“Se Musk non si adegua alle nostre leggi, l’Unione chiuderà X in Europa”. L’eurodeputato (eletto in Francia nella lista di Macron) Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo e membro della presidenza di Renew, in un’intervista a Repubblica attacca la gestione delle fake news e dei messaggi di odio da parte della piattaforma di Elon Musk. “Il commissario europeo Thierry Breton lo ha ribadito nella sua lettera al proprietario di X: internet non può essere un far west, le regole che valgono nella vita reale si devono applicare anche online e le piattaforme social devono adoperarsi per combattere l’odio e la disinformazione”, sottolinea Gozi. Per l’europarlamentare la piattaforma di Musk o si adegua alle normative Ue o “va pesantemente multata perché la libertà di parola ovunque nel mondo non è assoluta, ma trova un proprio limite quando si compie un reato”. “Salvini se ne faccia una ragione: per l’odio online e la disinformazione ci sarà sempre meno posto in Ue“, conclude l’europarlamentare.
Affermazioni che fanno subito insorgere la Lega. È anche lo stesso segretario del Carroccio a replicare: “Silenziare la voce di milioni di persone per colpire chi la pensa diversamente da loro? Inaccettabile e inquietante. La Lega si opporrà in ogni modo“. In un post su X Salvini sottolinea che “dopo la lettera del Commissario Ue francese, un europarlamentare (italiano!) di Macron – già al governo con Renzi – lancia un’altra inquietante minaccia alla libertà di parola in Europa, appellandosi al Digital Service Act, un regolamento europeo che presenta alcuni preoccupanti elementi di censura (la Lega fu l’unico partito italiano a votare contro)”.
Di “parole inquietanti” parla anche Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo: “Altro che tutela della libertà, questa è vera e propria censura che, più che ricordare l’Occidente, sembra imitare il modello cinese“. Per Borchia “chi osa sfidare il pensiero unico di Bruxelles è un nemico che deve essere messo sotto silenzio: ecco la maggioranza in Ue che getta la maschera e mostra il suo vero volto illiberale e autoritario“. La Lega fa sapere di rivendicare “con orgoglio di essere l’unico partito italiano a non aver sostenuto il Dsa, che oggi si sta rivelando un pericolo per la libertà di espressione”. “Giù le mani da X, da Elon Musk e da chiunque osi contraddire il verbo dell’Ue”, conclude il capo delegazione Lega al Parlamento europeo.
Politica
Le parole dell’europarlamentare Gozi contro X fanno insorge la Lega. Salvini: “Vogliono censurare? Ci opporremo in ogni modo”
“Se Musk non si adegua alle nostre leggi, l’Unione chiuderà X in Europa”. L’eurodeputato (eletto in Francia nella lista di Macron) Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo e membro della presidenza di Renew, in un’intervista a Repubblica attacca la gestione delle fake news e dei messaggi di odio da parte della piattaforma di Elon Musk. “Il commissario europeo Thierry Breton lo ha ribadito nella sua lettera al proprietario di X: internet non può essere un far west, le regole che valgono nella vita reale si devono applicare anche online e le piattaforme social devono adoperarsi per combattere l’odio e la disinformazione”, sottolinea Gozi. Per l’europarlamentare la piattaforma di Musk o si adegua alle normative Ue o “va pesantemente multata perché la libertà di parola ovunque nel mondo non è assoluta, ma trova un proprio limite quando si compie un reato”. “Salvini se ne faccia una ragione: per l’odio online e la disinformazione ci sarà sempre meno posto in Ue“, conclude l’europarlamentare.
Affermazioni che fanno subito insorgere la Lega. È anche lo stesso segretario del Carroccio a replicare: “Silenziare la voce di milioni di persone per colpire chi la pensa diversamente da loro? Inaccettabile e inquietante. La Lega si opporrà in ogni modo“. In un post su X Salvini sottolinea che “dopo la lettera del Commissario Ue francese, un europarlamentare (italiano!) di Macron – già al governo con Renzi – lancia un’altra inquietante minaccia alla libertà di parola in Europa, appellandosi al Digital Service Act, un regolamento europeo che presenta alcuni preoccupanti elementi di censura (la Lega fu l’unico partito italiano a votare contro)”.
Di “parole inquietanti” parla anche Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo: “Altro che tutela della libertà, questa è vera e propria censura che, più che ricordare l’Occidente, sembra imitare il modello cinese“. Per Borchia “chi osa sfidare il pensiero unico di Bruxelles è un nemico che deve essere messo sotto silenzio: ecco la maggioranza in Ue che getta la maschera e mostra il suo vero volto illiberale e autoritario“. La Lega fa sapere di rivendicare “con orgoglio di essere l’unico partito italiano a non aver sostenuto il Dsa, che oggi si sta rivelando un pericolo per la libertà di espressione”. “Giù le mani da X, da Elon Musk e da chiunque osi contraddire il verbo dell’Ue”, conclude il capo delegazione Lega al Parlamento europeo.
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Giustizia & Impunità
L’Italia arresta e poi scarcera il comandante libico accusato di torture dalla Corte dell’Aja. Tutti i dubbi sul ruolo del ministero di Nordio
Zonaeuro
Von der Leyen a Davos invoca l’unità europea e si appella a Trump: ‘Negoziamo, rompere non conviene’. Zelensky: ‘Ue si dia una mossa, alzi la voce con gli Usa’
Politica
Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein