Il parallelo instaurato da Sergio Mattarella fra la Russia e il Terzo Reich avrà delle conseguenze. Lo ha detto Maria Zakharova, parlando domenica sera sul canale Rossija 1. Il presidente della Repubblica “ha dichiarato di ritenere che la Russia possa essere equiparata al Terzo Reich. Questo non può e non potrà mai rimanere senza conseguenze“, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo durante la trasmissione ‘Serata con Vladimir Solovyov’, di cui riferiscono le agenzie di stampa russe.

Il riferimento è alla lectio magistralis tenuta il 5 febbraio, durante la quale l capo dello Stato aveva detto: “Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto – anziché di cooperazione – pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura“. Zakharova si era già scagliata contro le parole di Mattarella il 14 febbraio, affermando che si trattava di “invenzioni blasfeme.

“Purtroppo l’Italia è stato il Paese dove è nato il fascismo“, ha detto Zakharova, secondo quanto riporta Ria Novosti, aggiungendo che Mattarella è il “presidente di un Paese che storicamente è stato tra quelli che hanno attaccato il nostro Paese“. “Questo ci viene detto da una persona che non può non sapere quanti soldati italiani hanno ucciso i nostri nonni e bisnonni sul nostro territorio durante la Seconda guerra mondiale sotto bandiere e slogan nazisti. Su quali basi si dice questo nell’anno dell’80° anniversario della nostra vittoria? Questa è stata intessuta da milioni di vite di cittadini sovietici che non solo hanno liberato la loro Madrepatria e il nostro Paese, ma hanno anche liberato loro dal nazismo”, ha proseguito la portavoce del ministero degli Esteri russo secondo quanto aggiunge la Tass.

Secondo Zakharova, Mattarella si aspettava che questo venisse detto a livello locale, come una “goccia di veleno” rivolta a un pubblico specifico. La portavoce ha aggiunto: “Abbiamo dato una risposta, che ha dato origine non solo a un’ondata di russofobia e alla presunta pseudo-difesa del presidente italiano. La gente ha creato una petizione speciale in cui comuni cittadini italiani, giornalisti, personaggi pubblici hanno iniziato a scrivere di scusarsi con i russi per queste parole indegne”.

La Tass parla anche di “una petizione online in cui si afferma che ‘il popolo italiano non condivide le dichiarazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e desidera scusarsi con la Federazione Russa e tutto il popolo russò sta raccogliendo sempre più consensi. Come ha dichiarato alla Tass il suo promotore, il giornalista e attivista italiano Vincenzo Lorusso, che vive a Lugansk e segue la vita nel Donbass, il documento è stato firmato da più di 10mila persone in soli due giorni”, si legge sulla Tass. “‘I firmatari sono principalmente cittadini italiani, ci sono russi che vivono in Italià, ha aggiunto Lorusso. E ha detto che una volta completata la raccolta delle firme, la petizione sarà inviata al ministero degli Esteri russo per ‘dimostrare che gli italiani non condividono le opinioni del presidentè”, riporta ancora la Tass.

L’agenzia russa cita inoltre un post su Facebook del 15 febbraio della ex diplomatica italiana Elena Basile, che in passato è stata ambasciatrice in Svezia e in Belgio, oggi commentatrice del Fatto. Nel post Basile ha parlato in modo critico delle dichiarazioni di Mattarella: “Rispettare la presidenza della Repubblica significa conoscerne le competenze e i doveri istituzionali a salvaguardia della Costituzione. La critica all’uomo politico per esternazioni non consone ai suoi doveri e non all’altezza dell’incarico istituzionale ricevuto sono non solo possibili ma legittime e doverose”, si legge nel post citato, in cui si aggiunge: “Credo che oggi un buon politico, un buon giornalista, e un buon cittadino non possa non esprimere il proprio disaccordo e severamente criticare le reiterate affermazioni senza fondamento storico alcuno paragonabili a insulti gratuiti che equiparano la Russia al Terzo Reich. Non è la Russia che ci attacca verbalmente. È il Presidente Mattarella che attacca gratuitamente la Russia proprio quando contatti diplomatici tra Mosca e Washington sono in corso per porre fine a una guerra sanguinosa in Europa”.

Il capo dello Stato è citato anche dal gruppo di hacker filorussi NoName057(16), che in mattinata ha avviato una nuova serie di attacchi DDoS (distributed denial of service) contro i siti web di soggetti italiani, afferenti ai settori trasporti (aeroporti di Linate e Malpensa, Autorità trasporti, porti di Taranto e Trieste, tra gli altri) e finanziari ( Intesa San Paolo). Al momento non risultano impatti effettivi sui servizi erogati. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha avviato l’opera di supporto e mitigazione alle prime avvisaglie delle azioni. Nella rivendicazione i NoName citano le dichiarazioni di Mattarella sulla Russia e il Terzo Reich definendolo “russofobo“.

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