di Alessio Andreoli
Nel leggere l’articolo “Colonia di api nane rosee…” nella sezione Ambiente&Veleni del Fatto Quotidiano non ho potuto fare a meno di pensare ad altre specie non autoctone che negli ultimi decenni mi è capitato di vedere in giro quando vado a passeggiare in campagna, sulle rive dei canali o nei parchi. L’invasione di nuovi insetti mi sembra sia incominciata qualche anno fa quando si diffuse in brevissimo tempo la ruga defogliatrice infantria. Ho visto interi filari di piante, in primavera inoltrata quando la vegetazione dovrebbe essere più rigogliosa, completamente senza foglie. Lo spettacolo era inquietante perché vedere tutti i rami spogli vicino ad altre piante completamente verdeggianti dava un enorme senso di squallore. Addirittura c’erano centinaia di esemplari che si arrampicavano anche sui muri esterni delle case di campagna o periferia.
Poi è arrivata la cimice asiatica, quella di color marrone. Da quello che posso vedere io ha praticamente sostituito quella comune di colore verde che ogni tanto (neanche troppo spesso) ci ritrovavamo in casa. Questa cimice asiatica, al contrario di quella verde, è davvero in ogni dove e te la ritrovi in casa in ogni stagione dell’anno. Al di là del disturbo che arreca in casa, il vero problema è che danneggia irrimediabilmente la frutta e la verdura costringendo i coltivatori a coprire i raccolti con lunghi teli/reti per salvare il raccolto.
Poi è arrivata la zanzara tigre, molto più aggressiva e numerosa di quelle autoctone. Le zanzare ci sono sempre state, ma certamente non così numerose. Non c’è un’ora della giorno in cui si possa stare fuori senza essere aggrediti da questi fastidiosi insetti, un tempo non era così. Inoltre con le zanzare tigre sono arrivate anche alcune malattie precedentemente sconosciute nei nostri territori, malattie trasmesse proprio da questo insetto. Abbiamo anche un’altra zanzara che pare resista bene alle temperature invernali, la zanzara coreana, sembra che presto ci tormenteranno anche da novembre a febbraio.
E’ arrivata anche la Popillia japonica, un coleottero che si mangia le foglie come l’Infantria e danneggia i raccolti come la cimice. Per non farci mancare niente c’è anche la Vespa velutina (calabrone) che attacca e distrugge gli alveari. Anche gli ambienti acquatici non sono esenti dall’invasione. C’è da tempo il pesce Siluro che si mangia e fa strage di uova e di avannotti di tutte le altre specie così come il gambero della Lousiana e il granchio Blu. Non dimentichiamo le Nutrie che con i loro cunicoli negli argini rendono poco sicuri gli argini stessi quando ci sono le piene. Addirittura pochi giorni fa ho visto in un parco pubblico di un paese limitrofo una numerosa colonia di pappagalli.
E’ chiaro, come spiegano molti studi, che tutte questi animali, pesci, crostacei ed insetti sono arrivati nei modi più disparati comunque sempre trasportati o liberati dall’uomo. Non hanno preso un biglietto d’aereo per recarsi in visita in Italia. Ad esempio la nutria è stata rilasciata da qualche allevamento (allevata per la pelliccia), i granchi sembra dalle cisterne di alcune navi da trasporto, gli insetti con i cereali che importiamo, il pesce siluro è stato rilasciato nelle cave di pesca sportiva e via dicendo.
La mia domanda è: se abbiamo sempre commerciato con altri paesi solo ora o negli ultimi decenni abbiamo importato queste nuove specie? Io credo che le abbiamo sempre trasportate solo che adesso, a causa del cambiamento climatico hanno trovato un ambiente molto accogliente (vedi gli inverni piuttosto miti o l’eccessivo caldo estivo) e quindi si riproducono e scalzano le specie autoctone assai meno aggressive e numerose. Per concludere il cambiamento climatico, a mio parere, è un dato di fatto, sulle cause lascio la parola agli esperti, agli scienziati e sia chiaro che per esperti o scienziati non intendo i politici anche se oramai hanno dato prova di intendersene di tutto.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
Sostenitore
I post scritti dai lettori
Ambiente & Veleni - 6 Settembre 2024
Dalle api rosse alla zanzara tigre, mi pare che l’invasione di nuovi insetti sia cominciata anni fa
di Alessio Andreoli
Nel leggere l’articolo “Colonia di api nane rosee…” nella sezione Ambiente&Veleni del Fatto Quotidiano non ho potuto fare a meno di pensare ad altre specie non autoctone che negli ultimi decenni mi è capitato di vedere in giro quando vado a passeggiare in campagna, sulle rive dei canali o nei parchi. L’invasione di nuovi insetti mi sembra sia incominciata qualche anno fa quando si diffuse in brevissimo tempo la ruga defogliatrice infantria. Ho visto interi filari di piante, in primavera inoltrata quando la vegetazione dovrebbe essere più rigogliosa, completamente senza foglie. Lo spettacolo era inquietante perché vedere tutti i rami spogli vicino ad altre piante completamente verdeggianti dava un enorme senso di squallore. Addirittura c’erano centinaia di esemplari che si arrampicavano anche sui muri esterni delle case di campagna o periferia.
