A undici giorni dall’inizio dell’offensiva ucraina in territorio russo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rivendica che l’esercito di Kiev sta “rafforzando le sue posizioni” nella regione di Kursk. “Il generale Syrsky mi ha riferito che le nostre posizioni sono state rinforzate e che il territorio controllato si sta espandendo”, ha detto Zelensky citando il capo di stato maggiore. Di contro la Russia ha affermato di aver respinto le forze ucraine in tre località di Kursk, una cittadina e due villaggi. Gli attacchi ucraini “sono stati respinti in direzione degli insediamenti di Korenevo, Russkoye e Cherkasskoye Porechnoye”, ha affermato il ministero della difesa russo, come riporta la Tass.
La Russia minaccia anche dure misure militari di ritorsione in caso di attacco da parte delle forze armate ucraine alla centrale nucleare di Kursk. Per il ministero della Difesa russo l’Ucraina ha, infatti, “iniziato la preparazione di un attacco alla centrale nucleare di Kursk”, riporta l’agenzia Tass. “Questo potenziale attacco ucraino alla centrale nucleare – ha aggiunto il ministero – può provocare un disastro su grande scala in Europa causato dall’uomo”. Tra l’altro, secondo quanto pubblicato oggi dal Washington Post, l’incursione ucraina nel Kursk ha fatto “deragliare gli sforzi, portati avanti in segreto, per un cessate il fuoco parziale tra l’Ucraina e la Russia”. Ucraina e la Russia dovevano inviare delegazioni a Doha questo mese, scrive il quotidiano statunitense, per negoziare un accordo storico che fermasse gli attacchi alle infrastrutture energetiche ed elettriche di entrambe le parti, in quello che sarebbe equivalso a un parziale cessate il fuoco e avrebbe offerto una tregua a entrambi i Paesi.
Mosca lamenta anche le difficoltà nell’evacuazione dei residenti del distretto di Glushkovsky. La causa la distruzione del ponte sul fiume Seim da parte degli ucraini. E la Russia punta il dito contro gli Stati Uniti. Sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, sottolinea che “per la prima volta, la regione di Kursk è stata colpita da sistemi missilistici di fabbricazione occidentale, probabilmente Himars americani“. “L’effetto – aggiunge Zakharova – è stato la distruzione completa del ponte e i volontari che stavano assistendo l’evacuazione della popolazione civile sono stati uccisi”.
Sul fronte interno ucraino continua la pressione delle truppe russe in Donetsk. Venerdì le autorità militari della città ucraina orientale di Pokrovsk hanno esortato i civili ad accelerare l’evacuazione perché “l’esercito nemico” sta “avanzando rapidamente“. Pokrovsk, che prima della guerra aveva una popolazione di circa 60.000 abitanti, è una delle principali roccaforti difensive dell’Ucraina e un hub logistico chiave nella regione di Donetsk. La sua presa da parte di Mosca comprometterebbe le capacità difensive e le vie di rifornimento dell’Ucraina e avvicinerebbe la Russia al suo obiettivo dichiarato di conquistare l’intera regione del Donetsk. Ma Zelensky su X ha affermato che nonostante le truppe russe abbiano effettuato decine di assalti in direzione di Pokrovsk, la situazione è “sotto controllo“.
Intanto un rapporto dell’intelligence britannica rende noto che la Russia ha inasprito in questi giorni la censura sulle piattaforme web Youtube e Whatsapp, per limitare le critiche sull’operazione militare contro l’Ucraina che ha portato le forze di Kiev in territorio russo. “Le autorità russe stanno deliberatamente rallentando il traffico” sui due social, denuncia Londra. L’accesso a Youtube – viene precisato – potrebbe essere bloccato completamente già dal prossimo autunno. Mosca ha fino a ora giustificato il rallentamento del traffico denunciando il rischio di estremismo. È in corso un’ulteriore accelerazione della tendenza ad aumentare il controllo del governo sull’accesso ai media e alle informazioni in Russia, precisa la Gran Bretagna.
