Un gruppo di associati dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uici) sezione della provincia di Napoli, commissariata dal mese di agosto 2023 dalla Direzione regionale associativa, ha organizzato una manifestazione di protesta per mercoledì 19 giugno. “Chiediamo di interrompere il commissariamento e di indire subito nuove elezioni democratiche per scegliere i candidati da eleggere come nuovi dirigenti responsabili della nostra sezione”, dice a Ilfattoquotidiano.it Rocco De Icco, uno degli organizzatori e tra gli autori del testo che proclama la protesta.

Il corteo partirà domani alle 10 da piazza Dante presso il monumento dedicato a Domenico Martuscelli, il primo in Italia nell’800 a fondare un Istituto per l’assistenza dei ciechi ma che oggi versa in condizioni poco dignitose, e raggiungerà la sede di via San Giuseppe dei nudi. “Il commissariamento è stato motivato da questioni di carattere solo amministrativo gestionale e non penale, utilizzato come pretesto dalla dirigenza regionale con il silenzio-assenso di quella nazionale. Tali questioni che riguardano la nostra sede territoriale – aggiungono i promotori della mobilitazione di piazza – peraltro sono già conosciute da decenni, anche perché gli organi regionali erano sempre rappresentati in tutte le riunioni dei consigli provinciali, con il presidente o con qualche consigliere, i quali nel corso di un periodo di decenni non hanno mosso alcun rilievo ufficiale alla condotta amministrativa del Consiglio provinciale di Napoli”.

Contattato dal Fatto.it, l’Uici ha replicato con Mario Barbuto, l’attuale presidente nazionale: “È bello quando si legge dal titolo del loro comunicato che “I ciechi protestano”, tutti potrebbero allora pensare che si tratta di proteste per vedere riconosciuti i diritti invece poi, entrando nel merito, si evince che si va in piazza per una questione interna”. Dopo lo stop a tutte le cariche dell’ex consiglio locale, è stato nominato l’attuale commissario Giuseppe Ambrosino, già consigliere regionale Uici Campania. “Vorrei sottolineare – dice Barbuto – che ci sono state due sentenze cautelari del giudice del Tribunale di Napoli che hanno respinto le richieste di interruzione del commissariamento”.

Il numero uno dell’Uici, la cui candidatura (senza poi essere eletto) con la Lega di Salvini alle politiche del 2022, senza dimettersi dal proprio incarico associativo ma solo auto-sospeso, scatenò diverse proteste tra gli associati, aggiunge che “è in atto un procedimento di merito sull’ex presidente Uici Napoli, dato che sono emersi chiari profili di carattere amministrativo ed economico che hanno indotto la direzione regionale locale a procedere con il commissariamento”. Per l’Uici si tratta di “cattiva gestione non in grado di assicurare la regolare attività”. Barbuto conclude dicendo che “secondo il nostro statuto a marzo 2025 scadranno tutti gli organi dirigenziali di quel territorio. Mi domando perché allora si sente il bisogno di fare una manifestazione del genere?”.

Tra i promotori della mobilitazione ci sono anche Giuseppe Fornaro, responsabile della sezione di S. Anastasia pure questa chiusa a seguito della presa di posizione negativa alla candidatura alle scorse politiche del presidente Barbuto, Salvatore Petrucci, che ha lavorato presso l’Unione volontaria pro-ciechi (Univoc) e Rosaria De Angelis, di Ercolano e socia della sezione partenopea. “I dirigenti napoletani sono stati tra coloro che hanno criticato la scelta di Barbuto di schierarsi con un partito politico senza dimettersi”, evidenziano i promotori della protesta. “I ciechi più in difficoltà non possono attendere i tempi di una dirigenza che mette in atto vendette per conservare poltrone.

Saremo in piazza per far conoscere ai cittadini le ragioni della nostra richiesta: via il commissario, con urgenza, si dia subito la parola ai soci con elezioni democratiche”, dichiara al Fatto.it De Icco. “Risulta del tutto evidente che per sanare le su citate inadempienze gestionali dei dirigenti locali, non sono state adottate misure di sostegno per ripristinare la situazione, anche questo previsto dallo statuto ma si è proceduto drasticamente, con una vendetta, ad azzerare il consiglio e nominare un commissario. È ormai quasi un anno e invece di ridare la parola agli associati, il periodo di assenza di vita democratica è stato prorogato, salvo ulteriori rinvii al prossimo 31 marzo”, scrivono nero su bianco sul loro comunicato.

In totale la sezione Uici della provincia di Napoli conta oltre mille associati, risultando tra le prime sedi territoriali per numero di iscritti a livello nazionale. “Contiamo domani sulla partecipazione di circa un centinaio di soci oltre a diversi volontari. Sembrerebbe un numero limitato ma in realtà non si tratta di poche persone. Data la peculiarità del territorio, l’età avanzata di moltissimi nostri iscritti ma soprattutto la situazione molto critica”, termina De Icco, “con diversi episodi negativi all’interno della nostra associazione che stiamo vivendo da 2 anni, guarda caso con la nostra opposizione alla candidatura alle elezioni politiche del nostro presidente nazionale attualmente ancora in carica”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Spagna, via libera della Corte costituzionale all’aborto delle minori di 16 e 17 anni senza il consenso dei genitori

next
Articolo Successivo

Tre inutili giri del mondo e due anni persi: l’effetto dei decreti del governo sulle ong nel Mediterraneo. Il rapporto di Sos Humanity

next