Milano Finanza del 5 settembre annuncia un accordo tra Saipem e Newcleo: verso soluzioni nucleari sostenibili per il settore offshore. La collaborazione tra le due sigle sarebbe volta a individuare soluzioni innovative per l’applicazione offshore della tecnologia nucleare galleggiante per la produzione di “energia elettrica a zero emissioni”. L’articolo, curato da Francesca Gerosa, usa accuratamente e più volte il termine rassicurante di reattori modulari nucleari di bassa taglia “a zero emissioni”.
I piccoli reattori modulari, ormai sulla bocca quotidianamente del ministro Pichetto Fratin, proprio non esistono in produzione, anche perché la loro eventuale realizzazione comporterebbe due terrificanti conseguenze: distogliere investimenti dalle rinnovabili già efficienti e disponibili alla bisogna e disseminare per il mondo scorie nucleari che, anche in caso di minori incidenti, dovrebbero essere movimentate in ogni angolo del pianeta, con il rischio di venire addirittura disperse anche in mare.
Si spiega che la tecnologia illustrata tra le righe dell’articolo di Milano Finanza trarrebbe vantaggio da una maggiore efficienza nell’utilizzo dell’uranio estratto rispetto ad altri tipi di reattore convenzionali a fissione, grazie al riutilizzo del combustibile esausto utilizzato da altri impianti posti a terra. In definitiva, siamo di fronte ad un incauto tentativo di giustificare un ancor più massiccio rilancio dell’atomo. Infatti, si genererebbero potenza e calore cullati direttamente dalle onde e investiti dalle tempeste, colonizzando non più solo le terre abitate, ma i mari solcati da pescatori, viaggiatori, navi da crociera, enormi navi containers che certo non potrebbero creare facilmente azioni di opposizione o contrasto organizzato lontano dalla terraferma a questo incredibile “ballon d’essai”.
Questa disseminazione di small nuclear reactors, secondo Stefano Buono, ceo di Newcleo, permetterebbe anche di “ridurre l’impatto ambientale delle operazioni offshore del settore oil & gas, migliorando l’efficienza energetica e promuovendo la sostenibilità a lungo termine, ma anche di progettare delle centrali di produzione elettrica offshore, che possano fornire elettricità decarbonizzata a terra”. Quindi Oil & Gas continuerebbero a prosperare: altro che tagliare le emissioni di CO2 al 2050! E, in aggiunta, uranio 235 arricchito oltre il 5% all’interno di noccioli nucleari di ridotta dimensione, ma sparsi in ogni dove e, soprattutto lontano dagli occhi dei cittadini che – come ha appena affermato ancora una volta accortamente papa Francesco – hanno a disposizione fonti inesauribili di energie sostenibili e modalità di cooperazione e riduzione degli impatti ambientali attraverso la costituzione delle comunità energetiche. In fondo non sarebbe male se Saipem si occupasse dell’eolico galleggiante di Civitavecchia, il cui progetto langue nei cassetti romani.
Provo un grande disagio nel veder sottovalutate dalla gran parte dei governi e da buona parte del mondo delle imprese soluzioni che cercano di contrastare – come ad esempio quelle fornite dal green deal Ue, oggi in corso di sconvolgimento – le emergenze che potrebbero por fine alla sopravvivenza umana (il nucleare, l’estensione senza fine delle guerre, l’ingiustizia sociale sempre più acuta, la catastrofe climatica che incrociamo tutti i giorni, la precaria controllabilità dell’IA). Al contrario, si sta rincorrendo, con un’urgenza fuori posto e senza speranza di un condivisibile successo, tecnologie che manifestano fin dal loro concepimento una palese contraddizione rispetto al prosperare della salute e della vita e alla crescita della maturità democratica. Un diritto alla vita e un’occasione di partecipazione che vanno spegnendosi con il progredire di un Antropocene in irreversibile contrasto con la biosfera e la convivenza pacifica.
Mario Agostinelli
Ecologista, politico e sindacalista
Ambiente & Veleni - 6 Settembre 2024
Reattori nucleari offshore: l’ennesimo tentativo di giustificare il rilancio dell’atomo
Milano Finanza del 5 settembre annuncia un accordo tra Saipem e Newcleo: verso soluzioni nucleari sostenibili per il settore offshore. La collaborazione tra le due sigle sarebbe volta a individuare soluzioni innovative per l’applicazione offshore della tecnologia nucleare galleggiante per la produzione di “energia elettrica a zero emissioni”. L’articolo, curato da Francesca Gerosa, usa accuratamente e più volte il termine rassicurante di reattori modulari nucleari di bassa taglia “a zero emissioni”.
I piccoli reattori modulari, ormai sulla bocca quotidianamente del ministro Pichetto Fratin, proprio non esistono in produzione, anche perché la loro eventuale realizzazione comporterebbe due terrificanti conseguenze: distogliere investimenti dalle rinnovabili già efficienti e disponibili alla bisogna e disseminare per il mondo scorie nucleari che, anche in caso di minori incidenti, dovrebbero essere movimentate in ogni angolo del pianeta, con il rischio di venire addirittura disperse anche in mare.
Si spiega che la tecnologia illustrata tra le righe dell’articolo di Milano Finanza trarrebbe vantaggio da una maggiore efficienza nell’utilizzo dell’uranio estratto rispetto ad altri tipi di reattore convenzionali a fissione, grazie al riutilizzo del combustibile esausto utilizzato da altri impianti posti a terra. In definitiva, siamo di fronte ad un incauto tentativo di giustificare un ancor più massiccio rilancio dell’atomo. Infatti, si genererebbero potenza e calore cullati direttamente dalle onde e investiti dalle tempeste, colonizzando non più solo le terre abitate, ma i mari solcati da pescatori, viaggiatori, navi da crociera, enormi navi containers che certo non potrebbero creare facilmente azioni di opposizione o contrasto organizzato lontano dalla terraferma a questo incredibile “ballon d’essai”.
Questa disseminazione di small nuclear reactors, secondo Stefano Buono, ceo di Newcleo, permetterebbe anche di “ridurre l’impatto ambientale delle operazioni offshore del settore oil & gas, migliorando l’efficienza energetica e promuovendo la sostenibilità a lungo termine, ma anche di progettare delle centrali di produzione elettrica offshore, che possano fornire elettricità decarbonizzata a terra”. Quindi Oil & Gas continuerebbero a prosperare: altro che tagliare le emissioni di CO2 al 2050! E, in aggiunta, uranio 235 arricchito oltre il 5% all’interno di noccioli nucleari di ridotta dimensione, ma sparsi in ogni dove e, soprattutto lontano dagli occhi dei cittadini che – come ha appena affermato ancora una volta accortamente papa Francesco – hanno a disposizione fonti inesauribili di energie sostenibili e modalità di cooperazione e riduzione degli impatti ambientali attraverso la costituzione delle comunità energetiche. In fondo non sarebbe male se Saipem si occupasse dell’eolico galleggiante di Civitavecchia, il cui progetto langue nei cassetti romani.
Provo un grande disagio nel veder sottovalutate dalla gran parte dei governi e da buona parte del mondo delle imprese soluzioni che cercano di contrastare – come ad esempio quelle fornite dal green deal Ue, oggi in corso di sconvolgimento – le emergenze che potrebbero por fine alla sopravvivenza umana (il nucleare, l’estensione senza fine delle guerre, l’ingiustizia sociale sempre più acuta, la catastrofe climatica che incrociamo tutti i giorni, la precaria controllabilità dell’IA). Al contrario, si sta rincorrendo, con un’urgenza fuori posto e senza speranza di un condivisibile successo, tecnologie che manifestano fin dal loro concepimento una palese contraddizione rispetto al prosperare della salute e della vita e alla crescita della maturità democratica. Un diritto alla vita e un’occasione di partecipazione che vanno spegnendosi con il progredire di un Antropocene in irreversibile contrasto con la biosfera e la convivenza pacifica.
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Giustizia & Impunità
L’Italia arresta e poi scarcera il comandante libico accusato di torture dalla Corte dell’Aja. Tutti i dubbi sul ruolo del ministero di Nordio
Zonaeuro
Von der Leyen a Davos invoca l’unità europea e si appella a Trump: ‘Negoziamo, rompere non conviene’. Zelensky: ‘Ue si dia una mossa, alzi la voce con gli Usa’
Politica
Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein