Ha solo 14 anni il responsabile dell’ennesima strage con armi da fuoco negli Stati Uniti, in una scuola della Georgia. Almeno quattro persone, due studenti e due insegnanti, sono morte e 30 sono rimaste ferite nella sparatoria alla Apalachee High School di Winder, nei pressi della città di Athens, prima delle dieci di mattina. Il bilancio dei morti poteva però essere anche peggiore se le forze dell’ordine non fossero intervenute tempestivamente. Dopo circa due ore lo studente è stato arrestato dalla polizia e gli studenti sono stati liberi di tornare dalle loro famiglie
Non è ancora chiaro il movente che ha spinto il giovane a seminare morte all’interno dell’istituto. Le immagini in diretta delle tv americane mostravano una forte presenza della polizia ma anche di ambulanze, mentre alcuni studenti erano radunati sul campo da football, mentre l’istituto è stato messo in lockdown. Il governatore della Georgia, il repubblicano Brian Kemp, ha annunciato di aver mobilitato tutte le risorse necessarie per affrontare l’incidente e Joe Biden è stato subito informato dalla consigliera per la Sicurezza Nazionale, Liz Sherwood-Randall, del nuovo episodio di violenza. “L’amministrazione continuerà a coordinarsi con i funzionari federali, statali e locali man mano che riceveremo maggiori notizie”, ha affermato la Casa Bianca in una nota. Il presidente ha poi commentato personalmente ribadendo che “non possiamo più accettare le stragi negli Stati Uniti, non sono normali. Quando è troppo è troppo“. Anche la candidata democratica alle prossime elezioni, Kamala Harris, è convinta che “dobbiamo fermare l’epidemia della violenza delle armi”.
A nemmeno due settimane dall’inizio della scuola, le stragi di questo tipo negli Stati Uniti continuano a essere una piaga e saranno uno dei temi caldi al centro degli ultimi mesi di campagna elettorale. In linea con gli sforzi di Biden, Kamala Harris e il suo vice Tim Walz hanno in programma una stretta sui controlli per l’acquisto di armi e hanno portato sul palco della convention Dem a Chicago la drammatica testimonianza delle madri di Sandy Hook, la scuola elementare dove è avvenuta una delle peggiori carneficine della storia americana, e di Uvalde, in Texas. Dall’altra parte Donald Trump e JD Vance si professano sostenitori del secondo emendamento della Costituzione, il diritto ad avere un’arma, liquidando il dramma delle stragi come una questione che riguarda solo la salute mentale. D’altra parte fanno gola ai candidati repubblicani gli ingenti aiuti dalla Nra, la potente lobby delle armi americana che tradizionalmente sostiene il Grand Old Party. L’anno scorso gli Usa hanno registrato il maggior numero di sparatorie di massa dal 2006 e nonostante i continui appelli dell’attuale presidente al Congresso per bandire almeno le “armi da guerra”, come gli Ar-15, in un Paese in cui circolano 390 milioni tra pistole, fucili e mitragliatori, i divieti non riescono a passare.
Mondo
Usa, nuova strage in una scuola della Georgia. Un 14enne ha aperto il fuoco: 4 morti e 30 feriti
Ha solo 14 anni il responsabile dell’ennesima strage con armi da fuoco negli Stati Uniti, in una scuola della Georgia. Almeno quattro persone, due studenti e due insegnanti, sono morte e 30 sono rimaste ferite nella sparatoria alla Apalachee High School di Winder, nei pressi della città di Athens, prima delle dieci di mattina. Il bilancio dei morti poteva però essere anche peggiore se le forze dell’ordine non fossero intervenute tempestivamente. Dopo circa due ore lo studente è stato arrestato dalla polizia e gli studenti sono stati liberi di tornare dalle loro famiglie
Non è ancora chiaro il movente che ha spinto il giovane a seminare morte all’interno dell’istituto. Le immagini in diretta delle tv americane mostravano una forte presenza della polizia ma anche di ambulanze, mentre alcuni studenti erano radunati sul campo da football, mentre l’istituto è stato messo in lockdown. Il governatore della Georgia, il repubblicano Brian Kemp, ha annunciato di aver mobilitato tutte le risorse necessarie per affrontare l’incidente e Joe Biden è stato subito informato dalla consigliera per la Sicurezza Nazionale, Liz Sherwood-Randall, del nuovo episodio di violenza. “L’amministrazione continuerà a coordinarsi con i funzionari federali, statali e locali man mano che riceveremo maggiori notizie”, ha affermato la Casa Bianca in una nota. Il presidente ha poi commentato personalmente ribadendo che “non possiamo più accettare le stragi negli Stati Uniti, non sono normali. Quando è troppo è troppo“. Anche la candidata democratica alle prossime elezioni, Kamala Harris, è convinta che “dobbiamo fermare l’epidemia della violenza delle armi”.
A nemmeno due settimane dall’inizio della scuola, le stragi di questo tipo negli Stati Uniti continuano a essere una piaga e saranno uno dei temi caldi al centro degli ultimi mesi di campagna elettorale. In linea con gli sforzi di Biden, Kamala Harris e il suo vice Tim Walz hanno in programma una stretta sui controlli per l’acquisto di armi e hanno portato sul palco della convention Dem a Chicago la drammatica testimonianza delle madri di Sandy Hook, la scuola elementare dove è avvenuta una delle peggiori carneficine della storia americana, e di Uvalde, in Texas. Dall’altra parte Donald Trump e JD Vance si professano sostenitori del secondo emendamento della Costituzione, il diritto ad avere un’arma, liquidando il dramma delle stragi come una questione che riguarda solo la salute mentale. D’altra parte fanno gola ai candidati repubblicani gli ingenti aiuti dalla Nra, la potente lobby delle armi americana che tradizionalmente sostiene il Grand Old Party. L’anno scorso gli Usa hanno registrato il maggior numero di sparatorie di massa dal 2006 e nonostante i continui appelli dell’attuale presidente al Congresso per bandire almeno le “armi da guerra”, come gli Ar-15, in un Paese in cui circolano 390 milioni tra pistole, fucili e mitragliatori, i divieti non riescono a passare.
LA REPUBBLICA DELLE STRAGI
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Irlanda, oltre 2mila casi di presunti abusi sessuali da parte di religiosi: le rivelazioni di un’indagine indipendente
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Ucciso il trafficante Bidja, ai vertici della guardia costiera libica. La reporter Nancy Porsia: “Mi voleva morta, ma a tradirmi fu l’Italia”
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Giustizia & Impunità
L’Italia arresta e poi scarcera il comandante libico accusato di torture dalla Corte dell’Aja. Tutti i dubbi sul ruolo del ministero di Nordio
Zonaeuro
Von der Leyen a Davos invoca l’unità europea e si appella a Trump: ‘Negoziamo, rompere non conviene’. Zelensky: ‘Ue si dia una mossa, alzi la voce con gli Usa’
Politica
Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein