Inchieste a rischio a Perugia? Ha raggiunto “un grado di criticità che non consente di garantire la continua e tempestiva esecuzione dei servizi dell’Ufficio” la mancanza di personale amministrativo alla Procura della Repubblica di Perugia che si sta occupando tra l’altro dell’indagine sui presunti casi di dossieraggio e di altri fascicoli che coinvolgono i magistrati romani. Lo scrivono il procuratore Raffaele Cantone e il dirigente amministrativo Alessandro Marchionni in una lettera al ministero della Giustizia e al procuratore generale del capoluogo umbro. Sottolineando che è “con sempre più grave preoccupazione” per “la crescente scopertura nell’organico”.
La sede giudiziaria di Perugia, per competenza, si occupa appunto di tutte le inchieste in cui sono coinvolti magistrati con sede a Roma. In passato c’erano state quella sulla sedicente Loggia Ungheria (che è stata archiviata ma ha comportato una lunga serie di audizioni e accertamenti) il caso del pm Luca Palamara (il cui ultimo capitolo è stato la sospensione dei togati del Csm coinvolti) e recentemente quella sui dossier in cui sono coinvolti il pm in pensione Antonio Laudati e il luogotenente Pasquale Striano.
“Nonostante l’arrivo di cinque operatori data entry, comunque a tempo determinato, la Procura – si legge nel documento – non ha fruito negli ultimi due anni di alcun nuovo ingresso, scontando nel frattempo il pensionamento di numerose unità in diversi profili professionali. Tutto ciò in un periodo che ha visto concretizzare prospettive assunzionali quasi esclusivamente a beneficio degli uffici giudicanti, ancorché gran parte degli obiettivi del Pnrr condizionino inevitabilmente il carico di lavoro anche degli uffici requirenti. Anche l’ultima recente assegnazione di personale a questa Procura si è peraltro rivelata in tutta la sua prevedibile inefficacia: l’unico assistente giudiziario destinato, infatti, a prendere servizio il 30 luglio per effetto dello scorrimento di 2.200 unità della graduatoria concorso Ripam, ha ottenuto il differimento al primo luglio 2026 dell’immissione in possesso. Differimento – si legge nella nota – disposto dal ministero ‘stante che è già in essere un rapporto di lavoro a tempo determinato con questa Amministrazione nel profilo di addetto all’Ufficio per il Processo presso Tribunale di Cagliari e considerate le esigenze di urgenza e tempestività nell’impiego del personale con detto profilo, in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, nella parte che concerne l’efficienza della giustizia negli uffici giudiziari a cui sono stati assegnati’. Con tutta probabilità l’assistente giudiziario non prenderà servizio in questo Ufficio nemmeno alla data del primo luglio 2026, potendo egli contare sulla presumibile stabilizzazione nell’ufficio di appartenenza. Non si comprende, comunque, per quale motivo il ministero abbia previsto con il suddetto scorrimento di assegnare all’Ufficio un solo assistente giudiziario, considerato che la scopertura in questo profilo è di circa il 30% (mancano 4 unità a fronte delle 14 unità previste in pianta organica)”.
Giustizia & Impunità
Inchieste a rischio a Perugia per mancanza di personale. La lettera: “Grado di criticità che non consente l’esecuzione dei servizi”
Inchieste a rischio a Perugia? Ha raggiunto “un grado di criticità che non consente di garantire la continua e tempestiva esecuzione dei servizi dell’Ufficio” la mancanza di personale amministrativo alla Procura della Repubblica di Perugia che si sta occupando tra l’altro dell’indagine sui presunti casi di dossieraggio e di altri fascicoli che coinvolgono i magistrati romani. Lo scrivono il procuratore Raffaele Cantone e il dirigente amministrativo Alessandro Marchionni in una lettera al ministero della Giustizia e al procuratore generale del capoluogo umbro. Sottolineando che è “con sempre più grave preoccupazione” per “la crescente scopertura nell’organico”.
La sede giudiziaria di Perugia, per competenza, si occupa appunto di tutte le inchieste in cui sono coinvolti magistrati con sede a Roma. In passato c’erano state quella sulla sedicente Loggia Ungheria (che è stata archiviata ma ha comportato una lunga serie di audizioni e accertamenti) il caso del pm Luca Palamara (il cui ultimo capitolo è stato la sospensione dei togati del Csm coinvolti) e recentemente quella sui dossier in cui sono coinvolti il pm in pensione Antonio Laudati e il luogotenente Pasquale Striano.
“Nonostante l’arrivo di cinque operatori data entry, comunque a tempo determinato, la Procura – si legge nel documento – non ha fruito negli ultimi due anni di alcun nuovo ingresso, scontando nel frattempo il pensionamento di numerose unità in diversi profili professionali. Tutto ciò in un periodo che ha visto concretizzare prospettive assunzionali quasi esclusivamente a beneficio degli uffici giudicanti, ancorché gran parte degli obiettivi del Pnrr condizionino inevitabilmente il carico di lavoro anche degli uffici requirenti. Anche l’ultima recente assegnazione di personale a questa Procura si è peraltro rivelata in tutta la sua prevedibile inefficacia: l’unico assistente giudiziario destinato, infatti, a prendere servizio il 30 luglio per effetto dello scorrimento di 2.200 unità della graduatoria concorso Ripam, ha ottenuto il differimento al primo luglio 2026 dell’immissione in possesso. Differimento – si legge nella nota – disposto dal ministero ‘stante che è già in essere un rapporto di lavoro a tempo determinato con questa Amministrazione nel profilo di addetto all’Ufficio per il Processo presso Tribunale di Cagliari e considerate le esigenze di urgenza e tempestività nell’impiego del personale con detto profilo, in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, nella parte che concerne l’efficienza della giustizia negli uffici giudiziari a cui sono stati assegnati’. Con tutta probabilità l’assistente giudiziario non prenderà servizio in questo Ufficio nemmeno alla data del primo luglio 2026, potendo egli contare sulla presumibile stabilizzazione nell’ufficio di appartenenza. Non si comprende, comunque, per quale motivo il ministero abbia previsto con il suddetto scorrimento di assegnare all’Ufficio un solo assistente giudiziario, considerato che la scopertura in questo profilo è di circa il 30% (mancano 4 unità a fronte delle 14 unità previste in pianta organica)”.
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Giustizia & Impunità
L’Italia arresta e poi scarcera il comandante libico accusato di torture dalla Corte dell’Aja. Tutti i dubbi sul ruolo del ministero di Nordio
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Von der Leyen a Davos invoca l’unità europea e si appella a Trump: ‘Negoziamo, rompere non conviene’. Zelensky: ‘Ue si dia una mossa, alzi la voce con gli Usa’
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Ucraina, M5s e Avs: “Stop all’invio di armi, no agli attacchi in Russia”. Ma Pd: “Rispettare impegni presi”
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein