurezza Nazionale e la Politica Estera del Parlamento. Citato dall’agenzia Irna, Rezaei ha aggiunto che il negoziatore iraniano nei colloqui di sabato con gli Stati Uniti in Oman, il deputato iraniano per gli Affari Politici Majid Takht-Ravanchi, ha affermato che il primo round si è svolto indirettamente presso l’abitazione del ministro degli Esteri omanita e che le due parti si trovavano in stanze separate.
“Abbiamo cercato di gettare le basi dei colloqui, perché non abbiamo la necessaria fiducia negli americani. Nel prossimo round, definiremo il quadro dei negoziati sul programma nucleare iraniano e continueremo fase per fase. Gli americani dovrebbero fornire garanzie sulla revoca delle sanzioni”, ha detto Takht-Ravanchi. “L’Iran non accetterà il linguaggio della forza e, se minacciato, reagirà”, ha aggiunto. I media iraniani hanno citato ieri il portavoce del ministero degli Esteri, Esmail Baghaei, secondo il quale il primo round di colloqui a Muscat si è concentrato esclusivamente sul programma nucleare e sulla revoca delle sanzioni.
In attesa dei colloqui di Roma, ancora Axios riporta che il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, è atteso in visita a Teheran questa settimana. Il sito cita una fonte a conoscenza della questione e precisa che Grossi dovrebbe discutere delle attività di monitoraggio e verifica dell’Aiea negli impianti nucleari iraniani.
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