È iniziata l’era di Jannik Sinner. Con lo storico successo agli US Open, il tennista altoatesino ha rafforzato ulteriormente il suo dominio nel circuito ATP. Con buona pace di Carlos Alcaraz, suo acerrimo rivale sportivo per gli anni a venire, è l’azzurro il numero uno al mondo. E lo sarà ancora per molto, a quanto pare. Questione di continuità, perché Sinner è l’unico tennista ad aver raggiunto almeno i quarti di finale in ogni torneo disputato, finora, nel 2024, diventando così, il primo giocatore nato dopo il 1990 a riuscire nell’impresa. Poi, sei finali, sei vittorie. E un punteggio nella classifica ATP che recita una cifra da capogiro: 11.180. L’italiano entra così nel ristrettissimo club di atleti (6) ad essere riusciti a superare gli 11mila punti in stagione: Pete Sampras, Andy Murray, Rafael Nadal, Roger Federer, Novak Djokovic e, appunto, Jannik Sinner.
Ma il dato più importante in ottica classifica è piuttosto un altro: la differenza di punteggio tra il primo e il secondo del ranking ATP. Sono più di quattromila (4105, per l’esattezza) i punti che dividono Sinner da chi lo insegue, ovvero il tedesco Sascha Zverev. Una distanza che non colmerebbe nemmeno il secondo dal tredicesimo (staccati da 4070 punti). Forte di un dominio pressoché totale, allora, il campione nativo di San Candido proverà a infrangere un altro record: diventare il primo italiano nella storia a chiudere l’anno da numero uno al mondo. Un traguardo, a dire il vero, che non è nemmeno troppo lontano.
Perché se Sinner difende 2180 punti, il tedesco, lo scorso anno, ne ha vinti meno della metà: 1010. Nel 2023, infatti, l’italiano ha ottenuto 500 punti a Pechino, gli stessi a Vienna, 90 a Shanghai e Parigi-Bercy, e 1000, invece, con la finale di Torino. E se anche Zverev (o Alcaraz, che gli è dietro) dovesse vincere i due 1000 di Shanghai e Bercy e tutte le partite delle Finals (in totale 3500 punti) potrebbe non essere sufficiente a scalzare Sinner dalla prima posizione. Perché è logicamente difficile pensare che l’italiano possa uscire al primo turno di tutti i tornei sopra citati, perdendo, così, i punti necessari a essere superato. E a questo punto uno tra Zverev e Alcaraz dovrebbe incassare successi preziosi a Pechino o a Vienna, oltre all’en plein nei Masters 1000 e alle Finals, per sperare di scavalcare l’attuale numero uno al mondo. Ma sarà, ancora, Jannik Sinner (campione in carica in entrambi i tornei) a dover cedere il passo agli avversari.
I prossimi tornei
Nel frattempo, l’italiano festeggerà la vittoria Slam con la zia malata, come dichiarato da lui stesso, a Sesto Pusteria. Sinner volerà alla volta della Cina per il 500 di Pechino (26 settembre) e il 1000 di Shanghai (2 ottobre). Alla fine della tournée asiatica, si tornerà in Europa per gli ultimi impegni stagionali: Vienna (21 ottobre), Parigi-Bercy (28 ottobre) e le Nitto ATP Finals di Torino (10 novembre). Quella appena iniziata è la settimana numero 14 da numero uno al mondo per Sinner. Salvo infortuni e crolli clamorosi, si potrà presentare agli Australian Open ancora in vetta al ranking da oltre 30 settimane.
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Jannik Sinner resterà numero 1 al mondo fino a… I punti in classifica Atp, il vantaggio (enorme) sui rivali e i prossimi tornei
È iniziata l’era di Jannik Sinner. Con lo storico successo agli US Open, il tennista altoatesino ha rafforzato ulteriormente il suo dominio nel circuito ATP. Con buona pace di Carlos Alcaraz, suo acerrimo rivale sportivo per gli anni a venire, è l’azzurro il numero uno al mondo. E lo sarà ancora per molto, a quanto pare. Questione di continuità, perché Sinner è l’unico tennista ad aver raggiunto almeno i quarti di finale in ogni torneo disputato, finora, nel 2024, diventando così, il primo giocatore nato dopo il 1990 a riuscire nell’impresa. Poi, sei finali, sei vittorie. E un punteggio nella classifica ATP che recita una cifra da capogiro: 11.180. L’italiano entra così nel ristrettissimo club di atleti (6) ad essere riusciti a superare gli 11mila punti in stagione: Pete Sampras, Andy Murray, Rafael Nadal, Roger Federer, Novak Djokovic e, appunto, Jannik Sinner.
Ma il dato più importante in ottica classifica è piuttosto un altro: la differenza di punteggio tra il primo e il secondo del ranking ATP. Sono più di quattromila (4105, per l’esattezza) i punti che dividono Sinner da chi lo insegue, ovvero il tedesco Sascha Zverev. Una distanza che non colmerebbe nemmeno il secondo dal tredicesimo (staccati da 4070 punti). Forte di un dominio pressoché totale, allora, il campione nativo di San Candido proverà a infrangere un altro record: diventare il primo italiano nella storia a chiudere l’anno da numero uno al mondo. Un traguardo, a dire il vero, che non è nemmeno troppo lontano.
