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Papa Francesco, il suo ultimo giorno: l’incontro con Vance, la “buona Pasqua” ai fedeli, il giro in Piazza San Pietro

Bergoglio si è congedato a suo modo nel giorno di Pasqua: mettendo il suo corpo e la sua figura al centro delle vicende mondiali e dell'abbraccio del suo popolo
Papa Francesco, il suo ultimo giorno: l’incontro con Vance, la “buona Pasqua” ai fedeli, il giro in Piazza San Pietro
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L’ultimo giorno, quello che più di altri resterà impresso nella memoria dei fedeli. Francesco che, provato dalla malattia, incontra JD Vance; che si affaccia dalla Loggia delle Benedizioni per dare con un filo di voce il suo augurio ai fedeli; che fa l’ultimo giro in papamobile in una Piazza San Pietro festante. Jorge Mario Bergoglio si è congedato a suo modo dalla guida della Chiesa e dall’esistenza terrena nel giorno della Pasqua di Resurrezione: mettendo ancora una volta il suo corpo e la sua figura al centro delle vicende mondiali e dell’abbraccio del suo popolo.

La giornata si era aperta con gli auguri di Sergio Mattarella. “Santità, sono lietissimo di porgerLe, a nome della Repubblica Italiana e mio personale, gli auguri più sentiti di buona e santa Pasqua”, aveva scritto il Presidente della Repubblica nel messaggio rivolto al pontefice per le festività della Resurrezione diffuso poco dopo le 10.

Poco dopo, negli stessi minuti in cui il cardinale Angelo Comastri, durante la messa di Pasqua in San Pietro, leggeva l’omelia scritta da Francesco, JD Vance arrivava a Casa Santa Marta, abitazione del pontefice, dove veniva accolto dal Reggente della Casa pontificia, padre Leonardo Sapienza. Poco dopo il vicepresidente degli Stati Uniti veniva ricevuto da Francesco: “Questa mattina, poco dopo le 11:30, a Casa Santa Marta, Papa Francesco ha avuto un breve incontro privato con il Vice Presidente degli Stati Uniti d’America, James David Vance – rendeva noto la Santa Sede quasi in tempo reale -. L’incontro, durato alcuni minuti, ha dato modo di scambiarsi gli auguri nel giorno di Pasqua”. Un incontro fortemente desiderato dal numero due del governo di Washington, accordato da Francesco in osservanza del principio osservato da decenni dalla Santa Sede in base al quale occorre tenere aperte le porte del dialogo con tutti, arrivato dopo le prese di distanza reciproche da quando, a gennaio, Trump si era insediato alla Casa Bianca.

Poco dopo Bergoglio entrava nella basilica di San Pietro, dove salutava il premier della Croazia, Andrej Plenkovic, in visita privata a Roma con la famiglia, e si affacciava dalla Loggia delle Benedizioni per il tradizionale Urbi et Orbi, la benedizione alla città e al mondo nel giorno di Pasqua, salutato con ovazioni dai 35mila fedeli presenti nella Piazza dalle larghe braccia. “Cari fratelli e sorelle, Buona Pasqua. Incarico il Maestro delle Cerimonie di leggere il messaggio”, le poche faticose parole che il Papa pronunciava dalla Loggia, lasciando poi la lettura del tradizionale messaggio a monsignor Diego Ravelli.

Finita la celebrazione, Francesco si è concesso un un lungo giro in papamobile in mezzo ai fedeli festanti. E’ stato il saluto al suo popolo e al mondo.

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