Mondo
Zelensky: “Stiamo rafforzando le posizioni nella regione russa di Kursk”. Mosca: “Kiev prepara un attacco alla centrale nucleare”
A undici giorni dall’inizio dell’offensiva ucraina in territorio russo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rivendica che l’esercito di Kiev sta “rafforzando le sue posizioni” nella regione di Kursk. “Il generale Syrsky mi ha riferito che le nostre posizioni sono state rinforzate e che il territorio controllato si sta espandendo”, ha detto Zelensky citando il capo di stato maggiore. Di contro la Russia ha affermato di aver respinto le forze ucraine in tre località di Kursk, una cittadina e due villaggi. Gli attacchi ucraini “sono stati respinti in direzione degli insediamenti di Korenevo, Russkoye e Cherkasskoye Porechnoye”, ha affermato il ministero della difesa russo, come riporta la Tass.
La Russia minaccia anche dure misure militari di ritorsione in caso di attacco da parte delle forze armate ucraine alla centrale nucleare di Kursk. Per il ministero della Difesa russo l’Ucraina ha, infatti, “iniziato la preparazione di un attacco alla centrale nucleare di Kursk”, riporta l’agenzia Tass. “Questo potenziale attacco ucraino alla centrale nucleare – ha aggiunto il ministero – può provocare un disastro su grande scala in Europa causato dall’uomo”. Tra l’altro, secondo quanto pubblicato oggi dal Washington Post, l’incursione ucraina nel Kursk ha fatto “deragliare gli sforzi, portati avanti in segreto, per un cessate il fuoco parziale tra l’Ucraina e la Russia”. Ucraina e la Russia dovevano inviare delegazioni a Doha questo mese, scrive il quotidiano statunitense, per negoziare un accordo storico che fermasse gli attacchi alle infrastrutture energetiche ed elettriche di entrambe le parti, in quello che sarebbe equivalso a un parziale cessate il fuoco e avrebbe offerto una tregua a entrambi i Paesi.
Mosca lamenta anche le difficoltà nell’evacuazione dei residenti del distretto di Glushkovsky. La causa la distruzione del ponte sul fiume Seim da parte degli ucraini. E la Russia punta il dito contro gli Stati Uniti. Sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, sottolinea che “per la prima volta, la regione di Kursk è stata colpita da sistemi missilistici di fabbricazione occidentale, probabilmente Himars americani“. “L’effetto – aggiunge Zakharova – è stato la distruzione completa del ponte e i volontari che stavano assistendo l’evacuazione della popolazione civile sono stati uccisi”.
Sul fronte interno ucraino continua la pressione delle truppe russe in Donetsk. Venerdì le autorità militari della città ucraina orientale di Pokrovsk hanno esortato i civili ad accelerare l’evacuazione perché “l’esercito nemico” sta “avanzando rapidamente“. Pokrovsk, che prima della guerra aveva una popolazione di circa 60.000 abitanti, è una delle principali roccaforti difensive dell’Ucraina e un hub logistico chiave nella regione di Donetsk. La sua presa da parte di Mosca comprometterebbe le capacità difensive e le vie di rifornimento dell’Ucraina e avvicinerebbe la Russia al suo obiettivo dichiarato di conquistare l’intera regione del Donetsk. Ma Zelensky su X ha affermato che nonostante le truppe russe abbiano effettuato decine di assalti in direzione di Pokrovsk, la situazione è “sotto controllo“.
Intanto un rapporto dell’intelligence britannica rende noto che la Russia ha inasprito in questi giorni la censura sulle piattaforme web Youtube e Whatsapp, per limitare le critiche sull’operazione militare contro l’Ucraina che ha portato le forze di Kiev in territorio russo. “Le autorità russe stanno deliberatamente rallentando il traffico” sui due social, denuncia Londra. L’accesso a Youtube – viene precisato – potrebbe essere bloccato completamente già dal prossimo autunno. Mosca ha fino a ora giustificato il rallentamento del traffico denunciando il rischio di estremismo. È in corso un’ulteriore accelerazione della tendenza ad aumentare il controllo del governo sull’accesso ai media e alle informazioni in Russia, precisa la Gran Bretagna.
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Giustizia & Impunità
L’Italia arresta e poi scarcera il comandante libico accusato di torture dalla Corte dell’Aja. Tutti i dubbi sul ruolo del ministero di Nordio
Zonaeuro
Von der Leyen a Davos invoca l’unità europea e si appella a Trump: ‘Negoziamo, rompere non conviene’. Zelensky: ‘Ue si dia una mossa, alzi la voce con gli Usa’
Politica
Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein