Il governo invoca la “linea dura” a difesa degli agenti: “Decisi a ogni misura”

Un fine settimana di “vergognosi attacchi di delinquenti contro le forze dell’ordine“. Tuona così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, mentre domenica sera si sta giocando il derby Roma–Lazio: l’antipasto del match di Serie A sono stati gli scontri tra ultras che hanno coinvolto pure gli agenti, 13 dei quali rimasti feriti. Solita violenza del tifo organizzato, che non si riesce a debellare. Ma Piantedosi mette tutto nel calderone: il corteo pro Palestina a Milano di sabato e anche il rave abusivo organizzato a Torino. Eventi con dinamiche completamente diverse, ma nei quali si sono verificati scontri tra frange di manifestanti e agenti.
Il governo “pronto a tutto”
Un’occasione da prendere al balzo per annunciare nuovi provvedimenti: “Oltre al decreto-legge sicurezza appena varato, siamo determinati a portare avanti ogni ulteriore misura necessaria per garantire l’incolumità degli uomini e delle donne in divisa”, annuncia Piantedosi. Il centrodestra gli va subito dietro: il ministro degli Esteri Antonio Tajani invoca la “linea dura contro i violenti” e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rilancia l’ipotesi di uno scudo penale per le forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni sul quale il Colle ha espresso, mesi fa, diversi dubbi. La nota di Piantedosi arriva nella serata di domenica: “A fronte di questi comportamenti indegni e inaccettabili, le forze di polizia continuano a svolgere il proprio lavoro con equilibrio e professionalità, garantendo la sicurezza della collettività in condizioni molto difficili. A loro va la gratitudine e il pieno sostegno del governo“, scrive il ministro dell’Intero, annunciando appunto nuove misure.
Crosetto rilancia lo scudo penale
Nel pomeriggio aveva parlato il suo collega di governo, Crosetto: “Serve una norma che tuteli il personale delle Forze di Polizia dall’automatismo della sottoposizione a procedimento penale in caso di uso legittimo delle armi o della forza”, il tweet del ministro di Fratelli d’Italia. Che ha aggiunto: “Anche perché altrimenti il perdurare di fatti di questo tipo non può che scoraggiare il personale dall’intervenire in maniera efficace nelle situazioni di emergenza. Cosa che significherebbe rinunciare a garantire la sicurezza dei cittadini”. Crosetto racconta un episodio avvenuto l’11 aprile ad Atena Lucana, ma il tempismo con i fatti del weekend è perfetto.
Tajani invoca la linea dura
E dopo l’annuncio di Piantedosi, da Osaka arrivano anche le parole di Tajani: le violenze contro le forze dell’ordine “sono inaccettabili” e sono “idiozie prive di qualsiasi fondamento che vanno assolutamente respinte. E bene fa il Governo ad adottare la linea dura contro i violenti”, ha detto il ministro degli Esteri. “Chi manifesta in maniera violenta deve essere assolutamente condannato – ha aggiunto Tajani – Tutta la mia solidarietà alle forze dell’ordine e agli agenti feriti, esprimo solidarietà non solo come ministro degli Esteri ma anche a nome di Forza Italia, a tutte le donne e gli uomini che sono impegnati per garantire la sicurezza”.
La sponda del Coisp
La postura del governo piace ai sindacati di Polizia. In prima fila il Coisp: “Non è pensabile che all’indomani di ogni partita di calcio ci si ritrovi a contare i feriti tra le forze dell’ordine. Ormai è evidente che certi soggetti non vanno allo stadio per tifare, ma solo per colpire chi rappresenta lo Stato: è questo il loro ‘sport’ preferito. Alcuni poliziotti, ancora in queste ore, sono sottoposti a controlli e ulteriori accertamenti per definire l’entità dei traumi riportati”, dice il segretario Domenico Pianese riportando le prognosi di alcuni agenti feriti.
L’eterno ritorno del Daspo a vita inapplicabile
La richiesta del Coisp è quella di inserire due norme nel decreto Sicurezza, in fase di conversione: “Daspo a vita e carcere vero per chi aggredisce un agente in servizio, senza scappatoie o giustificazioni”. Il Daspo a vita, è bene ricordarlo, fu previsto di fatto nel 2007 dalla legge Amato contro la violenza negli stadi ma di fatto non è mai stata applicato e alla fine su suggerimento dell’Osservatorio per le manifestazioni sportive, emanazione dello stesso Viminale, fu eliminato. Recentemente era stato il ministro Matteo Salvini a sollecitarlo nuovamente, ma era stato lui stesso a modificarlo con il decreto Sicurezza 2 portando il massimo a dieci anni per i recidivi.
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