Le proteine invadono ormai il mercato alimentare e piantano il loro vessillo su un nuovo territorio di prodotti, quello dei dessert. L’emergere di dolci proteici è legato di fatto alla crescita di domanda da parte di consumatori che vogliono aumentare le loro proteine ed evitare zuccheri aggiunti. E allora troviamo yogurt con aggiunta di proteine, te all’asiatica che prevede anche latte con dentro proteine in polvere e ancora budini, biscotti, barrette, creme spalmabili. I marchi alimentari hanno fiutato il business e si stanno orientando già da un po’ sulla produzione di dessert proteici. Alcuni già li vediamo nei supermercati, altri arriveranno: su tutti – che siano gelati, yogurt, snack – c’è la scritta che attira: “Alto contenuto proteico”.
L’aggiunta di proteine a questi dessert può provenire da diverse fonti, come proteine del siero di latte, proteine vegetali (come quelle provenienti da piselli o soia), proteine caseine o altre fonti proteiche. Questi dessert ad alto contenuto proteico possono essere progettati per avere meno zucchero e dare una parvenza di salute a torte, biscotti. In altre parole, una dieta ricca di proteine e povera di zuccheri è il nuovo mantra, specie per gli sportivi. E così fare frullati proteici è diventato un esempio di concedersi prodotti sfiziosi autoconvincendosi che è tutto a posto.
Il parere dell’esperta
“La moda dei dessert proteici non è finalizzata di per sé a ridurre il consumo di zuccheri e non ha scopi salutistici. Le aziende stanno cavalcando il nostro desiderio di ‘mangiare tante proteine’, e per questo che hanno incredibilmente arricchito di proteine anche alimenti che non sono ricchi di zuccheri – spiega al FattoQuotidiano.it la dottoressa Stefania Ruggeri, prima ricercatrice, CREA-Alimenti e Nutrizione -. Per fare un esempio, sugli scaffali dei supermercati troviamo anche formaggi freschi ‘high protein’ e questi prodotti non sono certo fonte di zuccheri. C’è persino una polenta arricchita di proteine… Ma di questo tipo di prodotti non ce n’è alcuna necessità”.
L’ossessione proteica
Da cosa nasce questa corsa al consumo di proteine?
“Dalla falsa credenza che, se consumiamo tante proteine nell’arco di una giornata, dimagriamo. Ma questo non è affatto vero, perché come molti avranno provato e verificato su se stessi, dopo pochi mesi di dieta iperproteica non si dimagrisce più: il corpo si adatta a questa nuova alimentazione e non perdiamo più peso. Il rilancio della necessità di assumere tante proteine nasce dalla moda delle diete chetogeniche, che fanno dimagrire perché sono dei protocolli dietetici ben definiti, in cui le proteine non sono così tante come pensiamo. È un protocollo che deve essere studiato su misura da un nutrizionista. Il consumo degli alimenti ‘high protein’ non ci dà gli effetti di una dieta chetogenica”.
Rischiamo realmente di essere carenti di proteine?
“Assolutamente no, gli studi scientifici dimostrano che noi italiani non abbiamo carenze proteiche; anzi, la nostra alimentazione è persino troppo ricca di proteine, e questo vale anche per i bambini. Consumiamo troppi alimenti di origine animale: troppa carne, troppi formaggi e abbiamo purtroppo oramai da anni abbandonato la nostra Dieta Mediterranea”.
Sport e proteine
Chi fa sport tende a voler consumare più proteine, ma ci si dimentica che l’energia proviene anche da una buona scorta di carboidrati.
“Anche se andiamo in palestra tutti i giorni, non abbiamo bisogno di una dieta iperproteica. Le proteine in eccesso non aiutano la formazione della massa muscolare, ma devono essere dosate da un professionista che valuta il tipo di attività fisica e le necessità proteiche. I carboidrati e quindi una dieta equilibrata sono importanti perché forniscono energia e chi fa sport a livello agonistico lo sa bene”.
Quali rischi corre la nostra salute da un eccesso proteico nell’alimentazione?
“Consumare troppe proteine per lunghi periodi fa affaticare reni e fegato e soprattutto, come detto prima, non dimagriamo. Gli alimenti high protein hanno inoltre un grave difetto: spesso sono alimenti ultraprocessati, contengono molti additivi e le ricerche scientifiche hanno dimostrato che il consumo frequente degli alimenti ultraprocessati aumenta il rischio di diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari. Un dessert proteico ogni tanto è concesso, ma l’uso nella giornata di molti alimenti arricchiti in proteine non è salutare a lungo termine”.
Il fabbisogno giornaliero
Mediamente in realtà di quante proteine giornaliere avremmo bisogno?
“Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, un adulto ha bisogno quotidianamente di una quantità di proteine pari a 0,9 g per ogni kg di peso corporeo; quindi se pesiamo 60 kg la quota proteica giornaliera sarà pari a 54 g. Questo fabbisogno si raggiunge facilmente durante la giornata con un’alimentazione ‘normale’ e varia, consumando per esempio una porzione di yogurt o di latte, una porzione di pasta o riso integrale, e una di pesce o di carne, un piatto di legumi e della frutta secca. Non abbiamo quindi bisogno di cibi industriali iperproteici”.
Salute
“Con più proteine non si dimagrisce e non aumentano i muscoli”: attenzione alle diete iperproteiche, l’esperta sfata i falsi miti
La dottoressa Stefania Ruggeri spiega al FattoQuotidiano.it da dove nasce questa tendenza e quali sono i rischi correlati a un consumo eccessivo di proteine
Le proteine invadono ormai il mercato alimentare e piantano il loro vessillo su un nuovo territorio di prodotti, quello dei dessert. L’emergere di dolci proteici è legato di fatto alla crescita di domanda da parte di consumatori che vogliono aumentare le loro proteine ed evitare zuccheri aggiunti. E allora troviamo yogurt con aggiunta di proteine, te all’asiatica che prevede anche latte con dentro proteine in polvere e ancora budini, biscotti, barrette, creme spalmabili. I marchi alimentari hanno fiutato il business e si stanno orientando già da un po’ sulla produzione di dessert proteici. Alcuni già li vediamo nei supermercati, altri arriveranno: su tutti – che siano gelati, yogurt, snack – c’è la scritta che attira: “Alto contenuto proteico”.
L’aggiunta di proteine a questi dessert può provenire da diverse fonti, come proteine del siero di latte, proteine vegetali (come quelle provenienti da piselli o soia), proteine caseine o altre fonti proteiche. Questi dessert ad alto contenuto proteico possono essere progettati per avere meno zucchero e dare una parvenza di salute a torte, biscotti. In altre parole, una dieta ricca di proteine e povera di zuccheri è il nuovo mantra, specie per gli sportivi. E così fare frullati proteici è diventato un esempio di concedersi prodotti sfiziosi autoconvincendosi che è tutto a posto.
Il parere dell’esperta
“La moda dei dessert proteici non è finalizzata di per sé a ridurre il consumo di zuccheri e non ha scopi salutistici. Le aziende stanno cavalcando il nostro desiderio di ‘mangiare tante proteine’, e per questo che hanno incredibilmente arricchito di proteine anche alimenti che non sono ricchi di zuccheri – spiega al FattoQuotidiano.it la dottoressa Stefania Ruggeri, prima ricercatrice, CREA-Alimenti e Nutrizione -. Per fare un esempio, sugli scaffali dei supermercati troviamo anche formaggi freschi ‘high protein’ e questi prodotti non sono certo fonte di zuccheri. C’è persino una polenta arricchita di proteine… Ma di questo tipo di prodotti non ce n’è alcuna necessità”.
L’ossessione proteica
Da cosa nasce questa corsa al consumo di proteine?
“Dalla falsa credenza che, se consumiamo tante proteine nell’arco di una giornata, dimagriamo. Ma questo non è affatto vero, perché come molti avranno provato e verificato su se stessi, dopo pochi mesi di dieta iperproteica non si dimagrisce più: il corpo si adatta a questa nuova alimentazione e non perdiamo più peso. Il rilancio della necessità di assumere tante proteine nasce dalla moda delle diete chetogeniche, che fanno dimagrire perché sono dei protocolli dietetici ben definiti, in cui le proteine non sono così tante come pensiamo. È un protocollo che deve essere studiato su misura da un nutrizionista. Il consumo degli alimenti ‘high protein’ non ci dà gli effetti di una dieta chetogenica”.
Rischiamo realmente di essere carenti di proteine?
“Assolutamente no, gli studi scientifici dimostrano che noi italiani non abbiamo carenze proteiche; anzi, la nostra alimentazione è persino troppo ricca di proteine, e questo vale anche per i bambini. Consumiamo troppi alimenti di origine animale: troppa carne, troppi formaggi e abbiamo purtroppo oramai da anni abbandonato la nostra Dieta Mediterranea”.
Sport e proteine
Chi fa sport tende a voler consumare più proteine, ma ci si dimentica che l’energia proviene anche da una buona scorta di carboidrati.
“Anche se andiamo in palestra tutti i giorni, non abbiamo bisogno di una dieta iperproteica. Le proteine in eccesso non aiutano la formazione della massa muscolare, ma devono essere dosate da un professionista che valuta il tipo di attività fisica e le necessità proteiche. I carboidrati e quindi una dieta equilibrata sono importanti perché forniscono energia e chi fa sport a livello agonistico lo sa bene”.
Quali rischi corre la nostra salute da un eccesso proteico nell’alimentazione?
“Consumare troppe proteine per lunghi periodi fa affaticare reni e fegato e soprattutto, come detto prima, non dimagriamo. Gli alimenti high protein hanno inoltre un grave difetto: spesso sono alimenti ultraprocessati, contengono molti additivi e le ricerche scientifiche hanno dimostrato che il consumo frequente degli alimenti ultraprocessati aumenta il rischio di diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari. Un dessert proteico ogni tanto è concesso, ma l’uso nella giornata di molti alimenti arricchiti in proteine non è salutare a lungo termine”.
Il fabbisogno giornaliero
Mediamente in realtà di quante proteine giornaliere avremmo bisogno?
“Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, un adulto ha bisogno quotidianamente di una quantità di proteine pari a 0,9 g per ogni kg di peso corporeo; quindi se pesiamo 60 kg la quota proteica giornaliera sarà pari a 54 g. Questo fabbisogno si raggiunge facilmente durante la giornata con un’alimentazione ‘normale’ e varia, consumando per esempio una porzione di yogurt o di latte, una porzione di pasta o riso integrale, e una di pesce o di carne, un piatto di legumi e della frutta secca. Non abbiamo quindi bisogno di cibi industriali iperproteici”.
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Piano pandemico: siamo al redde rationem? Me lo auguro. Grazie a chi ci ha messo la faccia
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Le persone vogliono sentirsi sicure nelle loro città, nelle loro case. Ma l'approccio della destra è sbagliato perchè non basta rafforzare i presidi delle forze dell'ordine, che neanche fanno perchè non ci mettono soldi e mandano poliziotti a fare la guardia ai centri migranti vuoti in Albania, servono presidi sociali e educativi e anche la questione del cambiamenti climatico è una questione di sicurezza". Lo dice Elly Schlein all'evento 'Chi non si ferma é perduto' sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo, alla Sala Koch al Senato.
Milano, 22 gen. (Adnkronos) - "Come ogni anno, Samsung presenta il nuovo flagship: Samsung Galaxy S25. Lo scorso anno, con Galaxy S24, abbiamo introdotto per la prima volta l’intelligenza artificiale sugli smartphone e quest’anno, con la nuova serie, facciamo un ulteriore balzo in avanti, riuscendo a dare all’intelligenza artificiale una connotazione ancora più fluida, semplice e, direi, conversazionale”. Lo spiega ai microfoni dell’Adnkronos Nicolò Bellorini Vice President Mobile eXperience division di Samsung Electronics Italia, in occasione di Samsung Galaxy Unpacked 2025, l’evento con cui l’azienda sudcoreana presenta la nuova serie di smartphone Samsung Galaxy.
Questa rivoluzione nel mondo degli smartphone AI è resa possibile da diverse innovazioni, la multimodalità in primis, come sottolinea Bellorini: “Samsung Galaxy S25 è in grado di capire perfettamente il contesto nel quale avvengono le richieste, perché comprende voce, video, suoni, testi, file Pdf e qualunque altra cosa. La seconda innovazione importante è la potenza degli agenti AI, che consente a S25 di performare task complessi, che possono andare anche da un’app all’altra”.
