Bellissime Olimpiadi, bellissima la festa finale. Bellissima anche l’Olimpiade dell’Italia. Ma un grande Sogno della vigilia non si è concretizzato, e di questo voglio parlare. La staffetta 4×100 maschile non ha vinto, non è andata a medaglia. Ha fatto “una buona gara”, arrivando quarta, segnando anche un tempo – 37”68 – migliore di quello che in maggio ci laureò campioni europei; alle Olimpiadi di Tokyo avrebbe fruttato quella medaglia di bronzo che a Parigi ci è sfuggita per soli sei centesimi.
E tuttavia la sconfitta brucia! Innanzitutto, l’occasione persa è enorme. Tra semifinale (mancata qualificazione della Giamaica) e finale (errore nei cambi degli Stati Uniti), i due squadroni americani – gli unici teoricamente imbattibili – avevano trovato il modo di eliminarsi da soli! La medaglia d’oro era dunque inaspettatamente a disposizione delle squadre di seconda fila: di chi avesse osato rischiare, e avesse saputo coglierla. Esattamente quanto prescritto dal dottore!
Il “Sogno” italiano era però legato anche a una seconda circostanza fortunata, che ha un nome e un cognome; Chituru Ali, il velocista emergente che il settore velocità aspettava da tre anni per consentire un salto di qualità alla nostra staffetta. Costui un mese fa aveva fatto segnare il tempo di 9”96, secondo italiano più veloce di sempre. Ali avrebbe dunque certamente corso sia la prima sia la quarta frazione ben più velocemente dei titolari Melluzzo e Tortu; i quali attualmente corrono i 100 m (gara individuale) in un intervallo di tempi stimabile in 10”12 – 10”45 (Melluzzo); e 10”18 – 10”45 (Tortu). Viceversa Ali corre ora in 9”96 – 10”10.
Perché allora Chituru Ali non è stato schierato? Perché non dava sufficienti garanzie nei cambi! Un errore nel passaggio del testimone avrebbe compromesso la gara degli azzurri. Per questo, alla nuova “giovane speranza” si è preferito l’“usato sicuro”, rinunciando al “Sogno” della medaglia d’oro per puntare alla medaglia di bronzo. Non è il senno di poi: la scelta era chiara fin dall’inizio.
Con Ali in squadra si puntava al trionfo, ma si poteva anche arrivare ultimi, o essere squalificati (Nota Bene: il rischio di errori nei cambi da parte di Ali poteva essere fortemente contenuto riducendo da due a uno i passaggi di testimone a lui affidati, schierandolo in prima o quarta frazione (per questo non parlo della terza frazione: non soltanto perché si tratta di una curva).
Senza Ali, si puntava al “piazzamento sicuro”. La scelta, dunque, alla fine è stata di natura politica o filosofica, non tecnica. Non per niente Marcell Jacobs aveva chiesto apertamente lo scorso luglio di “trovare un posto in staffetta ad Ali”. Marcell è uno di quelli che più amano sognare e rischiare e il suo appello era apparso inusuale già allora: il suo significato è oggi più chiaro che mai.
Dispiace anche per Tortu, che in ultima frazione il mondo ha visto superato a grande velocità, inesorabilmente, da ben tre atleti. Si sapeva che Tortu, in questo momento, non è in gran forma. Lo aveva dimostrato anche nella semifinale dei 200 m facendo registrare un tempo molto alto, in seguito al quale egli stesso aveva messo in dubbio la sua partecipazione alla staffetta. Non sarebbe stato meglio lasciare nei cuori e nelle menti degli spettatori il ricordo intatto della sua mitica volata di Tokyo?
Quanto a Melluzzo, anche lui aveva mostrato di essere in una fase di appannamento, dopo i due 10”12 ottenuti in primavera. Il suo 10”40 ha un po’ deluso, anche se è stato il secondo migliore fra i primi frazionisti: si confrontava con i più deboli (al contrario di Tortu). Ma è giovane: gli auguriamo un grande futuro.
In conclusione: bisogna saper perdere! La cosa meno saggia, in simili frangenti, è abbandonarsi alle polemiche. Altra cosa però è analizzare serenamente le cause di una sconfitta (per poi riproporsi più forti). Perciò, innanzitutto, complimenti al Canada al Sudafrica e alla Gran Bretagna. In secondo luogo, “Grazie!” ai nostri atleti e ai nostri tecnici per questi magnifici tre anni. La mia personale impressione è però che questa volta i selezionatori abbiano sbagliato a impuntarsi e a non schierare Chituru Ali.
Non sappiamo come sarebbe andata in quel caso, ma la decisione di non rischiare – stavolta – non era in sintonia con i sogni e le speranze degli italiani; col senno di poi, si è rivelata anche sbagliata. L’Italia si trovava nella condizione di dover rischiare, e non ha osato farlo; gli Stati Uniti potevano vincere senza rischiare, e hanno perso prendendo rischi inutili. La Fortuna aiuta gli audaci, ignora i pavidi, punisce gli stolti!
Ma c’è spazio per tutte le opinioni. Speriamo nei prossimi giorni di ascoltare serenamente anche quella dei tecnici del settore velocità: il pubblico è maturo, appassionato, e ha il diritto di sapere.
PierGiorgio Gawronski
Economista
Olimpiadi Parigi 2024 - 12 Agosto 2024
Olimpiadi, la sconfitta alla 4×100 brucia: perché non è stato schierato Ali? Vorrei un parere tecnico
Bellissime Olimpiadi, bellissima la festa finale. Bellissima anche l’Olimpiade dell’Italia. Ma un grande Sogno della vigilia non si è concretizzato, e di questo voglio parlare. La staffetta 4×100 maschile non ha vinto, non è andata a medaglia. Ha fatto “una buona gara”, arrivando quarta, segnando anche un tempo – 37”68 – migliore di quello che in maggio ci laureò campioni europei; alle Olimpiadi di Tokyo avrebbe fruttato quella medaglia di bronzo che a Parigi ci è sfuggita per soli sei centesimi.
E tuttavia la sconfitta brucia! Innanzitutto, l’occasione persa è enorme. Tra semifinale (mancata qualificazione della Giamaica) e finale (errore nei cambi degli Stati Uniti), i due squadroni americani – gli unici teoricamente imbattibili – avevano trovato il modo di eliminarsi da soli! La medaglia d’oro era dunque inaspettatamente a disposizione delle squadre di seconda fila: di chi avesse osato rischiare, e avesse saputo coglierla. Esattamente quanto prescritto dal dottore!
Il “Sogno” italiano era però legato anche a una seconda circostanza fortunata, che ha un nome e un cognome; Chituru Ali, il velocista emergente che il settore velocità aspettava da tre anni per consentire un salto di qualità alla nostra staffetta. Costui un mese fa aveva fatto segnare il tempo di 9”96, secondo italiano più veloce di sempre. Ali avrebbe dunque certamente corso sia la prima sia la quarta frazione ben più velocemente dei titolari Melluzzo e Tortu; i quali attualmente corrono i 100 m (gara individuale) in un intervallo di tempi stimabile in 10”12 – 10”45 (Melluzzo); e 10”18 – 10”45 (Tortu). Viceversa Ali corre ora in 9”96 – 10”10.
Perché allora Chituru Ali non è stato schierato? Perché non dava sufficienti garanzie nei cambi! Un errore nel passaggio del testimone avrebbe compromesso la gara degli azzurri. Per questo, alla nuova “giovane speranza” si è preferito l’“usato sicuro”, rinunciando al “Sogno” della medaglia d’oro per puntare alla medaglia di bronzo. Non è il senno di poi: la scelta era chiara fin dall’inizio.
Con Ali in squadra si puntava al trionfo, ma si poteva anche arrivare ultimi, o essere squalificati (Nota Bene: il rischio di errori nei cambi da parte di Ali poteva essere fortemente contenuto riducendo da due a uno i passaggi di testimone a lui affidati, schierandolo in prima o quarta frazione (per questo non parlo della terza frazione: non soltanto perché si tratta di una curva).
Senza Ali, si puntava al “piazzamento sicuro”. La scelta, dunque, alla fine è stata di natura politica o filosofica, non tecnica. Non per niente Marcell Jacobs aveva chiesto apertamente lo scorso luglio di “trovare un posto in staffetta ad Ali”. Marcell è uno di quelli che più amano sognare e rischiare e il suo appello era apparso inusuale già allora: il suo significato è oggi più chiaro che mai.
Dispiace anche per Tortu, che in ultima frazione il mondo ha visto superato a grande velocità, inesorabilmente, da ben tre atleti. Si sapeva che Tortu, in questo momento, non è in gran forma. Lo aveva dimostrato anche nella semifinale dei 200 m facendo registrare un tempo molto alto, in seguito al quale egli stesso aveva messo in dubbio la sua partecipazione alla staffetta. Non sarebbe stato meglio lasciare nei cuori e nelle menti degli spettatori il ricordo intatto della sua mitica volata di Tokyo?
Quanto a Melluzzo, anche lui aveva mostrato di essere in una fase di appannamento, dopo i due 10”12 ottenuti in primavera. Il suo 10”40 ha un po’ deluso, anche se è stato il secondo migliore fra i primi frazionisti: si confrontava con i più deboli (al contrario di Tortu). Ma è giovane: gli auguriamo un grande futuro.
In conclusione: bisogna saper perdere! La cosa meno saggia, in simili frangenti, è abbandonarsi alle polemiche. Altra cosa però è analizzare serenamente le cause di una sconfitta (per poi riproporsi più forti). Perciò, innanzitutto, complimenti al Canada al Sudafrica e alla Gran Bretagna. In secondo luogo, “Grazie!” ai nostri atleti e ai nostri tecnici per questi magnifici tre anni. La mia personale impressione è però che questa volta i selezionatori abbiano sbagliato a impuntarsi e a non schierare Chituru Ali.
Non sappiamo come sarebbe andata in quel caso, ma la decisione di non rischiare – stavolta – non era in sintonia con i sogni e le speranze degli italiani; col senno di poi, si è rivelata anche sbagliata. L’Italia si trovava nella condizione di dover rischiare, e non ha osato farlo; gli Stati Uniti potevano vincere senza rischiare, e hanno perso prendendo rischi inutili. La Fortuna aiuta gli audaci, ignora i pavidi, punisce gli stolti!
Ma c’è spazio per tutte le opinioni. Speriamo nei prossimi giorni di ascoltare serenamente anche quella dei tecnici del settore velocità: il pubblico è maturo, appassionato, e ha il diritto di sapere.
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Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein