Cresce il pressing per le dimissioni di Gennaro Sangiuliano dopo lo scandalo nato intorno a Maria Rosaria Boccia, imprenditrice 41enne e sedicente consulente del Mic, sospettata di aver ricevuto rimborsi pubblici senza titolo e di aver avuto accesso a documenti riservati del prossimo G7 della Cultura (in programma a settembre a Pompei). Martedì pomeriggio il ministro è stato ricevuto a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni, in un colloquio durato oltre un’ora e mezza. Lunedì sera in tv la presidente del Consiglio, riportando rassicurazioni ricevute da Sangiuliano, aveva affermato che Boccia non ha mai ricevuto “un euro di soldi pubblici” e “non ha avuto accesso ad alcun documento riservato”. Una linea ribadita dal ministro in una lettera alla Stampa, ma contestata “in diretta” dalla stessa donna con una serie di post su Instagram in cui ha affermato il contrario, sostenendo di non aver “mai pagato nulla” durante le trasferte a cui ha partecipato. E pubblicando la foto di alcuni atti, oscurati, apparentemente riferibili al summit internazionale. Le opposizioni cavalcano il caso, chiedendo all’ex direttore del Tg2 di lasciare la carica. Mentre il Quirinale smentisce ogni moral suasion in questo senso: ” Non c’è stata alcuna telefonata tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier Giorgia Meloni sulla vicenda”, fanno sapere dal Colle.
Conte: “Imbarazzante la smentita in diretta di Meloni” – “Il ministro Sangiuliano deve venire in Parlamento a riferire su come sono stati usati soldi e informazioni delicate del governo, se sono andati nelle disponibilità di una imprenditrice e perché. Non possiamo permetterci teatrini, gossip social, mezze dichiarazioni e lettere alla stampa, alla vigilia di importanti appuntamenti internazionali”, attacca sui social il presidente del M5s Giuseppe Conte. “È imbarazzante assistere a questo spettacolo con la premier Meloni che viene smentita in diretta dai documenti pubblicati sui social da una privata cittadina. È triste in un grande Paese come il nostro dover ogni giorno ricordare a tutti che etica pubblica, trasparenza e onore delle istituzioni vengono prima degli amici di partito, delle questioni personali, delle convenienze politiche”.
“Governo ridotto a una corte bizantina” – Anche dal Pd si evidenzia la scivolosità della vicenda: “Sangiuliano deve fare chiarezza in Parlamento, non ci bastano le rassicurazioni della Meloni”, attacca il deputato Arturo Scotto. “Se un ministro mente in una lettera e dichiarazioni pubbliche, persino alla presidente del Consiglio, deve dimettersi in maniera istantanea. Ne va della credibilità dell’istituzione e del fatto che questo ministro, pare anche sostenuto dalla stessa Boccia, stia preparando il G7 guarda caso a Pompei. Se dovessero essere vere queste cose, minerebbe profondamente la credibilità di un evento come il G7″. Il senatore Michele Fina descrive un “governo ridotto a una corte bizantina, dove assistiamo a una triste commedia dei finti equivoci. La Meloni oramai difende l’indifendibile: Sangiuliano si dimetta”. A l’Aria che tira, su La7, il leader di Azione Carlo Calenda incoraggia a sua volta un passo indietro: “È una vicenda tragicomica, le dimissioni gli vanno chieste per come ha fatto il ministro della Cultura. Sangiuliano è inadatto a fare il ministro, non per la vicenda della signora che porta in giro, ma perché ogni giorno lancia sbruffonate”.
Iv e la petizione online – Sul proprio sito, Italia viva lancia una petizione per chiedere un passo indietro dell’ex direttore del Tg2: “Il ministero della Cultura deve essere il luogo in cui si tutela la bellezza, non dove si esalta la mediocrità. Il ministro Sangiuliano non solo ha mentito, non solo con il suo comportamento ha esposto Pompei, patria della cultura, al ridicolo, ma ha anche messo a rischio la sicurezza del G7. Per questo la sua presenza al governo in un ruolo così delicato non è più sostenibile. Con una firma chiediamo di restituire la cultura italiana a mani più serie, più competenti, più capaci”, si legge nel testo, a prima firma del deputato Ivan Scalfarotto. Un appello rilanciato da Matteo Renzi nella sua newsletter: “In questa storia c’è un degrado che l’Italia della cultura, dei musei, del festival del cinema, delle librerie e dei teatri non merita. Che aspetta a dimettersi Gennaro Sangiuliano?”, scrive.
“Il ministro chiarisca sul ruolo di Boccia” – Irene Manzi, capogruppo dem in Commissione Cultura alla Camera, affonda: “La difesa d’ufficio del governo che arriva per bocca della Presidente del Consiglio viene smentita in diretta sui canali social della “consigliera del ministro mai formalizzata” che ha pubblicato foto di alcuni documenti legati al G7 cultura che le sono stati condivisi. È la prova che quanto riportato da Sangiuliano a Meloni non corrisponde esattamente al vero e coinvolge adesso la più alta carica del governo in questa imbarazzante vicenda. Può un ministro mentire alla presidente del Consiglio per cercare di auto scagionarsi da una situazione dai contorni così poco chiari?”, attacca. “Serve chiarezza, una cosa però è sotto gli occhi di tutti: la dottoressa Boccia, su cui il gabinetto del ministro avrebbe riscontrato potenziali conflitti di interessi, ha avuto accesso a informazioni sensibili e riservate sul prossimo G7 cultura e ha partecipato in più occasioni a incontri con funzionari dello stato in cui si è parlato di questioni economiche e strategiche e di investimenti culturali. A che titolo ha partecipato? Sangiuliano deve chiarire nelle sedi istituzionali. Ribadiamo la richiesta al presidente Mollicone di convocarlo in Commissione con urgenza”.
“Teatrino squalificante, scandaletto da film di serie B” – Il leader dei Verdi Angelo Bonelli parla di “un teatrino squalificante che mortifica cultura e istituzioni”, annunciando “un’interrogazione alla premier Meloni per chiedere conto dell’operato del ministro, chiedendole di trasmettere ai gruppi parlamentari la documentazione relativa alla pseudo-assistente di Sangiuliano”, per sapere “se abbia usufruito dell’auto della scorta e a che titolo ha partecipato a incontri ufficiali del ministero, ivi compreso quello preparatorio del G7 di Pompei. La premier Meloni faccia chiarezza esibendo prove, altrimenti adotteremo iniziative opportune in tutte le sedi. Il tempo delle auto assoluzioni è finito”, conclude. Su X il segretario di +Europa Riccardo Magi attacca: “Non bastava la fascisteria razzista, omofoba, antisemita e nostalgica di Hitler e Mussolini che anima i giovani di Fratelli d’Italia: ora arriva anche lo scandaletto da film di serie B al ministero della Cultura con tanto di smentita in diretta tv alla premier Meloni da parte della presunta consulente di Sangiuliano. Il ministro può dimettersi o meno, la premier può chiederne la testa o meno, ma resta sullo sfondo lo squallore di un sottobosco di governo inadeguato e imbarazzante che rappresenta, in fondo, il vero volto dell’esecutivo Meloni. Gli italiani non si meritano questo cinepanettone estivo da quattro soldi“.
M5s: “Ministro e premier spieghino” – Sulla vicenda intervengono anche i parlamentari del Movimento 5 stelle nelle commissioni Cultura di Camera e Senato: “La vicenda Sangiuliano-Boccia diventa sempre più allarmante dal punto di vista istituzionale e il governo deve chiarire una volta per tutte ogni aspetto, senza rassicurazioni di comodo, come quelle fatte nelle ultime ore da Meloni e Sangiuliano, immediatamente smentiti dalla protagonista della vicenda, la “non consigliera” del ministro Maria Rosaria Boccia. Dalla presidente del Consiglio ci aspettavamo, al posto delle parole spocchiose di ieri sera, che garantisse un intervento del ministro nella sede formale del Parlamento per spiegare ogni dettaglio di questa vicenda così inquietante per come è emersa fino a ora. È chiaro che l’Italia non può affrontare il G7 della Cultura in queste condizioni e con questo ministro tanto screditato da un indecente rimpallo di indiscrezioni, che riguardano anche la sicurezza, la riservatezza e il denaro delle istituzioni, repliche e smentite reciproche”, attaccano.
Politica
Sangiuliano, opposizioni chiedono dimissioni: “Su Boccia un teatrino squalificante”. Conte: “Imbarazzante la smentita di Meloni in diretta”
Cresce il pressing per le dimissioni di Gennaro Sangiuliano dopo lo scandalo nato intorno a Maria Rosaria Boccia, imprenditrice 41enne e sedicente consulente del Mic, sospettata di aver ricevuto rimborsi pubblici senza titolo e di aver avuto accesso a documenti riservati del prossimo G7 della Cultura (in programma a settembre a Pompei). Martedì pomeriggio il ministro è stato ricevuto a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni, in un colloquio durato oltre un’ora e mezza. Lunedì sera in tv la presidente del Consiglio, riportando rassicurazioni ricevute da Sangiuliano, aveva affermato che Boccia non ha mai ricevuto “un euro di soldi pubblici” e “non ha avuto accesso ad alcun documento riservato”. Una linea ribadita dal ministro in una lettera alla Stampa, ma contestata “in diretta” dalla stessa donna con una serie di post su Instagram in cui ha affermato il contrario, sostenendo di non aver “mai pagato nulla” durante le trasferte a cui ha partecipato. E pubblicando la foto di alcuni atti, oscurati, apparentemente riferibili al summit internazionale. Le opposizioni cavalcano il caso, chiedendo all’ex direttore del Tg2 di lasciare la carica. Mentre il Quirinale smentisce ogni moral suasion in questo senso: ” Non c’è stata alcuna telefonata tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier Giorgia Meloni sulla vicenda”, fanno sapere dal Colle.
Conte: “Imbarazzante la smentita in diretta di Meloni” – “Il ministro Sangiuliano deve venire in Parlamento a riferire su come sono stati usati soldi e informazioni delicate del governo, se sono andati nelle disponibilità di una imprenditrice e perché. Non possiamo permetterci teatrini, gossip social, mezze dichiarazioni e lettere alla stampa, alla vigilia di importanti appuntamenti internazionali”, attacca sui social il presidente del M5s Giuseppe Conte. “È imbarazzante assistere a questo spettacolo con la premier Meloni che viene smentita in diretta dai documenti pubblicati sui social da una privata cittadina. È triste in un grande Paese come il nostro dover ogni giorno ricordare a tutti che etica pubblica, trasparenza e onore delle istituzioni vengono prima degli amici di partito, delle questioni personali, delle convenienze politiche”.
“Governo ridotto a una corte bizantina” – Anche dal Pd si evidenzia la scivolosità della vicenda: “Sangiuliano deve fare chiarezza in Parlamento, non ci bastano le rassicurazioni della Meloni”, attacca il deputato Arturo Scotto. “Se un ministro mente in una lettera e dichiarazioni pubbliche, persino alla presidente del Consiglio, deve dimettersi in maniera istantanea. Ne va della credibilità dell’istituzione e del fatto che questo ministro, pare anche sostenuto dalla stessa Boccia, stia preparando il G7 guarda caso a Pompei. Se dovessero essere vere queste cose, minerebbe profondamente la credibilità di un evento come il G7″. Il senatore Michele Fina descrive un “governo ridotto a una corte bizantina, dove assistiamo a una triste commedia dei finti equivoci. La Meloni oramai difende l’indifendibile: Sangiuliano si dimetta”. A l’Aria che tira, su La7, il leader di Azione Carlo Calenda incoraggia a sua volta un passo indietro: “È una vicenda tragicomica, le dimissioni gli vanno chieste per come ha fatto il ministro della Cultura. Sangiuliano è inadatto a fare il ministro, non per la vicenda della signora che porta in giro, ma perché ogni giorno lancia sbruffonate”.
Iv e la petizione online – Sul proprio sito, Italia viva lancia una petizione per chiedere un passo indietro dell’ex direttore del Tg2: “Il ministero della Cultura deve essere il luogo in cui si tutela la bellezza, non dove si esalta la mediocrità. Il ministro Sangiuliano non solo ha mentito, non solo con il suo comportamento ha esposto Pompei, patria della cultura, al ridicolo, ma ha anche messo a rischio la sicurezza del G7. Per questo la sua presenza al governo in un ruolo così delicato non è più sostenibile. Con una firma chiediamo di restituire la cultura italiana a mani più serie, più competenti, più capaci”, si legge nel testo, a prima firma del deputato Ivan Scalfarotto. Un appello rilanciato da Matteo Renzi nella sua newsletter: “In questa storia c’è un degrado che l’Italia della cultura, dei musei, del festival del cinema, delle librerie e dei teatri non merita. Che aspetta a dimettersi Gennaro Sangiuliano?”, scrive.
“Il ministro chiarisca sul ruolo di Boccia” – Irene Manzi, capogruppo dem in Commissione Cultura alla Camera, affonda: “La difesa d’ufficio del governo che arriva per bocca della Presidente del Consiglio viene smentita in diretta sui canali social della “consigliera del ministro mai formalizzata” che ha pubblicato foto di alcuni documenti legati al G7 cultura che le sono stati condivisi. È la prova che quanto riportato da Sangiuliano a Meloni non corrisponde esattamente al vero e coinvolge adesso la più alta carica del governo in questa imbarazzante vicenda. Può un ministro mentire alla presidente del Consiglio per cercare di auto scagionarsi da una situazione dai contorni così poco chiari?”, attacca. “Serve chiarezza, una cosa però è sotto gli occhi di tutti: la dottoressa Boccia, su cui il gabinetto del ministro avrebbe riscontrato potenziali conflitti di interessi, ha avuto accesso a informazioni sensibili e riservate sul prossimo G7 cultura e ha partecipato in più occasioni a incontri con funzionari dello stato in cui si è parlato di questioni economiche e strategiche e di investimenti culturali. A che titolo ha partecipato? Sangiuliano deve chiarire nelle sedi istituzionali. Ribadiamo la richiesta al presidente Mollicone di convocarlo in Commissione con urgenza”.
“Teatrino squalificante, scandaletto da film di serie B” – Il leader dei Verdi Angelo Bonelli parla di “un teatrino squalificante che mortifica cultura e istituzioni”, annunciando “un’interrogazione alla premier Meloni per chiedere conto dell’operato del ministro, chiedendole di trasmettere ai gruppi parlamentari la documentazione relativa alla pseudo-assistente di Sangiuliano”, per sapere “se abbia usufruito dell’auto della scorta e a che titolo ha partecipato a incontri ufficiali del ministero, ivi compreso quello preparatorio del G7 di Pompei. La premier Meloni faccia chiarezza esibendo prove, altrimenti adotteremo iniziative opportune in tutte le sedi. Il tempo delle auto assoluzioni è finito”, conclude. Su X il segretario di +Europa Riccardo Magi attacca: “Non bastava la fascisteria razzista, omofoba, antisemita e nostalgica di Hitler e Mussolini che anima i giovani di Fratelli d’Italia: ora arriva anche lo scandaletto da film di serie B al ministero della Cultura con tanto di smentita in diretta tv alla premier Meloni da parte della presunta consulente di Sangiuliano. Il ministro può dimettersi o meno, la premier può chiederne la testa o meno, ma resta sullo sfondo lo squallore di un sottobosco di governo inadeguato e imbarazzante che rappresenta, in fondo, il vero volto dell’esecutivo Meloni. Gli italiani non si meritano questo cinepanettone estivo da quattro soldi“.
M5s: “Ministro e premier spieghino” – Sulla vicenda intervengono anche i parlamentari del Movimento 5 stelle nelle commissioni Cultura di Camera e Senato: “La vicenda Sangiuliano-Boccia diventa sempre più allarmante dal punto di vista istituzionale e il governo deve chiarire una volta per tutte ogni aspetto, senza rassicurazioni di comodo, come quelle fatte nelle ultime ore da Meloni e Sangiuliano, immediatamente smentiti dalla protagonista della vicenda, la “non consigliera” del ministro Maria Rosaria Boccia. Dalla presidente del Consiglio ci aspettavamo, al posto delle parole spocchiose di ieri sera, che garantisse un intervento del ministro nella sede formale del Parlamento per spiegare ogni dettaglio di questa vicenda così inquietante per come è emersa fino a ora. È chiaro che l’Italia non può affrontare il G7 della Cultura in queste condizioni e con questo ministro tanto screditato da un indecente rimpallo di indiscrezioni, che riguardano anche la sicurezza, la riservatezza e il denaro delle istituzioni, repliche e smentite reciproche”, attaccano.
