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Hamas respinge la proposta di tregua: “Da Israele nessun impegno a fermare guerra”. Netanyahu visita nord di Gaza

Intanto nella Striscia continuano i raid: nove membri della stessa famiglia sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano
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Respinta la proposta israeliana di un cessate il fuoco di sei settimane a Gaza. Hamas ha detto no, secondo quanto riferito alla Bbc da un alto funzionario palestinese a conoscenza dei colloqui. Per il gruppo palestinese sarebbe inaccettabile quella proposta che da un lato prevede il loro disarmo, ma dall’altro non stabilisce alcun impegno a porre fine alla guerra o al ritiro delle truppe israeliane, come richiesto da Hamas in cambio del rilascio della metà degli ostaggi vivi in suo possesso. Tutto questo mentre intanto Benjamin Netanyahu ha visitato il nord della Striscia di Gaza, come reso noto dall’ufficio del primo ministro.

“La proposta israeliana trasmessa al movimento attraverso l’Egitto chiedeva esplicitamente il disarmo di Hamas senza alcun impegno israeliano a porre fine alla guerra o a ritirarsi da Gaza. Hamas ha quindi respinto l’offerta nella sua interezza“, ha spiegato la fonte all’emittente britannica, accusando Israele di prendere tempo allo scopo di recuperare gli ostaggi con il prolungamento la guerra. Secondo le stime a Gaza vi sarebbero ancora 59 persone tenute ostaggio da Hamas, di cui 24 ancora in vita.

Poco prima era trapelato che Hamas si era detto disponibile a rilasciare nove ostaggi, ma la sua delegazione è poi ripartita dal Cairo senza raggiungere un accordo, pur accettando di proseguire le consultazioni. Lo ha detto una fonte egiziana al quotidiano londinese Al-Araby Al-Jadeed, sottolineando che gli Stati Uniti stanno facendo pressione per aumentare il numero degli ostaggi da liberare. In precedenza Netanyahu aveva affermato che il suo governo stava lavorando al rilascio di dieci ostaggi. Un alto funzionario di Hamas aveva detto al canale televisivo libanese Al-Mayadeen che il gruppo stava valutando l’ipotesi di liberare dieci ostaggi in cambio di un cessate il fuoco di 45 giorni. Ma, alla fine, l’accordo sembrerebbe saltato.

Nella Striscia però continuano i raid israeliani. Secondo quanto reso noto da funzionari sanitari di Gaza, nove membri della stessa famiglia sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha colpito la loro casa nel quartiere di Khirbat al-Adas, nel nord di Rafah. In un altro attacco dell’esercito israeliano sull’ospedale da campo kuwaitiano nella zona di Muwasi è invece rimasto ucciso un medico mentre nove persone sono rimaste ferite, tra cui due pazienti che sono ora in condizioni critiche. Il raid ha colpito il Kuwaiti Field Hospital nell’area di Mawasi, dove centinaia di migliaia di persone hanno cercato riparo nella tendopoli.

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