Wild God. In nove punti, ecco cosa penso del nuovo disco di Nick Cave
Wild God, il disco nuovo di Nick Cave, insieme ai Bad Seeds, è finalmente uscito. Lo aspettavamo da tempo e ora è pronto per essere ascoltato. Lato a e lato b di un album recensito in diretta, dopo ripetuti ascolti, nei consueti nove punti di questo Blog.
Cominciamo!
1. Evoluzione Artistica
È arrivato forse il punto di svolta nel percorso di Nick Cave? Quando si parla di svolta, non necessariamente ci si riferisce a qualcosa di positivo. Se negli anni delle dipendenze la sua musica era forgiata nella dannazione, ora si avverte una serenità che – a primo ascolto – riesce a spiazzare. Anche il dolore manifesto degli ultimi album ha ceduto il passo a un suono più riflessivo, quasi illuminato, segno di un’evoluzione personale che non tutti i fan apprezzeranno allo stesso modo.
2. Tematica e Atmosfera L’album mostra un’esplorazione delle ombre e delle luci interiori; un viaggio in grado di illuminare le profondità dell’animo umano. Tuttavia – ad un ascolto ripetuto – la luce individuata risulta essere tenue e incerta, incapace di rischiarare completamente la sua musica come probabilmente vorrebbe.
3. Cicatrici Esistono connessioni con il passato? La trasformazione attuale è il risultato degli ultimi tre album, nati da un’evoluzione artistica e personale complessa. Tuttavia, chi lo conosce davvero potrà scorgere altre connessioni, legate anche agli anni della dannazione. Quelle ferite si sono rimarginate, ma le cicatrici restano visibili per chi sa dove guardare. Solo chi lo ha seguito a fondo nel tempo sarà in grado di riconoscerle.
4. Violenza Bianca La dannazione di un tempo sembra essersi estinta, ma qualcuno suggerisce si sia trasformata in una nuova forma di “violenza” bianca. Non è una riflessione banale, a ben pensarci, ma occorre specificare che Wild God – dopo ripetuti ascolti – appare tutt’altro che un disco luminoso, il concetto di luce per Cave resta un ossimoro dissoltosi nelle complessità della sua esistenza artistica e personale.
5. Re Inkiostro L’inchiostro che un tempo scorreva dalla sua penna era nero e profondo. Oggi, invece? Quello riversato in questo nuovo disco è altrettanto indelebile, oppure è diventato simile a quello simpatico, destinato a svanire col tempo? Riuscirà Wild God a lasciare un segno duraturo o le sue tracce si dissolveranno entro un ricordo vago e sfumato? Solo il tempo e l’ascolto potranno restituire le giuste risposte.
6. Cosa non mi convince di questo disco Rispetto agli ultimi tre album, l’uso eccessivo e pomposo dei cori e degli arrangiamenti crea un senso di sovraccarico, rendendo l’ascolto meno fluido. In alcuni momenti, sembra quasi che “si canti” addosso, forzando la struttura dei brani, anziché lasciarli evolvere naturalmente. Di conseguenza, le canzoni appaiono meno coese e più rigide rispetto alle opere recenti.
7. Coesione e Fluidità Per chiarire meglio il punto precedente: il problema non sta solo nell’uso eccessivo di cori e arrangiamenti, ma nel fatto che questi elementi rompono l’equilibrio complessivo. Negli ultimi tre album si percepiva un flusso naturale, mentre qui manca una direzione precisa. Alcuni brani – come ad esempio Wild God – risultano sovraccarichi e perdono quell’emozione diretta che Cave riesce a trasmettere. Questo senso di frammentazione rende l’ascolto meno coinvolgente, creando un distacco che impedisce una piena immersione nell’opera.
8. Cosa invece mi convince di questo disco Nonostante i suoi difetti, l’album riesce a trasmettere un’intensità emotiva sincera. Cave riesce ancora a creare atmosfere suggestive, sospese tra il sacro e il profano, grazie a testi profondi e una forte componente spirituale. Alcuni brani, come Final Rescue Attempt e Long Dark Night, si distinguono per la loro capacità di evocare immagini potenti, mantenendo viva quella carica poetica che ha sempre caratterizzato la sua produzione.
9. Considerazioni finali:
“Attingono a un’inevitabile retorica”, qualcuno dice… ma che rivendico con convinzione, perché retorica non è. L’ho aspettato per anni, sperando che il suo percorso artistico lo riportasse all’impeto travolgente di un tempo. Ma quella furia ho capito che non tornerà. Altri potrebbero dire: “L’hai capito solo adesso?” E la mia risposta è: “Sì”. Wild God rappresenta per me una sentenza, la fine di un viaggio iniziato con l’incoscienza dei Boys Next Door, proseguito nell’oscura sperimentazione dei Birthday Party e culminato nella maturità dei Bad Seeds, fino a giungere a un epilogo definitivo. Continuerò ad ascoltarlo? Certo, ma con una nuova consapevolezza, accettando che il Nick Cave attuale sia destinato a svanire, come l’inchiostro simpatico.
Connessa ai miei post, come di consueto, esistono playlist dedicate che potrete ascoltare gratuitamente sul mio canale Spotify.
Buon ascolto!
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Tokyo, 20 gen. (Adnkronos) - Sono sole, spesso in difficoltà economiche. Tanto che sarebbero disposte a pagare per restare in carcere. Perché qui ricevono pasti regolari, assistenza sanitaria gratuita, la compagnia di cui sono prive all'esterno. Succede nel più grande carcere femminile del Giappone, quello di Tochigi, a nord di Tokyo in Giappone. Lo racconta la Cnn, a cui è stato concesso, evento molto raro, di entrare nel centro di detenzione. Le cui celle sono piene di anziane, magari dietro alle sbarre per reati minori quali il furto di cibo al supermercato. Le guardie raccontano che il problema più acuto è quello della solitudine.
Tanto che, ha detto Takayoshi Shiranaga, agente della prigione femminile di Tochigi, "ci sono persino persone che dicono che pagherebbero 20mila o 30mila yen (130-190 dollari, ndr) al mese se potessero vivere qui per sempre". E "ci sono persone che vengono qui perché fa freddo o perché hanno fame", ha aggiunto Shiranaga. Inoltre chi si ammala ''può ricevere cure mediche gratuite mentre è in prigione, ma una volta fuori devono pagarle di tasca propria, quindi alcune vogliono restare qui il più a lungo possibile''. In tutto il Giappone, il numero di detenuti di età pari o superiore a 65 anni è quasi quadruplicato dal 2003 al 2022. "Ora dobbiamo cambiare loro i pannolini, aiutarli a fare il bagno, a mangiare", ha detto Shiranaga. "A questo punto, sembra più una casa di cura che una prigione piena di criminali condannati", ha aggiunto.
Tra le pareti rosa chiaro e i corridoi stranamente sereni della prigione Tochigi, la Cnn ha incontrato Akiyo, nome di fantasia di una detenuta di 81 anni. "Ci sono persone molto buone in questa prigione - ha detto - Forse questa vita è la più stabile per me". Una detenuta di 51 anni, nome di fantasia Yoko, è stata incarcerata per accuse legate alla droga cinque volte negli ultimi 25 anni. Ogni volta che torna, la popolazione carceraria sembra invecchiare, ha detto alla Cnn. Alcune persone ''commettono reati di proposito per venire arrestate e finire di nuovo in prigione, una volta che finiscono i soldi", ha affermato.
Il furto è di gran lunga il crimine più comune commesso dai detenuti anziani in Giappone, soprattutto tra le donne. Nel 2022 più dell'80% delle detenute anziane in tutto il Paese erano in carcere per furto, secondo i dati del governo di Tokyo. Alcuni lo fanno per sopravvivere. Il 20% delle persone con più di 65 anni in Giappone vive in povertà, secondo l'Ocse, rispetto a una media del 14,2% nei 38 paesi membri dell'organizzazione. Altri lo fanno perché hanno così poco al di fuori.
Le autorità giapponesi sono a conoscenza del problema, tanto che il ministero del Welfare ha affermato nel 2021 che i detenuti anziani che hanno ricevuto supporto dopo aver lasciato il carcere avevano molte meno probabilità di recidive rispetto a quelli che non l'avevano ricevuto. Da allora, il ministero ha intensificato gli sforzi di intervento precoce e i centri di supporto alla comunità per aiutare meglio gli anziani vulnerabili.
Il ministero della Giustizia ha inoltre avviato programmi per le detenute, per aiutarle a vivere in modo indipendente. Ovvero come riprendersi dalla dipendenza da sostanze stupefacenti e come gestire le relazioni familiari. Il governo di Tokyo sta anche valutando proposte per rendere i sussidi per l'alloggio accessibili a un numero maggiore di anziani. Sono 10 i comuni in tutto il Giappone che stanno testando iniziative per sostenere gli anziani senza parenti stretti. Il tutto mentre in Giappone la popolazione anziana sta aumentando così rapidamente che entro il 2040 il Paese avrà bisogno di 2,72 milioni di operatori socio-assistenziali. Il governo sta cercando di incoraggiare più persone a entrare nel settore e di 'importare' lavoratori stranieri.
Civitavecchia, 20 gen. - (Adnkronos) - Procedono spediti i lavori di realizzazione del prolungamento dell'antemurale Cristoforo Colombo che vedrà la diga foranea del Porto di Civitavecchia estendersi per ulteriori 400 metri in direzione nord ovest.
Sono in corso i lavori di realizzazione dello scanno di imbasamento (dove poggeranno i cassoni in calcestruzzo) con lo sversamento in mare del nucleo della scogliera costituita da massi di pezzatura ricompresa tra i 5 e i 1000 Kg. A breve verrà avviata la prefabbricazione dei cassoni in cls costituenti il corpo centrale della diga foranea di dimensioni 40x28x25 m.
"Tengo a sottolineare - dichiara il presidente dell'AdSP Pino Musolino - che stiamo rispettando tutti i tempi programmati per realizzare opere che doteranno il porto di Civitavecchia di infrastrutture adeguate e compatibili per il rilancio del settore portuale, con un occhio sempre attento alla transizione ecologica, alla sostenibilità e all'impatto ambientale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Qual è il suo sogno quando era piccolo?". "Questa è una domanda interessante, perché i sogni cambiano nel corso della vita, con l'età. Quando ero piccolo mi sarebbe piaciuto fare il medico, poi ho cambiato idea. Quando si è a scuola, crescendo, si studia un po' tutto. C'è un momento in cui bisogna scegliere cosa fare. Alla fine ho scelto il diritto, la legge". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella rispondendo ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "Non ho mai sognato di fare il calciatore perché non ero per niente bravo", ha aggiunto sorridendo.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "C'è molto di buono in questo paese, e questo mi conforta sempre". Così il Presidente della repubblica Sergio Mattarella ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "La fatica viene cancellate dal vedere cose buone che si vedono in Italia", ha detto.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Le piacerebbe fare un altro lavoro?". Questa è stata a prima domanda rivolta dagli alunni della scuola de Amicis di Palermo al Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita a sorpresa questa mattina nel plesso. "Io sono vecchio - ha risposto - il mio lavoro non è quello che faccio adesso, il mio lavoro abituale era quello di insegnare Diritto costituzionale all'Università, ma ormai non lo faccio più da tempo. Questo impegno che svolgo ora non è un lavoro, è un impegno per la nostra comunità nazionale. E' faticoso, però è interessante perché consente di stare in contatto con la nostra società, con tutti i cittadini di ogni origine, ed è una cosa di estremo interesse".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "La musica, così come le iniziative sui libri, la cultura, sono il veicolo della vita, della convivenza, dell'apertura, della crescita personale e collettiva. E' quello che state facendo in questa scuola. Per me è davvero un motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando i bambini della scuola De Amicis. Nel novembre scorso i bimbi della quinta C furono insultati mentre si esibivano davanti alla Feltrinelli, vestiti con abiti tradizionali africani. "Io ogni anno vado in una scuola per l'apertura dell'anno scolastico, ma non è frequente che vada in altre occasioni. Sono lietissimo di essere qui questa mattina- dice Mattarella- E ringraziarvi per quello che fate. Ringrazio i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono e per come vi guidano nell'accrescimento culturale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Voi siete una scuola che con la cultura, la musica, la lettura, e altre iniziative di crescita culturale, esprime i valori veri della convivenza nel nostro paese e nel mondo, che sempre è più unito, connesso, sempre più senza confini. Ed è una ricchezza crescere insieme, scambiarsi opinioni e abitudini, idee, ascoltare gli altri. fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella si è rivolto ai bambini della scuola De Amicis di Palermo. Nel novembre scorso i bimbi della quinta c, molti dei quali di origini africane, furono insultati per strada mentre si esibivano in uno spettacolo vestiti con abiti tradizionali. "Cercate di trovare la vostra strada secondo le vostre inclinazioni, auguri a tutti voi e complimenti", ha aggiunto. "Sono lietissimo di incontrarvi in questo auditorium che ci accoglie, ragazzi. Ringrazio la dirigente scolastica e i collaboratori, gli insegnanti e li ringrazio per quanto fanno. Voglio fare i complimenti a voi, siete bravissimi. Avete eseguito magistralmente questi due pezzi", ha detto ancora il Capo dello Stato parlando ai ragazzi che si sono esibiti in un breve concerto. "Non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e a voi".
Marco Pipitone
Deejay
Musica - 8 Settembre 2024
Wild God. In nove punti, ecco cosa penso del nuovo disco di Nick Cave
Wild God, il disco nuovo di Nick Cave, insieme ai Bad Seeds, è finalmente uscito. Lo aspettavamo da tempo e ora è pronto per essere ascoltato. Lato a e lato b di un album recensito in diretta, dopo ripetuti ascolti, nei consueti nove punti di questo Blog.
Cominciamo!
1. Evoluzione Artistica
È arrivato forse il punto di svolta nel percorso di Nick Cave? Quando si parla di svolta, non necessariamente ci si riferisce a qualcosa di positivo. Se negli anni delle dipendenze la sua musica era forgiata nella dannazione, ora si avverte una serenità che – a primo ascolto – riesce a spiazzare. Anche il dolore manifesto degli ultimi album ha ceduto il passo a un suono più riflessivo, quasi illuminato, segno di un’evoluzione personale che non tutti i fan apprezzeranno allo stesso modo.
2. Tematica e Atmosfera
L’album mostra un’esplorazione delle ombre e delle luci interiori; un viaggio in grado di illuminare le profondità dell’animo umano. Tuttavia – ad un ascolto ripetuto – la luce individuata risulta essere tenue e incerta, incapace di rischiarare completamente la sua musica come probabilmente vorrebbe.
3. Cicatrici
Esistono connessioni con il passato? La trasformazione attuale è il risultato degli ultimi tre album, nati da un’evoluzione artistica e personale complessa. Tuttavia, chi lo conosce davvero potrà scorgere altre connessioni, legate anche agli anni della dannazione. Quelle ferite si sono rimarginate, ma le cicatrici restano visibili per chi sa dove guardare. Solo chi lo ha seguito a fondo nel tempo sarà in grado di riconoscerle.
4. Violenza Bianca
La dannazione di un tempo sembra essersi estinta, ma qualcuno suggerisce si sia trasformata in una nuova forma di “violenza” bianca. Non è una riflessione banale, a ben pensarci, ma occorre specificare che Wild God – dopo ripetuti ascolti – appare tutt’altro che un disco luminoso, il concetto di luce per Cave resta un ossimoro dissoltosi nelle complessità della sua esistenza artistica e personale.
5. Re Inkiostro
L’inchiostro che un tempo scorreva dalla sua penna era nero e profondo. Oggi, invece? Quello riversato in questo nuovo disco è altrettanto indelebile, oppure è diventato simile a quello simpatico, destinato a svanire col tempo? Riuscirà Wild God a lasciare un segno duraturo o le sue tracce si dissolveranno entro un ricordo vago e sfumato? Solo il tempo e l’ascolto potranno restituire le giuste risposte.
6. Cosa non mi convince di questo disco
Rispetto agli ultimi tre album, l’uso eccessivo e pomposo dei cori e degli arrangiamenti crea un senso di sovraccarico, rendendo l’ascolto meno fluido. In alcuni momenti, sembra quasi che “si canti” addosso, forzando la struttura dei brani, anziché lasciarli evolvere naturalmente. Di conseguenza, le canzoni appaiono meno coese e più rigide rispetto alle opere recenti.
7. Coesione e Fluidità
Per chiarire meglio il punto precedente: il problema non sta solo nell’uso eccessivo di cori e arrangiamenti, ma nel fatto che questi elementi rompono l’equilibrio complessivo. Negli ultimi tre album si percepiva un flusso naturale, mentre qui manca una direzione precisa. Alcuni brani – come ad esempio Wild God – risultano sovraccarichi e perdono quell’emozione diretta che Cave riesce a trasmettere. Questo senso di frammentazione rende l’ascolto meno coinvolgente, creando un distacco che impedisce una piena immersione nell’opera.
8. Cosa invece mi convince di questo disco
Nonostante i suoi difetti, l’album riesce a trasmettere un’intensità emotiva sincera. Cave riesce ancora a creare atmosfere suggestive, sospese tra il sacro e il profano, grazie a testi profondi e una forte componente spirituale. Alcuni brani, come Final Rescue Attempt e Long Dark Night, si distinguono per la loro capacità di evocare immagini potenti, mantenendo viva quella carica poetica che ha sempre caratterizzato la sua produzione.
9. Considerazioni finali:
“Attingono a un’inevitabile retorica”, qualcuno dice… ma che rivendico con convinzione, perché retorica non è. L’ho aspettato per anni, sperando che il suo percorso artistico lo riportasse all’impeto travolgente di un tempo. Ma quella furia ho capito che non tornerà. Altri potrebbero dire: “L’hai capito solo adesso?” E la mia risposta è: “Sì”. Wild God rappresenta per me una sentenza, la fine di un viaggio iniziato con l’incoscienza dei Boys Next Door, proseguito nell’oscura sperimentazione dei Birthday Party e culminato nella maturità dei Bad Seeds, fino a giungere a un epilogo definitivo. Continuerò ad ascoltarlo? Certo, ma con una nuova consapevolezza, accettando che il Nick Cave attuale sia destinato a svanire, come l’inchiostro simpatico.
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Buon ascolto!
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Tokyo, 20 gen. (Adnkronos) - Sono sole, spesso in difficoltà economiche. Tanto che sarebbero disposte a pagare per restare in carcere. Perché qui ricevono pasti regolari, assistenza sanitaria gratuita, la compagnia di cui sono prive all'esterno. Succede nel più grande carcere femminile del Giappone, quello di Tochigi, a nord di Tokyo in Giappone. Lo racconta la Cnn, a cui è stato concesso, evento molto raro, di entrare nel centro di detenzione. Le cui celle sono piene di anziane, magari dietro alle sbarre per reati minori quali il furto di cibo al supermercato. Le guardie raccontano che il problema più acuto è quello della solitudine.
