Per quanto riguarda i nuovi prodotti, la transizione verso la mobilità elettrica di Audi prosegue senza sosta e il lancio della nuova Q6 e-tron ne rappresenta una pietra miliare. Oltre a essere un modello completamente inedito è anche la prima auto a nascere sulla piattaforma PPE che è stata sviluppata appositamente per le vetture elettriche insieme a Porsche. Può sembrare un argomento assai tecnico e non molto interessante, poiché riguarda tutto quello che non si vede e che rimane sotto la carrozzeria, ma in realtà è fondamentale, perché questa architettura determina un passo in avanti nell’utilizzo quotidiano.
Le batterie da 100 kWh della Q6 e-tron, infatti, lavorano a una tensione di 800 Volt e accettano fino a 270 kW di potenza in fase di ricarica. È un valore tra i più alti del settore e nella pratica vuol dire che utilizzando le colonnine più prestanti – sempre più diffuse nei tratti autostradali – si possono recuperare 255 chilometri di percorrenza in soli dieci minuti.
Ancora a proposito di ricarica, sulla Q6 e-tron sono di serie la gestione termica predittiva della batteria e la funzione Plug & Charge: nelle stazioni di ricarica Ionity ed Ewiva, la ricarica parte non appena viene inserito il cavo, senza bisogno di schede o app, perché la colonnina riconosce l’auto. Per quanto riguarda l’autonomia omologata WLTP, invece, è compresa tra 589 e 641 km a seconda delle versioni. Sono valori che pongono la nuova Audi al vertice tra le concorrenti e il cui merito va attribuito anche al sistema di recupero dell’energia. Quest’ultimo sfrutta la frenata elettroidraulica che è in grado di gestire il 95% delle decelerazioni quotidiane recuperando fino a 220 kW. Abbiamo avuto modo di provarlo durante la nostra prova nelle colline intorno a Firenze e nel caotico traffico cittadino, apprezzando la sua azione progressiva e modulabile.
A proposito di sfidanti, invece, con i suoi 4,77 metri di lunghezza la Q6 e-tron si inserisce nella parte alta del segmento dei D-Suv: il passo di 2,89 metri contribuisce a una generosa abitabilità posteriore e la capacità di carico minima è di 526 litri, con ulteriori 64 litri sono disponibili nel baule sotto il cofano anteriore.
Ma la Q6 e-tron è anche la prima Audi a seguire il nuovo paradigma stilistico dall’interno verso l’esterno, basato sulla definizione in primis delle linee e delle caratteristiche dello spazio attorno ai passeggeri e solo in un secondo momento delle forme della carrozzeria. Così la plancia è caratterizzata da quello che Audi chiama Digital stage, ovvero la somma della strumentazione da 11,9″, dell’head-up display con realtà aumentata, del display curvo del sistema di infotainment da 14,5″ e dello schermo del passeggero anteriore da 10,9″. Un vero e proprio palcoscenico digitale che è gestito da software all’avanguardia. Impossibile menzionare la messe di funzionalità che mettono a disposizione del guidatore, per cui segnaliamo solamente la più innovativa che è ancora una rarità nell’industria automobilistica, ovvero il comando vocale gestito dall’intelligenza artificiale.