Poi è arrivata la cimice asiatica, quella di color marrone. Da quello che posso vedere io ha praticamente sostituito quella comune di colore verde che ogni tanto (neanche troppo spesso) ci ritrovavamo in casa. Questa cimice asiatica, al contrario di quella verde, è davvero in ogni dove e te la ritrovi in casa in ogni stagione dell’anno. Al di là del disturbo che arreca in casa, il vero problema è che danneggia irrimediabilmente la frutta e la verdura costringendo i coltivatori a coprire i raccolti con lunghi teli/reti per salvare il raccolto.
Poi è arrivata la zanzara tigre, molto più aggressiva e numerosa di quelle autoctone. Le zanzare ci sono sempre state, ma certamente non così numerose. Non c’è un’ora della giorno in cui si possa stare fuori senza essere aggrediti da questi fastidiosi insetti, un tempo non era così. Inoltre con le zanzare tigre sono arrivate anche alcune malattie precedentemente sconosciute nei nostri territori, malattie trasmesse proprio da questo insetto. Abbiamo anche un’altra zanzara che pare resista bene alle temperature invernali, la zanzara coreana, sembra che presto ci tormenteranno anche da novembre a febbraio.
E’ arrivata anche la Popillia japonica, un coleottero che si mangia le foglie come l’Infantria e danneggia i raccolti come la cimice. Per non farci mancare niente c’è anche la Vespa velutina (calabrone) che attacca e distrugge gli alveari. Anche gli ambienti acquatici non sono esenti dall’invasione. C’è da tempo il pesce Siluro che si mangia e fa strage di uova e di avannotti di tutte le altre specie così come il gambero della Lousiana e il granchio Blu. Non dimentichiamo le Nutrie che con i loro cunicoli negli argini rendono poco sicuri gli argini stessi quando ci sono le piene. Addirittura pochi giorni fa ho visto in un parco pubblico di un paese limitrofo una numerosa colonia di pappagalli.
E’ chiaro, come spiegano molti studi, che tutte questi animali, pesci, crostacei ed insetti sono arrivati nei modi più disparati comunque sempre trasportati o liberati dall’uomo. Non hanno preso un biglietto d’aereo per recarsi in visita in Italia. Ad esempio la nutria è stata rilasciata da qualche allevamento (allevata per la pelliccia), i granchi sembra dalle cisterne di alcune navi da trasporto, gli insetti con i cereali che importiamo, il pesce siluro è stato rilasciato nelle cave di pesca sportiva e via dicendo.
La mia domanda è: se abbiamo sempre commerciato con altri paesi solo ora o negli ultimi decenni abbiamo importato queste nuove specie? Io credo che le abbiamo sempre trasportate solo che adesso, a causa del cambiamento climatico hanno trovato un ambiente molto accogliente (vedi gli inverni piuttosto miti o l’eccessivo caldo estivo) e quindi si riproducono e scalzano le specie autoctone assai meno aggressive e numerose. Per concludere il cambiamento climatico, a mio parere, è un dato di fatto, sulle cause lascio la parola agli esperti, agli scienziati e sia chiaro che per esperti o scienziati non intendo i politici anche se oramai hanno dato prova di intendersene di tutto.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
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Giustizia & Impunità
L’Italia arresta e poi scarcera il comandante libico accusato di torture dalla Corte dell’Aja. Tutti i dubbi sul ruolo del ministero di Nordio
Zonaeuro
Von der Leyen a Davos invoca l’unità europea e si appella a Trump: ‘Negoziamo, rompere non conviene’. Zelensky: ‘Ue si dia una mossa, alzi la voce con gli Usa’
Politica
Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein