Rischi per la coesione e le finanze pubbliche del Paese” e pericoli per “l’aumento delle disuguaglianze tra le regioni“. È il giudizio della Commissione europea sulla riforma dell’autonomia differenziata, diventata legge dopo l’approvazione alla Camera. L’esecutivo dell’Ue lo scrive, nero su bianco, in un documento di lavoro della Commissione sull’Italia redatto nell’ambito delle raccomandazioni sulle politiche economiche, sociali, occupazionali, strutturali e di bilancio, anticipato dall’Ansa e da la Repubblica.

“La devolution di ulteriori competenze alle regioni italiane”, si legge nel documento “include alcune tutele per le finanze pubbliche, come le valutazioni periodiche delle capacità fiscali regionali e i requisiti per i contributi regionali per raggiungere gli obiettivi fiscali nazionali”. “Tuttavia”, fa presente la Commissione, “sebbene assegni specifiche prerogative al governo nel processo negoziale, non fornisce alcun quadro comune per valutare le richieste regionali di competenze aggiuntive”, osserva Bruxelles, mettendo in luce che “le regioni potranno” così “richiedere competenze aggiuntive solo una volta definiti i corrispondenti ‘livelli essenziali di servizi‘ (Lep)”.

Ma l’esecutivo Ue sottolinea anche che “poiché i Lep garantiscono solo livelli minimi di servizi e non riguardano tutti i settori, vi sono ancora rischi di aumento delle disuguaglianze regionali“. Non solo, la Commissione ammonisce che “la devolution di poteri aggiuntivi alle regioni su base differenziata aumenterebbe anche la complessità istituzionale, comportando il rischio di costi più elevati sia per il settore pubblico che per quello privato”. Unico aspetto positivo, invece, il giudizio dell’Ue su “alcune iniziative adottate a livello nazionale” che vanno invece nella direzione opposta volte a “un maggiore coordinamento centrale dell’azione politica, in particolare per il Sud”.

Dalla Lega, partito che nella maggioranza ha fortemente voluto la riforma, le critiche sollevate dalla Commissione vengono comunque respinte al mittente: “Quello che dice l’Ue va preso con il beneficio di inventario, non tutto quello che dice è giusto e quello che dice l’Italia è sbagliato” commenta il deputato Jacopo Morrone, intervenuto a Il Timone sulla Fm di Giornale Radio. “La norma prevede nel suo articolato anche gli aspetti per far fronte a quelli che sono i problemi di bilancio. Non ci sono rischi o problemi”, aggiunge. “In Europa – insiste Morrone – abbiamo i nostri rappresentanti che cercheranno di spiegare tutto, dobbiamo avere una nostra indipendenza“. “Chi fa polemiche sterili per bloccare qualsiasi tipo di riforma non rispecchia il nostro modo di fare”, conclude il deputato della Lega.

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