Tornando alla guida, la nuova Suv elettrica dei Quattro anelli è disponibile in quattro versioni, due con un singolo motore e la trazione posteriore, due bi-motore a trazione integrale. Si parte dalle Q6 e-tron e Q6 e-tron performance che hanno 292 e 326 CV, grazie a cui scattano da 0 a 100 km/h in 6,9 e 6,6 secondi. Poi ci sono le Q6 e-tron quattro e la SQ6 e-tron, che dispongono rispettivamente di 387 e 517 CV. In questo caso per chiudere lo 0-100 km/h bastano 5,9 secondi e addirittura 4,3 secondi per la variante firmata Audi Sport, che ha una dinamica quasi da vettura sportiva. Sono prestazioni di rilievo, a cui corrisponde un grande piacere di guida in tute le situazioni, che però non mettono in secondo piano la sostenibilità: la Q6 e-tron è prodotta a Ingolstadt e certificata carbon neutral e del resto quest’auto è espressione dell’obiettivo dell’azienda tedesca di offrire un modello 100% elettrico in ogni segmento entro il 2027. I prezzi della nuova Audi Q6 e-tron vanno dai 67.800 euro della versione Business da 282 CV ai 97.200 euro della SQ6 e-tron
Prove su strada
Audi Q6 e-tron, la prova de Il Fatto.it – Il salto di qualità della seconda generazione – FOTO
1 /8 audi q6 e-tron
Per quanto riguarda i nuovi prodotti, la transizione verso la mobilità elettrica di Audi prosegue senza sosta e il lancio della nuova Q6 e-tron ne rappresenta una pietra miliare. Oltre a essere un modello completamente inedito è anche la prima auto a nascere sulla piattaforma PPE che è stata sviluppata appositamente per le vetture elettriche insieme a Porsche. Può sembrare un argomento assai tecnico e non molto interessante, poiché riguarda tutto quello che non si vede e che rimane sotto la carrozzeria, ma in realtà è fondamentale, perché questa architettura determina un passo in avanti nell’utilizzo quotidiano.
Le batterie da 100 kWh della Q6 e-tron, infatti, lavorano a una tensione di 800 Volt e accettano fino a 270 kW di potenza in fase di ricarica. È un valore tra i più alti del settore e nella pratica vuol dire che utilizzando le colonnine più prestanti – sempre più diffuse nei tratti autostradali – si possono recuperare 255 chilometri di percorrenza in soli dieci minuti.
Ancora a proposito di ricarica, sulla Q6 e-tron sono di serie la gestione termica predittiva della batteria e la funzione Plug & Charge: nelle stazioni di ricarica Ionity ed Ewiva, la ricarica parte non appena viene inserito il cavo, senza bisogno di schede o app, perché la colonnina riconosce l’auto. Per quanto riguarda l’autonomia omologata WLTP, invece, è compresa tra 589 e 641 km a seconda delle versioni. Sono valori che pongono la nuova Audi al vertice tra le concorrenti e il cui merito va attribuito anche al sistema di recupero dell’energia. Quest’ultimo sfrutta la frenata elettroidraulica che è in grado di gestire il 95% delle decelerazioni quotidiane recuperando fino a 220 kW. Abbiamo avuto modo di provarlo durante la nostra prova nelle colline intorno a Firenze e nel caotico traffico cittadino, apprezzando la sua azione progressiva e modulabile.
A proposito di sfidanti, invece, con i suoi 4,77 metri di lunghezza la Q6 e-tron si inserisce nella parte alta del segmento dei D-Suv: il passo di 2,89 metri contribuisce a una generosa abitabilità posteriore e la capacità di carico minima è di 526 litri, con ulteriori 64 litri sono disponibili nel baule sotto il cofano anteriore.
Ma la Q6 e-tron è anche la prima Audi a seguire il nuovo paradigma stilistico dall’interno verso l’esterno, basato sulla definizione in primis delle linee e delle caratteristiche dello spazio attorno ai passeggeri e solo in un secondo momento delle forme della carrozzeria. Così la plancia è caratterizzata da quello che Audi chiama Digital stage, ovvero la somma della strumentazione da 11,9″, dell’head-up display con realtà aumentata, del display curvo del sistema di infotainment da 14,5″ e dello schermo del passeggero anteriore da 10,9″. Un vero e proprio palcoscenico digitale che è gestito da software all’avanguardia. Impossibile menzionare la messe di funzionalità che mettono a disposizione del guidatore, per cui segnaliamo solamente la più innovativa che è ancora una rarità nell’industria automobilistica, ovvero il comando vocale gestito dall’intelligenza artificiale.
Tornando alla guida, la nuova Suv elettrica dei Quattro anelli è disponibile in quattro versioni, due con un singolo motore e la trazione posteriore, due bi-motore a trazione integrale. Si parte dalle Q6 e-tron e Q6 e-tron performance che hanno 292 e 326 CV, grazie a cui scattano da 0 a 100 km/h in 6,9 e 6,6 secondi. Poi ci sono le Q6 e-tron quattro e la SQ6 e-tron, che dispongono rispettivamente di 387 e 517 CV. In questo caso per chiudere lo 0-100 km/h bastano 5,9 secondi e addirittura 4,3 secondi per la variante firmata Audi Sport, che ha una dinamica quasi da vettura sportiva. Sono prestazioni di rilievo, a cui corrisponde un grande piacere di guida in tute le situazioni, che però non mettono in secondo piano la sostenibilità: la Q6 e-tron è prodotta a Ingolstadt e certificata carbon neutral e del resto quest’auto è espressione dell’obiettivo dell’azienda tedesca di offrire un modello 100% elettrico in ogni segmento entro il 2027. I prezzi della nuova Audi Q6 e-tron vanno dai 67.800 euro della versione Business da 282 CV ai 97.200 euro della SQ6 e-tron
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Brescia , 22 gen. - (Adnkronos) - “La nostra città ha voglia di scommettere sul futuro, come ha sempre fatto”. Dal termovalorizzatore alla metropolitana a guida autonoma, “Brescia è stata un laboratorio di innovazione e vuole continuare a esserlo”. Lo ha detto la sindaca Laura Castelletti, a margine del primo test del progetto di A2a e Politecnico di Milano per un servizio di car sharing a guida autonoma.
“Una sperimentazione che esce potenzialmente dai confini della città e da quelli nazionali e va in Europa”, ha detto Castelletti, sottolineando come la città lombarda, all’attenzione alle innovazioni tecnologiche unisca quella per la “sostenibilità e il trasporto pubblico. Infatti siamo una città di 200mila abitanti e ormai da 12 anni abbiamo una metropolitana leggera di superficie, a ottobre partiranno i cantieri del team elettrico di superficie e oggi si aggiunge in via sperimentale un altro tassello legato al car sharing, che speriamo poi sarà a servizio dei nostri cittadini” per offrire “una visione complessiva di una città che investe sulla sua qualità della vita”.
Brescia , 22 gen. - (Adnkronos) - “La nostra città ha voglia di scommettere sul futuro, come ha sempre fatto”. Dal termovalorizzatore alla metropolitana a guida autonoma, “Brescia è stata un laboratorio di innovazione e vuole continuare a esserlo”. Lo ha detto la sindaca Laura Castelletti, a margine del primo test del progetto di A2a e Politecnico di Milano per un servizio di car sharing a guida autonoma.
“Una sperimentazione che esce potenzialmente dai confini della città e da quelli nazionali e va in Europa”, ha detto Castelletti, sottolineando come la città lombarda, all’attenzione alle innovazioni tecnologiche unisca quella per la “sostenibilità e il trasporto pubblico. Infatti siamo una città di 200mila abitanti e ormai da 12 anni abbiamo una metropolitana leggera di superficie, a ottobre partiranno i cantieri del team elettrico di superficie e oggi si aggiunge in via sperimentale un altro tassello legato al car sharing, che speriamo poi sarà a servizio dei nostri cittadini” per offrire “una visione complessiva di una città che investe sulla sua qualità della vita”.
Brescia, 22 gen. (Adnkronos) - "Penso che l'Europa non possa rimanere indietro" sulla guida autonoma. L'esortazione è dell'ad di A2a Renato Mazzoncini, nel giorno in cui la multiutility, insieme a Politecnico di Milano e Most ha lanciato a Brescia la prima sperimentazione europea di car sharing a guida autonoma.
"Il tema geopolitico è chiaro: poche ore fa negli Stati Uniti hanno annunciato che mai un'auto cinese a guida autonoma circolerà sul territorio americano, perché temono che una tecnologia di questo genere possa essere pericolosa e penso che lo stesso tema lo abbia l'Europa, che quindi - ha evidenziato Mazzoncini - "deve decidere cosa fare: o ci sviluppiamo la nostra piattaforma oppure prima o poi dovremo aderire a quelle degli altri". Il suggerimento dell'ad, "vista l'importanza anche per la nostra industria e per la nostra ricerca" è di "lavorare su una nostra piattaforma. Negli Stati Uniti hanno deciso di partire da due play ground, Phoenix e San Francisco. Oggi noi lanciamo questo progetto da Brescia, domani in Europa potrebbero essercene altre. Da qualche parte bisogna partire".
E Brescia è un buon posto per farlo. "E' una città dove sapevamo che c'era terreno fertile per la sperimentazione, è sempre successo così. E' successo così con il teleriscaldamento nel 1973, nel 1999 con il grande termovalorizzatore e poi con la metropolitana automatica, la prima in Italia. Una città che recepisce bene e poi ha una dimensione che da laboratorio funziona bene", ha detto Mazzoncini, assicurando che "la sperimentazione rimane a Brescia, anche perché le strade vanno mappate e abbiamo bisogno di un livello di dettaglio molto maggiore". Al termine della sperimentazione, a fine novembre, bisognerà capire cosa fare. La scelta dipende anche dalla risposta che darà la politica. Su questo "siamo confidenti", ha detto l'ad.
Brescia, 22 gen. (Adnkronos) - Parte da Brescia il primo servizio di car sharing a guida autonoma d'Europa: un'automobile che raggiunge da sola il potenziale cliente, gli permette poi di guidare fino a destinazione e riparte in autonomia verso un parcheggio, una stazione di ricarica o un nuovo utente. E' questo il futuro della mobilità urbana immaginato da A2a e Politecnico di Milano, che oggi a Brescia hanno fatto percorrere il primo chilometro a una Fiat 500 elettrica a guida autonoma.
Il progetto, che è parte del programma di ricerca del Most (centro nazionale per la mobilità sostenibile), punta ad affrontare al tempo stesso il problema della congestione del traffico e la sfida della decarbonizzazione. La sperimentazione su strada pubblica è stata autorizzata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dal Comune di Brescia in base alle direttive del decreto ministeriale 'Smart Road'. Si tratta del primo test, da qui a fine novembre 2025 ne verranno effettuati altri uno/due al mese, su una vasta porzione del Comune di Brescia, che include il centro storico e i quartieri limitrofi. Ogni test sarà monitorato da un supervisore a bordo del veicolo - come previsto dal Dm70/2018 (Smart Road) - in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità, e da una control room dedicata, situata presso la sede A2a di via Lamarmora, che garantirà il monitoraggio delle operazioni in tempo reale. Una safety car inoltre accompagnerà i veicoli durante la circolazione per segnalare agli utenti della strada la sperimentazione di guida autonoma su strada pubblica in corso.
“Crediamo che il progetto presentato oggi a Brescia rappresenti un passo importante nella definizione della mobilità urbana del futuro", ha detto l’ad di A2a Renato Mazzoncini, sottolineando che "le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing, possono favorire l’efficientamento degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città". Dal momento che "nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una Life Company come A2a è dunque importante studiare soluzioni innovative e sostenibili, per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una partita che si gioca e si vince proprio nelle città. La nostra adesione al partenariato Most, uno dei cinque centri nazionali per la ricerca nato con fondi Pnrr e dedicato alla mobilità sostenibile, è stata fondamentale per la nascita di questa iniziativa".
“Brescia si conferma terreno fertile per progetti pilota di rilevanza non solo nazionale. Lo siamo stati oltre cinquant'anni fa con il teleriscaldamento, poi con il termoutilizzatore e con la metropolitana leggera automatica. Oggi proseguiamo su questa strada con un’innovazione che pone Brescia come modello europeo per il futuro della mobilità urbana", ha dichiarato la sindaca Laura Castelletti. "Un’innovazione - ha aggiunto - che ha l’obiettivo di dar vita ad un servizio per i cittadini ampliando la gamma delle proposte per la mobilità sostenibile. Questo progetto è anche una leva straordinaria per la nostra candidatura a Green Capital europea: Brescia è una città che non smette di innovare e di investire in sostenibilità, è la nostra città europea.”
“Questa sperimentazione rappresenta un fondamentale passo in avanti verso nuovi modelli di mobilità sostenibile, raccogliendo e mettendo a frutto anni di esperienze fatte dal Politecnico di Milano nell’ambito delle competizioni su pista di auto autonome, della 1000 Miglia edizione 2023 e 2024 e anche nell'ambito della ricarica wireless dei veicoli elettrici”, ha evidenziato il professor Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano.
Per il presidente del Most Ferruccio Resta “questo progetto non è solo un esempio di eccellenza tecnologica, ma un’espressione delle potenzialità generate dall’integrazione di competenze multidisciplinari. Most rappresenta un modello di valore grazie a un approccio collaborativo che supera i confini tradizionali tra pubblico e privato nell’affrontare le sfide della mobilità. Questa capacità di mettere a sistema conoscenze eterogenee permette di accelerare il cambiamento, sviluppando soluzioni concrete che migliorino le città e la vita dei cittadini. È attraverso piattaforme come Most che l’Italia afferma il suo ruolo di laboratorio d’innovazione nella mobilità sostenibile a livello europeo”.
L’iniziativa è stata promossa all’interno del partenariato Most, grazie alla collaborazione tra il team di ricerca e sviluppo di A2a e il gruppo di lavoro Aida (Artificial Intelligence Driving Autonomous) del Dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano. Parallelamente, insieme a Dipartimento di energia – sezione elettrica del Politecnico di Milano, è in corso lo sviluppo di una soluzione che completi l’esperienza di autonomous driving attraverso un sistema di ricarica wireless (Wpt) per veicoli elettrici. Il prototipo, con una potenza pari a 7 kW, è progettato per aumentare l’efficienza del servizio, eliminando la necessità dell’intervento umano anche durante la fase di ricarica della batteria.
La soluzione integra un setup di hardware avanzato, composto da sensori di ultima generazione, attuatori, servizi di networking e unità di calcolo, con algoritmi di intelligenza artificiale progettati per imitare il comportamento di un conducente umano, garantendo elevati standard di precisione e sicurezza durante la guida. I veicoli possono operare a bassa velocità (fino a 30 km/h), consegnarsi agli utenti, parcheggiarsi autonomamente o dirigersi verso un altro cliente o una stazione di ricarica, riducendo significativamente i rischi e semplificando la gestione del servizio.
Brescia, 22 gen. (Adnkronos) - "Penso che l'Europa non possa rimanere indietro" sulla guida autonoma. L'esortazione è dell'ad di A2a Renato Mazzoncini, nel giorno in cui la multiutility, insieme a Politecnico di Milano e Most ha lanciato a Brescia la prima sperimentazione europea di car sharing a guida autonoma.
"Il tema geopolitico è chiaro: poche ore fa negli Stati Uniti hanno annunciato che mai un'auto cinese a guida autonoma circolerà sul territorio americano, perché temono che una tecnologia di questo genere possa essere pericolosa e penso che lo stesso tema lo abbia l'Europa, che quindi - ha evidenziato Mazzoncini - "deve decidere cosa fare: o ci sviluppiamo la nostra piattaforma oppure prima o poi dovremo aderire a quelle degli altri". Il suggerimento dell'ad, "vista l'importanza anche per la nostra industria e per la nostra ricerca" è di "lavorare su una nostra piattaforma. Negli Stati Uniti hanno deciso di partire da due play ground, Phoenix e San Francisco. Oggi noi lanciamo questo progetto da Brescia, domani in Europa potrebbero essercene altre. Da qualche parte bisogna partire".
E Brescia è un buon posto per farlo. "E' una città dove sapevamo che c'era terreno fertile per la sperimentazione, è sempre successo così. E' successo così con il teleriscaldamento nel 1973, nel 1999 con il grande termovalorizzatore e poi con la metropolitana automatica, la prima in Italia. Una città che recepisce bene e poi ha una dimensione che da laboratorio funziona bene", ha detto Mazzoncini, assicurando che "la sperimentazione rimane a Brescia, anche perché le strade vanno mappate e abbiamo bisogno di un livello di dettaglio molto maggiore". Al termine della sperimentazione, a fine novembre, bisognerà capire cosa fare. La scelta dipende anche dalla risposta che darà la politica. Su questo "siamo confidenti", ha detto l'ad.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - Le opposizioni unite chiamano la premier Giorgia Meloni in aula a chiarire come sia possibile che un libico, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra, dopo essere stato arrestato a Torino, sia stato rilasciato e accompagnato in Libia con un volo di Stato. Leader e capigruppo di tutte le forze di opposizione hanno convocato una conferenza stampa alla Camera. Presenti i leader di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, i capigruppo di M5S, Riccardo Ricciardi, e quello di Azione, Matteo Richetti, il leader di Più Europa, Riccardo Magi, Maria Elena Boschi di Iv e la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Ed è proprio Schlein a chiudere la carrellata di interventi, rivolgendosi direttamente alla premier: "Meloni la smetta di nascondersi dietro ai suoi ministri. Chiediamo massima trasparenza su una vicenda estremamente opaca. Meloni dichiarava guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, ne arrestano uno e lo riaccompagna a casa... Chiediamo che la presidente del Consiglio venga a riferire in aula. Non ci fermeremo finché non avremo chiarezza. Meloni smetta di nascondersi nel Palazzo, chiarisca in Parlamento davanti al Paese". Una chiarezza che, dicono all'unisono le opposizioni, va fatta in Parlamento e non nelle sedute secretate del Copasir e sulla quale, dicono, non sono consentite le "solite scuse".
"Che non ci si nasconda dietro un chiodo, un giudice comunista, qualcosa che possa far gridare a un complotto contro la Meloni, qui la responsabilità è la sua", incalza il pentastellato Ricciardi. "L'unico rimpatrio che è riuscito a fare il Governo di destra è quello di un criminale di guerra con in volo di Stato mentre i pendolari non si riescono a muovere in questo Paese".
Ed ancora Nicola Fratoianni: la vicenda del rilascio di Almasri è "qualcosa di inaudito e che non può passare sotto silenzio. C'è una complicità del nostro governo, del ministro Nordio e della premier Meloni con una persona su cui pende l'accusa di reati gravissimi. Ne va della dignità del nostro Paese che ancora una volta oggi viene calpestata". Il 'collega' Angelo Bonelli invoca le dimissioni di Nordio: "C'era una volta una presidente del Consiglio che aveva dichiarato guerra ai trafficanti di esseri umani per tutto il globo terracqueo. Ora li libera".
"Il Falcon può volare solo con l'autorizzazione di Palazzo Chigi, che ha autorizzato il decollo e riportato questo criminale in Libia. E' un fatto di una gravità inaudita. Il ministro Nordio non ci venga a raccontare sciocchezze su cavilli giudiziari, per quanto riguarda Nordio, con la copertura di palazzo Chigi, è responsabile di questa vicenda e si deve dimettere". E poi Maria Elena Boschi di Iv: "Questo è un governo che fa la voce forte con i deboli, che manda in carcere le donne incinta o con bimbi di pochi mesi e poi accompagna un torturatore, trafficanti di essere umani e autore di violenze sessuali, addirittura con un volo di Stato in Libia".
Per Matteo Richetti di Azione "il punto è politico e Meloni deve spiegare cosa è successo". La questione ora potrebbe avere uno strascico in aula alla Camera dove sta parlando proprio il ministro Nordio. "Su questa vicenda esigiamo una risposta. La chiederemo al ministro Nordio tra poco in aula", dice Riccardo Magi. "Siamo davanti a un qualcosa di scandaloso e inaccettabile sul quale le opposizioni esigono una risposta".
Brescia, 22 gen. (Adnkronos) - Parte da Brescia il primo servizio di car sharing a guida autonoma d'Europa: un'automobile che raggiunge da sola il potenziale cliente, gli permette poi di guidare fino a destinazione e riparte in autonomia verso un parcheggio, una stazione di ricarica o un nuovo utente. E' questo il futuro della mobilità urbana immaginato da A2a e Politecnico di Milano, che oggi a Brescia hanno fatto percorrere il primo chilometro a una Fiat 500 elettrica a guida autonoma.
Il progetto, che è parte del programma di ricerca del Most (centro nazionale per la mobilità sostenibile), punta ad affrontare al tempo stesso il problema della congestione del traffico e la sfida della decarbonizzazione. La sperimentazione su strada pubblica è stata autorizzata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dal Comune di Brescia in base alle direttive del decreto ministeriale 'Smart Road'. Si tratta del primo test, da qui a fine novembre 2025 ne verranno effettuati altri uno/due al mese, su una vasta porzione del Comune di Brescia, che include il centro storico e i quartieri limitrofi. Ogni test sarà monitorato da un supervisore a bordo del veicolo - come previsto dal Dm70/2018 (Smart Road) - in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità, e da una control room dedicata, situata presso la sede A2a di via Lamarmora, che garantirà il monitoraggio delle operazioni in tempo reale. Una safety car inoltre accompagnerà i veicoli durante la circolazione per segnalare agli utenti della strada la sperimentazione di guida autonoma su strada pubblica in corso.
“Crediamo che il progetto presentato oggi a Brescia rappresenti un passo importante nella definizione della mobilità urbana del futuro", ha detto l’ad di A2a Renato Mazzoncini, sottolineando che "le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing, possono favorire l’efficientamento degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città". Dal momento che "nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una Life Company come A2a è dunque importante studiare soluzioni innovative e sostenibili, per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una partita che si gioca e si vince proprio nelle città. La nostra adesione al partenariato Most, uno dei cinque centri nazionali per la ricerca nato con fondi Pnrr e dedicato alla mobilità sostenibile, è stata fondamentale per la nascita di questa iniziativa".
“Brescia si conferma terreno fertile per progetti pilota di rilevanza non solo nazionale. Lo siamo stati oltre cinquant'anni fa con il teleriscaldamento, poi con il termoutilizzatore e con la metropolitana leggera automatica. Oggi proseguiamo su questa strada con un’innovazione che pone Brescia come modello europeo per il futuro della mobilità urbana", ha dichiarato la sindaca Laura Castelletti. "Un’innovazione - ha aggiunto - che ha l’obiettivo di dar vita ad un servizio per i cittadini ampliando la gamma delle proposte per la mobilità sostenibile. Questo progetto è anche una leva straordinaria per la nostra candidatura a Green Capital europea: Brescia è una città che non smette di innovare e di investire in sostenibilità, è la nostra città europea.”
“Questa sperimentazione rappresenta un fondamentale passo in avanti verso nuovi modelli di mobilità sostenibile, raccogliendo e mettendo a frutto anni di esperienze fatte dal Politecnico di Milano nell’ambito delle competizioni su pista di auto autonome, della 1000 Miglia edizione 2023 e 2024 e anche nell'ambito della ricarica wireless dei veicoli elettrici”, ha evidenziato il professor Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano.
Per il presidente del Most Ferruccio Resta “questo progetto non è solo un esempio di eccellenza tecnologica, ma un’espressione delle potenzialità generate dall’integrazione di competenze multidisciplinari. Most rappresenta un modello di valore grazie a un approccio collaborativo che supera i confini tradizionali tra pubblico e privato nell’affrontare le sfide della mobilità. Questa capacità di mettere a sistema conoscenze eterogenee permette di accelerare il cambiamento, sviluppando soluzioni concrete che migliorino le città e la vita dei cittadini. È attraverso piattaforme come Most che l’Italia afferma il suo ruolo di laboratorio d’innovazione nella mobilità sostenibile a livello europeo”.
L’iniziativa è stata promossa all’interno del partenariato Most, grazie alla collaborazione tra il team di ricerca e sviluppo di A2a e il gruppo di lavoro Aida (Artificial Intelligence Driving Autonomous) del Dipartimento di elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano. Parallelamente, insieme a Dipartimento di energia – sezione elettrica del Politecnico di Milano, è in corso lo sviluppo di una soluzione che completi l’esperienza di autonomous driving attraverso un sistema di ricarica wireless (Wpt) per veicoli elettrici. Il prototipo, con una potenza pari a 7 kW, è progettato per aumentare l’efficienza del servizio, eliminando la necessità dell’intervento umano anche durante la fase di ricarica della batteria.
La soluzione integra un setup di hardware avanzato, composto da sensori di ultima generazione, attuatori, servizi di networking e unità di calcolo, con algoritmi di intelligenza artificiale progettati per imitare il comportamento di un conducente umano, garantendo elevati standard di precisione e sicurezza durante la guida. I veicoli possono operare a bassa velocità (fino a 30 km/h), consegnarsi agli utenti, parcheggiarsi autonomamente o dirigersi verso un altro cliente o una stazione di ricarica, riducendo significativamente i rischi e semplificando la gestione del servizio.