Perché se Sinner difende 2180 punti, il tedesco, lo scorso anno, ne ha vinti meno della metà: 1010. Nel 2023, infatti, l’italiano ha ottenuto 500 punti a Pechino, gli stessi a Vienna, 90 a Shanghai e Parigi-Bercy, e 1000, invece, con la finale di Torino. E se anche Zverev (o Alcaraz, che gli è dietro) dovesse vincere i due 1000 di Shanghai e Bercy e tutte le partite delle Finals (in totale 3500 punti) potrebbe non essere sufficiente a scalzare Sinner dalla prima posizione. Perché è logicamente difficile pensare che l’italiano possa uscire al primo turno di tutti i tornei sopra citati, perdendo, così, i punti necessari a essere superato. E a questo punto uno tra Zverev e Alcaraz dovrebbe incassare successi preziosi a Pechino o a Vienna, oltre all’en plein nei Masters 1000 e alle Finals, per sperare di scavalcare l’attuale numero uno al mondo. Ma sarà, ancora, Jannik Sinner (campione in carica in entrambi i tornei) a dover cedere il passo agli avversari.
I prossimi tornei
Nel frattempo, l’italiano festeggerà la vittoria Slam con la zia malata, come dichiarato da lui stesso, a Sesto Pusteria. Sinner volerà alla volta della Cina per il 500 di Pechino (26 settembre) e il 1000 di Shanghai (2 ottobre). Alla fine della tournée asiatica, si tornerà in Europa per gli ultimi impegni stagionali: Vienna (21 ottobre), Parigi-Bercy (28 ottobre) e le Nitto ATP Finals di Torino (10 novembre). Quella appena iniziata è la settimana numero 14 da numero uno al mondo per Sinner. Salvo infortuni e crolli clamorosi, si potrà presentare agli Australian Open ancora in vetta al ranking da oltre 30 settimane.
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Australian Open 2025, Sinner e Sonego sognano il primo derby azzurro in semifinale Slam: i precedenti in cui si è sfiorato il record
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Perchè il capo della polizia giudiziaria libica Almasri arrestato sabato a Torino, per la Corte Penale Internazionale colpevole di crimini di guerra e contro la dignità umana, è stato scarcerato e rimandato in Libia? È una pagina inquietante, il governo deve spiegazioni". Così su X Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Meloni non doveva fare la guerra in tutto il globo terracqueo ai trafficanti di esseri umani e arrestarli? Oggi invece ha liberato il trafficante e torturatore libico Almasri Habish e lo ha rimandato in Libia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale. Che vergogna Giorgia Meloni". Lo dichiara il coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Rimaniamo in attesa della conferma ufficiale e della motivazione che ha portato alla scarcerazione del trafficante di esseri umani libico arrestato nei giorni scorsi a Torino". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.
"Naturalmente se questo personaggio potrà lasciare tranquillamente l’Italia invece di essere consegnato alla Corte Penale Internazionale per essere giudicato sarà chiaro a tutti - alla CPI, all’Interpol, alla comunità internazionale e ai cittadini del nostro Paese - che l’attuale governo italiano, Meloni, Nordio, Piantedosi proteggono i trafficanti di esseri umani e i torturatori libici".
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "È gravissimo che il comandante della polizia giudiziaria libica Najeem Osema Almasri Habish, arrestato domenica scorsa a Torino, sia stato rilasciato e rinviato in Libia, nonostante ci sia un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Presentiamo una interrogazione urgente al ministro Nordio affinché venga a riferire in aula già nelle prossime ore”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "La vicenda della scarcerazione del generale Almasri è gravissima. Domani mattina chiederemo conto al Ministro Nordio in aula di questa scelta che a noi sembra assurda. Cosa c’è sotto?". Così Matteo Renzi sui social.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - “Per il ministro Salvini, dal primo di gennaio i ritardi ferroviari sono tutta colpa dell'eversione e del sabotaggio. Peccato che i dati dell’ultimo trimestre, senza catene sulla linea, senza sabotaggi, senza esposti, dicano che il 72 % dei treni ad alta velocità è arrivato in ritardo, che il Frecciargento Bari - Roma non è mai arrivato in orario e che il Frecciarossa Reggio Calabria - Milano ha avuto un ritardo medio di 46 minuti, con picchi di 468 minuti". Lo ha dichiarato Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, rispondendo all’informativa del ministro Salvini sul trasporto ferroviario.
"I rimborsi complessivi dovuti a Trenitalia per ritardi dei treni sono superiori a 100 milioni di euro l'anno: circa 8 milioni e mezzo di euro al mese. Davanti a questa situazione emergenziale, ancora una volta il Ministro evita di discutere in aula la sua strategia dei trasporti. Avremmo voluto sapere dal Ministro se conferma la scelta di aumentare l’offerta dell’alta velocità, atteso il fatto che questo aumento contrae la possibilità di manutenzione ordinaria e quindi la prevenzione dei guasti".
"Soprattutto perché, se su quella stessa rete si pensa di mettere un terzo operatore, l'usura sarà ulteriormente esasperata. È su questo che avevamo chiesto un'informativa del Ministro: sui ritardi, sui guasti, sui disagi, sulle strategie per le politiche del trasporto pubblico in Italia, non sugli esposti sacrosanti. Ancora un’occasione perduta”.
Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "Giorgia Meloni voleva inseguire i trafficanti di esseri umani in tutto il globo terracqueo, ne era stato arrestato uno libico in Italia e invece di dare seguito alle richieste della Corte penale internazionale che lo accusa di crimini di guerra e contro la dignità umana, lo hanno rimandato impunito in Libia. Il governo chiarisca immediatamente perché Almasri è stato scarcerato e lasciato andare". Così la segretaria del Pd Elly Schlein