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Tokyo, 20 gen. (Adnkronos) - Sono sole, spesso in difficoltà economiche. Tanto che sarebbero disposte a pagare per restare in carcere. Perché qui ricevono pasti regolari, assistenza sanitaria gratuita, la compagnia di cui sono prive all'esterno. Succede nel più grande carcere femminile del Giappone, quello di Tochigi, a nord di Tokyo in Giappone. Lo racconta la Cnn, a cui è stato concesso, evento molto raro, di entrare nel centro di detenzione. Le cui celle sono piene di anziane, magari dietro alle sbarre per reati minori quali il furto di cibo al supermercato. Le guardie raccontano che il problema più acuto è quello della solitudine.
Tanto che, ha detto Takayoshi Shiranaga, agente della prigione femminile di Tochigi, "ci sono persino persone che dicono che pagherebbero 20mila o 30mila yen (130-190 dollari, ndr) al mese se potessero vivere qui per sempre". E "ci sono persone che vengono qui perché fa freddo o perché hanno fame", ha aggiunto Shiranaga. Inoltre chi si ammala ''può ricevere cure mediche gratuite mentre è in prigione, ma una volta fuori devono pagarle di tasca propria, quindi alcune vogliono restare qui il più a lungo possibile''. In tutto il Giappone, il numero di detenuti di età pari o superiore a 65 anni è quasi quadruplicato dal 2003 al 2022. "Ora dobbiamo cambiare loro i pannolini, aiutarli a fare il bagno, a mangiare", ha detto Shiranaga. "A questo punto, sembra più una casa di cura che una prigione piena di criminali condannati", ha aggiunto.
Tra le pareti rosa chiaro e i corridoi stranamente sereni della prigione Tochigi, la Cnn ha incontrato Akiyo, nome di fantasia di una detenuta di 81 anni. "Ci sono persone molto buone in questa prigione - ha detto - Forse questa vita è la più stabile per me". Una detenuta di 51 anni, nome di fantasia Yoko, è stata incarcerata per accuse legate alla droga cinque volte negli ultimi 25 anni. Ogni volta che torna, la popolazione carceraria sembra invecchiare, ha detto alla Cnn. Alcune persone ''commettono reati di proposito per venire arrestate e finire di nuovo in prigione, una volta che finiscono i soldi", ha affermato.
Il furto è di gran lunga il crimine più comune commesso dai detenuti anziani in Giappone, soprattutto tra le donne. Nel 2022 più dell'80% delle detenute anziane in tutto il Paese erano in carcere per furto, secondo i dati del governo di Tokyo. Alcuni lo fanno per sopravvivere. Il 20% delle persone con più di 65 anni in Giappone vive in povertà, secondo l'Ocse, rispetto a una media del 14,2% nei 38 paesi membri dell'organizzazione. Altri lo fanno perché hanno così poco al di fuori.
Le autorità giapponesi sono a conoscenza del problema, tanto che il ministero del Welfare ha affermato nel 2021 che i detenuti anziani che hanno ricevuto supporto dopo aver lasciato il carcere avevano molte meno probabilità di recidive rispetto a quelli che non l'avevano ricevuto. Da allora, il ministero ha intensificato gli sforzi di intervento precoce e i centri di supporto alla comunità per aiutare meglio gli anziani vulnerabili.
Il ministero della Giustizia ha inoltre avviato programmi per le detenute, per aiutarle a vivere in modo indipendente. Ovvero come riprendersi dalla dipendenza da sostanze stupefacenti e come gestire le relazioni familiari. Il governo di Tokyo sta anche valutando proposte per rendere i sussidi per l'alloggio accessibili a un numero maggiore di anziani. Sono 10 i comuni in tutto il Giappone che stanno testando iniziative per sostenere gli anziani senza parenti stretti. Il tutto mentre in Giappone la popolazione anziana sta aumentando così rapidamente che entro il 2040 il Paese avrà bisogno di 2,72 milioni di operatori socio-assistenziali. Il governo sta cercando di incoraggiare più persone a entrare nel settore e di 'importare' lavoratori stranieri.
Civitavecchia, 20 gen. - (Adnkronos) - Procedono spediti i lavori di realizzazione del prolungamento dell'antemurale Cristoforo Colombo che vedrà la diga foranea del Porto di Civitavecchia estendersi per ulteriori 400 metri in direzione nord ovest.
Sono in corso i lavori di realizzazione dello scanno di imbasamento (dove poggeranno i cassoni in calcestruzzo) con lo sversamento in mare del nucleo della scogliera costituita da massi di pezzatura ricompresa tra i 5 e i 1000 Kg. A breve verrà avviata la prefabbricazione dei cassoni in cls costituenti il corpo centrale della diga foranea di dimensioni 40x28x25 m.
"Tengo a sottolineare - dichiara il presidente dell'AdSP Pino Musolino - che stiamo rispettando tutti i tempi programmati per realizzare opere che doteranno il porto di Civitavecchia di infrastrutture adeguate e compatibili per il rilancio del settore portuale, con un occhio sempre attento alla transizione ecologica, alla sostenibilità e all'impatto ambientale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Qual è il suo sogno quando era piccolo?". "Questa è una domanda interessante, perché i sogni cambiano nel corso della vita, con l'età. Quando ero piccolo mi sarebbe piaciuto fare il medico, poi ho cambiato idea. Quando si è a scuola, crescendo, si studia un po' tutto. C'è un momento in cui bisogna scegliere cosa fare. Alla fine ho scelto il diritto, la legge". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella rispondendo ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "Non ho mai sognato di fare il calciatore perché non ero per niente bravo", ha aggiunto sorridendo.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "C'è molto di buono in questo paese, e questo mi conforta sempre". Così il Presidente della repubblica Sergio Mattarella ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "La fatica viene cancellate dal vedere cose buone che si vedono in Italia", ha detto.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Le piacerebbe fare un altro lavoro?". Questa è stata a prima domanda rivolta dagli alunni della scuola de Amicis di Palermo al Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita a sorpresa questa mattina nel plesso. "Io sono vecchio - ha risposto - il mio lavoro non è quello che faccio adesso, il mio lavoro abituale era quello di insegnare Diritto costituzionale all'Università, ma ormai non lo faccio più da tempo. Questo impegno che svolgo ora non è un lavoro, è un impegno per la nostra comunità nazionale. E' faticoso, però è interessante perché consente di stare in contatto con la nostra società, con tutti i cittadini di ogni origine, ed è una cosa di estremo interesse".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "La musica, così come le iniziative sui libri, la cultura, sono il veicolo della vita, della convivenza, dell'apertura, della crescita personale e collettiva. E' quello che state facendo in questa scuola. Per me è davvero un motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando i bambini della scuola De Amicis. Nel novembre scorso i bimbi della quinta C furono insultati mentre si esibivano davanti alla Feltrinelli, vestiti con abiti tradizionali africani. "Io ogni anno vado in una scuola per l'apertura dell'anno scolastico, ma non è frequente che vada in altre occasioni. Sono lietissimo di essere qui questa mattina- dice Mattarella- E ringraziarvi per quello che fate. Ringrazio i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono e per come vi guidano nell'accrescimento culturale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Voi siete una scuola che con la cultura, la musica, la lettura, e altre iniziative di crescita culturale, esprime i valori veri della convivenza nel nostro paese e nel mondo, che sempre è più unito, connesso, sempre più senza confini. Ed è una ricchezza crescere insieme, scambiarsi opinioni e abitudini, idee, ascoltare gli altri. fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella si è rivolto ai bambini della scuola De Amicis di Palermo. Nel novembre scorso i bimbi della quinta c, molti dei quali di origini africane, furono insultati per strada mentre si esibivano in uno spettacolo vestiti con abiti tradizionali. "Cercate di trovare la vostra strada secondo le vostre inclinazioni, auguri a tutti voi e complimenti", ha aggiunto. "Sono lietissimo di incontrarvi in questo auditorium che ci accoglie, ragazzi. Ringrazio la dirigente scolastica e i collaboratori, gli insegnanti e li ringrazio per quanto fanno. Voglio fare i complimenti a voi, siete bravissimi. Avete eseguito magistralmente questi due pezzi", ha detto ancora il Capo dello Stato parlando ai ragazzi che si sono esibiti in un breve concerto. "Non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e a voi".