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Il paradosso di Trump: piace agli africani nonostante l’autogol del ‘bacio dei glutei’

In un continente spesso raccontato attraverso stereotipi, uno studio recente ha rivelato che il 54% degli africani approverebbe in generale la leadership di Trump
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Baciami stupido. Potrebbe essere questo lo slogan rivolto da un giovane della GenZ africana al presidente degli Stati Uniti, dopo la sua nota esternazione (“mi baciano il c**o”). Se non fosse per quello che sembra emergere da una recente indagine statistica come il “paradosso di Trump”.

In un continente spesso raccontato attraverso stereotipi o narrazioni esterne, uno studio recente di Kasi Insight – piattaforma africana leader in decision intelligence, con sede in Kenya – ha rivelato che il 54% degli africani approverebbe in generale la leadership di Donald Trump con picchi addirittura del 72% in Nigeria. In Sudafrica il 57% approva Trump, ma solo il 44% supporta “Africa First”. In Kenya il 49% approva Trump, con il 44% che supporta “Africa First”. Solo il 12% dei cittadini africani desidererebbe però legami più stretti con gli Usa e il 42% punta sul commercio intra-africano. Il 25% degli africani guarda ad una maggiore collaborazione con i Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) come alternativa strategica.

Ora è vero che le statistiche sull’Africa vanno sempre prese con le pinze e che ogni stato dei 54 che compongono il continente fa caso e storia a sé; ma Kasi Insight è un centro di ricerca attendibile. Con oltre 12.000 interviste mensili e un raggio d’azione che copre circa 600 milioni di persone, la piattaforma combina dati ad alta frequenza e intelligenza artificiale per offrire insights su consumatori, mercati e trend politici.
Insomma i dati raccolti da Kasi Insight non sono mere statistiche: sono un termometro di un continente in trasformazione.

Comunque sia quest’anno sarà decisivo per le relazioni economiche tra l’Africa e gli Stati Uniti. I paesi del continente sembrano avere economicamente almeno tre possibilità: abbassare i propri dazi doganali e sperare nel buon cuore di Trump (improbabile); promuovere le proprie esportazioni verso altri partner commerciali (difficile); oppure sviluppare il commercio intra-africano che è ancora agli albori con un mercato di 1,4 miliardi di persone (possibile).

Il “bacio dei glutei” auspicato da un presidente che spaccia la volgarità per sincerità è stato un plateale autogol e non ci sarebbe da stupirsi se fra qualche mese gli africani – magari con un altro sondaggio – invece di un bacio trovassero lo slancio di un sonoro calcio.

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