“I sopravvissuti riferiscono di tre giorni di viaggio tranquilli, dopo il motore ha cominciato a creare problemi e poi si è verificata un’esplosione e i segni erano visibili sui corpi dei migranti che erano ustionati sul viso e sul torace”. È il racconto di Concetta Giuffrè, vice presidente del comitato di Riviera dei Gelsomini della Croce Rossa Italiana, che riferisce le parole dei migranti sopravvissuti al naufragio avvenuto a 120 miglia dalla costa italiana e sbarcati poi a Roccella Ionica, in Calabria. Ancora più di 60 migranti risultano dispersi.
I sopravvissuti, spiega ancora Giuffrè, “raccontano di essere rimasti aggrappati ai rimasugli della barca fino all’arrivo del mercantile” e quando sono arrivati “avevano anche fratture agli arti inferiori e superiori, c’era una bambina che lamentava dolori ovunque. È stata ricoverata per prima e ora sta meglio”. Alcuni familiari dei migranti hanno già contattato la Croce Rossa che si sta “attivando per eventuali ricongiungimenti”. “Ci sono molte vittime e c’erano anche tanti bambini. È stata una tragedia”, conclude la vice presidente.
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