Tanto che, ha detto Takayoshi Shiranaga, agente della prigione femminile di Tochigi, "ci sono persino persone che dicono che pagherebbero 20mila o 30mila yen (130-190 dollari, ndr) al mese se potessero vivere qui per sempre". E "ci sono persone che vengono qui perché fa freddo o perché hanno fame", ha aggiunto Shiranaga. Inoltre chi si ammala ''può ricevere cure mediche gratuite mentre è in prigione, ma una volta fuori devono pagarle di tasca propria, quindi alcune vogliono restare qui il più a lungo possibile''. In tutto il Giappone, il numero di detenuti di età pari o superiore a 65 anni è quasi quadruplicato dal 2003 al 2022. "Ora dobbiamo cambiare loro i pannolini, aiutarli a fare il bagno, a mangiare", ha detto Shiranaga. "A questo punto, sembra più una casa di cura che una prigione piena di criminali condannati", ha aggiunto.
Tra le pareti rosa chiaro e i corridoi stranamente sereni della prigione Tochigi, la Cnn ha incontrato Akiyo, nome di fantasia di una detenuta di 81 anni. "Ci sono persone molto buone in questa prigione - ha detto - Forse questa vita è la più stabile per me". Una detenuta di 51 anni, nome di fantasia Yoko, è stata incarcerata per accuse legate alla droga cinque volte negli ultimi 25 anni. Ogni volta che torna, la popolazione carceraria sembra invecchiare, ha detto alla Cnn. Alcune persone ''commettono reati di proposito per venire arrestate e finire di nuovo in prigione, una volta che finiscono i soldi", ha affermato.
Il furto è di gran lunga il crimine più comune commesso dai detenuti anziani in Giappone, soprattutto tra le donne. Nel 2022 più dell'80% delle detenute anziane in tutto il Paese erano in carcere per furto, secondo i dati del governo di Tokyo. Alcuni lo fanno per sopravvivere. Il 20% delle persone con più di 65 anni in Giappone vive in povertà, secondo l'Ocse, rispetto a una media del 14,2% nei 38 paesi membri dell'organizzazione. Altri lo fanno perché hanno così poco al di fuori.
Le autorità giapponesi sono a conoscenza del problema, tanto che il ministero del Welfare ha affermato nel 2021 che i detenuti anziani che hanno ricevuto supporto dopo aver lasciato il carcere avevano molte meno probabilità di recidive rispetto a quelli che non l'avevano ricevuto. Da allora, il ministero ha intensificato gli sforzi di intervento precoce e i centri di supporto alla comunità per aiutare meglio gli anziani vulnerabili.
Il ministero della Giustizia ha inoltre avviato programmi per le detenute, per aiutarle a vivere in modo indipendente. Ovvero come riprendersi dalla dipendenza da sostanze stupefacenti e come gestire le relazioni familiari. Il governo di Tokyo sta anche valutando proposte per rendere i sussidi per l'alloggio accessibili a un numero maggiore di anziani. Sono 10 i comuni in tutto il Giappone che stanno testando iniziative per sostenere gli anziani senza parenti stretti. Il tutto mentre in Giappone la popolazione anziana sta aumentando così rapidamente che entro il 2040 il Paese avrà bisogno di 2,72 milioni di operatori socio-assistenziali. Il governo sta cercando di incoraggiare più persone a entrare nel settore e di 'importare' lavoratori stranieri.
Civitavecchia, 20 gen. - (Adnkronos) - Procedono spediti i lavori di realizzazione del prolungamento dell'antemurale Cristoforo Colombo che vedrà la diga foranea del Porto di Civitavecchia estendersi per ulteriori 400 metri in direzione nord ovest.
Sono in corso i lavori di realizzazione dello scanno di imbasamento (dove poggeranno i cassoni in calcestruzzo) con lo sversamento in mare del nucleo della scogliera costituita da massi di pezzatura ricompresa tra i 5 e i 1000 Kg. A breve verrà avviata la prefabbricazione dei cassoni in cls costituenti il corpo centrale della diga foranea di dimensioni 40x28x25 m.
"Tengo a sottolineare - dichiara il presidente dell'AdSP Pino Musolino - che stiamo rispettando tutti i tempi programmati per realizzare opere che doteranno il porto di Civitavecchia di infrastrutture adeguate e compatibili per il rilancio del settore portuale, con un occhio sempre attento alla transizione ecologica, alla sostenibilità e all'impatto ambientale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Qual è il suo sogno quando era piccolo?". "Questa è una domanda interessante, perché i sogni cambiano nel corso della vita, con l'età. Quando ero piccolo mi sarebbe piaciuto fare il medico, poi ho cambiato idea. Quando si è a scuola, crescendo, si studia un po' tutto. C'è un momento in cui bisogna scegliere cosa fare. Alla fine ho scelto il diritto, la legge". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella rispondendo ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "Non ho mai sognato di fare il calciatore perché non ero per niente bravo", ha aggiunto sorridendo.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "C'è molto di buono in questo paese, e questo mi conforta sempre". Così il Presidente della repubblica Sergio Mattarella ai bambini della scuola de Amicis di Palermo. "La fatica viene cancellate dal vedere cose buone che si vedono in Italia", ha detto.
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Le piacerebbe fare un altro lavoro?". Questa è stata a prima domanda rivolta dagli alunni della scuola de Amicis di Palermo al Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita a sorpresa questa mattina nel plesso. "Io sono vecchio - ha risposto - il mio lavoro non è quello che faccio adesso, il mio lavoro abituale era quello di insegnare Diritto costituzionale all'Università, ma ormai non lo faccio più da tempo. Questo impegno che svolgo ora non è un lavoro, è un impegno per la nostra comunità nazionale. E' faticoso, però è interessante perché consente di stare in contatto con la nostra società, con tutti i cittadini di ogni origine, ed è una cosa di estremo interesse".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "La musica, così come le iniziative sui libri, la cultura, sono il veicolo della vita, della convivenza, dell'apertura, della crescita personale e collettiva. E' quello che state facendo in questa scuola. Per me è davvero un motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti". Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando i bambini della scuola De Amicis. Nel novembre scorso i bimbi della quinta C furono insultati mentre si esibivano davanti alla Feltrinelli, vestiti con abiti tradizionali africani. "Io ogni anno vado in una scuola per l'apertura dell'anno scolastico, ma non è frequente che vada in altre occasioni. Sono lietissimo di essere qui questa mattina- dice Mattarella- E ringraziarvi per quello che fate. Ringrazio i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono e per come vi guidano nell'accrescimento culturale".
Palermo, 20 gen. (Adnkronos) - "Voi siete una scuola che con la cultura, la musica, la lettura, e altre iniziative di crescita culturale, esprime i valori veri della convivenza nel nostro paese e nel mondo, che sempre è più unito, connesso, sempre più senza confini. Ed è una ricchezza crescere insieme, scambiarsi opinioni e abitudini, idee, ascoltare gli altri. fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella si è rivolto ai bambini della scuola De Amicis di Palermo. Nel novembre scorso i bimbi della quinta c, molti dei quali di origini africane, furono insultati per strada mentre si esibivano in uno spettacolo vestiti con abiti tradizionali. "Cercate di trovare la vostra strada secondo le vostre inclinazioni, auguri a tutti voi e complimenti", ha aggiunto. "Sono lietissimo di incontrarvi in questo auditorium che ci accoglie, ragazzi. Ringrazio la dirigente scolastica e i collaboratori, gli insegnanti e li ringrazio per quanto fanno. Voglio fare i complimenti a voi, siete bravissimi. Avete eseguito magistralmente questi due pezzi", ha detto ancora il Capo dello Stato parlando ai ragazzi che si sono esibiti in un breve concerto. "Non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e a voi".