I più recenti top di gamma di Samsung portano infatti le capacità di Galaxy AI a un livello superiore, con un’elaborazione AI avanzata direttamente sul dispositivo, migliorando ulteriormente il comparto fotografico leader del settore Galaxy grazie a ProVisual Engine di nuova generazione e offrendo prestazioni eccezionali grazie al processore Qualcomm Snapdragon 8 Elite per Galaxy.
La nuova serie Galaxy S25 stabilisce così un nuovo standard per l’AI mobile, garantendo l’esperienza mobile più naturale e consapevole mai raggiunta, e rappresenta il primo passo nella visione di Samsung di cambiare il modo in cui gli utenti interagiscono con i loro smartphone e con il mondo che li circonda.
“Come l’anno scorso, sono tre i modelli disponibili, Galaxy S25 Ultra, Galaxy S25+ e Galaxy S25, con vari tagli di memoria - conclude il Vice President Mobile eXperience division di Samsung Electronics Italia - da 128Gb fino 1Tb, tutti con 12Gb di Ram”.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Quale è la visione del governo Meloni di fronti ai cambiamenti climatici? E' semplice, basta fare così". Lo dice Elly Schlein tappandosi gli occhi all'evento 'Chi non si ferma é perduto' sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo, alla Sala Koch al Senato. "Come facevamo da bambini, quando c'era qualcosa che ci faceva paura. Ma il prezzo della non conversione, del non affrontare i cambiamenti climatici è molto più costoso che farlo".
"Quanta competitività perdono le aziende italiane rispetto" ad altri Paesi dove si investe in rinnovabili? Ma "il governo non se ne occupa. Questi sono invece gli obiettivi che ci stiamo dando in vista della Cop 30" in Brasile.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "La Lega di Matteo Salvini non perde tempo e scavalca a destra Giorgia Meloni, sempre più legata all'internazionale nera, annunciando la decisione di aprire il dibattito per dire stop all'adesione dell'Italia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Questa posizione, ispirata all'analogo passo compiuto ieri da Donald Trump, rappresenterebbe un grave segnale di isolamento dell'Italia a livello internazionale e dai principali organismi impegnati nella tutela della salute globale". Così Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Avs.
"L'Oms non è solo un'istituzione scientifica di riferimento, ma un baluardo nella lotta contro pandemie, malattie croniche e disuguaglianze sanitarie in Africa e nei Paesi più poveri. Quando, a metà del XIX secolo, la peste, il colera e la febbre gialla hanno scatenato ondate mortali in un mondo appena industrializzato e interconnesso, l’adozione di un approccio globale alla salute è diventata un imperativo. Medici, scienziati, presidenti e primi ministri convocarono con urgenza la Conferenza Sanitaria Internazionale di Parigi nel 1851, un precursore di quella che oggi è la più grande del suo genere: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nota come Oms. In mezzo alle crisi, ai conflitti, alla continua minaccia di epidemie e ai cambiamenti climatici, l’Oms ha reagito: dalle guerre a Gaza, in Sudan e in Ucraina fino a garantire l’arrivo di vaccini e forniture mediche salvavita in aree remote o pericolose, svolgendo un ruolo fondamentale di indirizzo nel rispondere all'emergenza Covid-19".
"La Lega dimostra ancora una volta un approccio irresponsabile, che antepone logiche ideologiche e sovraniste al benessere dei cittadini. Interrompere la nostra adesione all'Oms significa rinunciare a strumenti essenziali di coordinamento globale, scambio di conoscenze e accesso a risorse indispensabili per affrontare emergenze sanitarie. Andrebbero ignorati: ma siccome governano il Paese è bene sapere cosa pensano di questa folle proposta il Ministro della salute Schillaci, la premier Giorgia Meloni e la maggioranza di destra che sostiene il suo governo" conclude Bonelli.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - L'Istituto per il Credito Sportivo e Culturale ('Icsc') torna per la seconda volta sul mercato delle emissioni Esg portando a termine con straordinario successo il collocamento di un prestito obbligazionario Social unsecured senior preferred dedicato al supporto di investimenti ad elevato impatto nei settori Sport e Cultura, riservato agli investitori istituzionali.
L’operazione ha registrato ordini complessivi per circa 2 miliardi di euro, pari a oltre 6 volte l’offerta iniziale. L’emissione ha visto la partecipazione di un’ampia platea di sottoscrittori nazionali ed esteri per il 45%, in particolare Germania/Austria (24%), a dimostrazione del crescente interesse degli investitori per il settore delle infrastrutture sociali in Italia.
Il prestito obbligazionario, con scadenza a cinque anni e cedola a tasso fisso annua del 3,50%, costituisce la prima emissione a valere sul programma Emtn (Euro Medium Term Note) da 1 miliardo di euro pubblicato il 19 dicembre 2024, la seconda per Icsc dopo l’emissione stand alone del 2022. Il rating del Social Bond è stimato in linea con quelli assegnati alla Banca dalle agenzie S&P e DBRS, rispettivamente pari a BBB- (Stable) e BBB (Positive).
I proventi dell’emissione saranno utilizzati per sostenere investimenti ad elevato impatto sociale nei settori Sport e Cultura, in linea con la missione dell’Istituto e gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“L’emissione del nuovo Social Bond riflette il crescente impegno di Icsc sul fronte della finanza sostenibile, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dei settori Sport e Cultura. La straordinaria domanda da parte degli investitori istituzionali conferma la fiducia dei mercati nei confronti di Icsc, riconoscendone la consolidata capacità di mobilitare capitali a lungo termine secondo principi di sostenibilità, responsabilità e inclusione sociale, equità intergenerazionale. Lo Sport e la Cultura rappresentano in misura crescente asset class in grado di generare significative opportunità di investimento a impatto, creando valore economico e sociale, reale e duraturo per il Paese", ha commentato l’Amministratore Delegato Antonella Baldino.
Il bond, ammesso alla negoziazione presso il mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo, è stato emesso a valere sul Social Bond Framework di Icsc, pubblicato nel luglio 2022, che ha ottenuto una favorevole Second Party Opinion rilasciata da Iss Corporate Solutions, confermando l’allineamento agli Icma Principles e la robustezza degli Eligibility Criteria.
Imi-Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Santander e Morgan Stanley hanno agito in qualità di Joint Lead Managers del collocamento.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Mi ha molto colpito la fila di multimiliardari" all'Inauguration Day. "E' un'idea di società opposta alla nostra, una società in cui sono i ricchi a scrivere le leggi per tutti gli altri e a scegliere i giudici che le facciano rispettare. E anche da queste parti non ce la passiamo troppo bene". Lo dice Elly Schlein all'evento 'Chi non si ferma é perduto' sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo, alla Sala Koch al Senato.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "La politica sta facendo abbastanza sul cambiamento climatico? No. E noi come prima forza di opposizione del Paese abbiamo una responsabilità di un governo che nega l'emergenza e ci riporta indietro. Mentre occorre rendere transizione ecologica conveniente ma le politiche di questo Paese non hanno mai accompagnato questa innovazione". Lo dice Elly Schlein all'evento 'Chi non si ferma é perduto' sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo, alla Sala Koch al Senato.
"Troppe esitazioni e ritardi. Confidiamo nella leadership di Lula che ha organizzato la prossima Cop a Belem, nel cuore dell'Amazzonia" dopo "l'esito insoddisfacente della Cop 20 a Baku. Dobbiamo evitare che tra le tante ricadute nefaste dell'elezione di Trump ci sia un massiccio disimpegno degli Stati Uniti" nelle politiche per il clima. "Abbiamo sentito il suo discorso di insediamento grondante di slogan della campagna elettorale. Il pianeta non si può permettere 5 anni di Trump con queste premesse. E' vero è stato democraticamente eletto, ma c'è chi non ha potuto votare: la nuove generazioni che ci chiederanno il conto".
"A questo nuovo indirizzo dell'amministrazione americana è necessaria una risposta altrettanto forte dell'Europa, è necessario un protagonismo dell'Ue ma non è l'aria che tira a Bruxelles e questo come Pd ci preoccupa moltissimo".