Caso Almasri, il Tribunale dei ministri ha chiesto documenti anche ai Servizi segreti
I magistrati potrebbero voler esaminare carteggi e interlocuzioni che ci sono state nell'organizzazione del viaggio a bordo di un volo di Stato per riportare il libico a casa
Non solo il ministero della Giustizia e la direzione centrale immigrazione del Viminale. Nelle scorse settimane il Tribunale dei ministri di Roma, che sta indagando sulla vicenda del rimpatrio del generale libico Osama Njeem Almasri, ha chiesto di acquisire documentazione anche alle Agenzie di sicurezza, ossia agli uffici dei Servizi segreti italiani. L’indagine è quella a carico della premier Giorgia Meloni, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e di quello della Giustizia Carlo Nordio e del sottosegretario con delega ai Servizi, Alfredo Mantovano. Sono tutti stati iscritti per favoreggiamento e peculato, il solo Nordio anche per omissione di atti d’ufficio. Il fascicolo era stato aperto dalla Procura di Roma – che poi lo ha trasmesso al Tribunale dei ministri – sulla base dell’esposto dell’avvocato Luigi Li Gotti. L’atto dovuto del procuratore Francesco Lo Voi è diventato nella narrativa di Meloni un atto ostile: è noto il video in cui la premier, dando notizia dell’inchiesta a suo carico, parlava di Lo Voi come lo stesso procuratore del “fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona”. Di lì le solite avvertenze: “Non sono ricattabile, non mi faccio intimidire”.
Nel frattempo il Tribunale dei ministri ha iniziato a inviare i decreti di esibizione: alla Direzione centrale immigrazione e polizia delle frontiere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e anche al ministero della Giustizia, alla Corte d’Appello e alla Procura generale di Roma. Sono stati dunque acquisiti i documenti che servono per ricostruire quanto accaduto tra l’arresto del generale libico in un albergo di Torino all’alba del 19 gennaio scorso su mandato della Corte penale internazionale che lo accusa di torture e il suo ritorno a casa a bordo di un aereo di Stato dopo la scarcerazione da parte della Corte di Appello di Roma il 21 gennaio. Scarcerazione motivata per vizi procedurali e in particolare per le “mancate interlocuzioni” intercorse con il ministero della Giustizia.
Documenti sono stati chiesti, nelle scorse settimane, anche alle Agenzie di sicurezza, in particolare l’Aise. Segnale questo che il Tribunale dei ministri vuole fare chiarezza sull’utilizzo del Falcon 900 a disposizione dei Servizi segreti (che hanno eseguito le indicazioni governative). Per questo i magistrati potrebbero aver chiesto carteggi e interlocuzioni che ci sono state nell’organizzazione di quel viaggio o anche delucidazioni sulle informazioni in possesso degli 007 nel momento in cui Almasri era arrivato in Italia.
Per il ministro Piantedosi le modalità di rimpatrio del libico erano in linea con quanto avvenuto in altri casi e con governi diversi. L’aereo era volato già nella mattinata del 21 da Ciampino a Torino, prima che la Corte d’appello disponesse la scarcerazione di Almasri. Ciò, ha spiegato Piantedosi nelle scorse settimane, “rientra tra quelle iniziative a carattere preventivo, e quindi aperte a ogni possibile scenario (ivi compreso l’attuale trasferimento in altro luogo di detenzione) che spettano a chi è chiamato a gestire situazioni che implicano profili di tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico”. I “motivi di sicurezza dello Stato” sono alla base del provvedimento di espulsione. Il Tribunale dei ministri ha 90 giorni per effettuare attività di indagine. Secondo quel che risulta al Fatto, nessuno degli indagati è stato finora convocato per un eventuale interrogatorio. A fine aprile si saprà se il fascicolo verrà archiviato o trasmesso con relazione motivata al procuratore Lo Voi, affinché chieda l’autorizzazione a procedere.
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La Redazione
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Da oggi sono autorizzato a dire che la Meloni non smentisce l'utilizzo di intercettazioni preventive nei confronti di un giornalista che attacca il Governo. È una cosa enorme, che ha a che fare con la dignità delle Istituzioni. Se non vi rendete conto che su questa cosa si gioca il futuro della libertà, allora sappiate che c'è qualcuno che lascia agli atti questa frase, perchè quando intercetteranno voi, in modo illegittimo, con i trojan illegali, saremo comunque dalla vostra parte per difendere il vostro diritto di cittadini, mentre voi oggi vi state voltando dal'altra parte". Lo ha affermato Matteo Renzi nella sua dichiarazione di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Proprio perché sono una patriota metterò questa nazione in sicurezza, perché come dice la nostra Costituzione difendere la Patria è un sacro dovere del cittadino". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Sulla compattezza della maggioranza "vedremo anche oggi con il voto. Vi consiglio di concentrarvi un pochino sulla compattezza dell'opposizione e anche nei partiti all'interno dell'opposizione". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Abbiamo degli obblighi internazionali, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sottoscritto in più di un'occasione l'impegno ad arrivare al 2 per cento del Prodotto interno lordo in difesa 2020-2021, che significava al tempo circa 15 miliardi di euro, perché l'ha fatto se non era d'accordo? Volevate compiacere qualcuno?". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Taranto ha vissuto anni di promesse non mantenute, scelte sbagliate e amministrazioni poco efficaci. Oggi, in un’epoca in cui la tecnologia sta migliorando ogni aspetto della nostra vita, perché non dovrebbe fare lo stesso con la politica? È proprio da questa riflessione che nasce Anna Luce D’Amico, la prima candidata sindaca nata grazie al contributo dell’Intelligenza Artificiale e pensata per portare efficienza, trasparenza e dati concreti al servizio della città”. Lo annuncia in una nota un gruppo di professionisti della comunicazione che lavorano in aziende ed enti su tutto il territorio nazionale ma che hanno in comune la provenienza dalla città pugliese o l’amore per Taranto.
“Anna Luce D’Amico - continua la nota - non è una politica come le altre. Non ha legami con partiti, lobby o vecchie logiche di potere. Non fa promesse irrealizzabili e non scende a compromessi con i giochi di palazzo. Si concentra su soluzioni, non su scuse. Analizza i problemi senza cercare colpevoli. La sua candidatura rappresenta un esperimento innovativo che solleva una domanda fondamentale: se l’Intelligenza Artificiale può migliorare la medicina, la mobilità e l’industria, perché non dovrebbe supportare il governo di una città? Taranto merita un’amministrazione che si basi sui dati e non sulle ideologie, che prenda decisioni fondate su fatti concreti piuttosto che su favoritismi”.Per quanto riguarda il programma della candidata sindaco, le priorità di Anna Luce D’amico saranno “la tutela della salute e dell’ambiente, con decisioni basate su dati scientifici per garantire una bonifica efficace del territorio e una qualità della vita migliore. L’attenzione al lavoro e all’economia si traduce in un piano di sostegno alle piccole imprese, nella promozione di una riconversione industriale sostenibile e in una politica di sviluppo che favorisca l’occupazione senza compromettere la salute pubblica”.
Ma anche la trasparenza e la partecipazione sono al centro della visione politica di Anna Luce D’Amico: il suo obiettivo è “creare un’amministrazione priva di favoritismi, dove i cittadini siano protagonisti grazie a strumenti digitali che favoriscano il coinvolgimento diretto e un sistema di bilancio partecipativo. La tecnologia diventa un alleato per migliorare la gestione della città, dalla viabilità ai servizi pubblici, assicurando una governance più efficiente e focalizzata sul benessere collettivo. La candidatura di Anna Luce D’Amico - in conclusione della nota - non è solo una sfida elettorale, ma un’opportunità per elevare il dibattito politico a Taranto e in tutta Italia".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Penso che dare stabilità al sistema politico sia uno dei migliori lasciti che possiamo dare a questo Paese". Il premierato "non è una riforma che sto facendo per questo Governo", serve "a imprese a famiglie". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "La manovra correttiva non è nei radar del Governo, ci sono indicatori che dicono che in una situazione complessa l'Italia va meglio di altri partner, non dobbiamo fare trionfalismo". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
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Cronaca
Caso Almasri, il Tribunale dei ministri ha chiesto documenti anche ai Servizi segreti
I magistrati potrebbero voler esaminare carteggi e interlocuzioni che ci sono state nell'organizzazione del viaggio a bordo di un volo di Stato per riportare il libico a casa
Non solo il ministero della Giustizia e la direzione centrale immigrazione del Viminale. Nelle scorse settimane il Tribunale dei ministri di Roma, che sta indagando sulla vicenda del rimpatrio del generale libico Osama Njeem Almasri, ha chiesto di acquisire documentazione anche alle Agenzie di sicurezza, ossia agli uffici dei Servizi segreti italiani. L’indagine è quella a carico della premier Giorgia Meloni, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e di quello della Giustizia Carlo Nordio e del sottosegretario con delega ai Servizi, Alfredo Mantovano. Sono tutti stati iscritti per favoreggiamento e peculato, il solo Nordio anche per omissione di atti d’ufficio. Il fascicolo era stato aperto dalla Procura di Roma – che poi lo ha trasmesso al Tribunale dei ministri – sulla base dell’esposto dell’avvocato Luigi Li Gotti. L’atto dovuto del procuratore Francesco Lo Voi è diventato nella narrativa di Meloni un atto ostile: è noto il video in cui la premier, dando notizia dell’inchiesta a suo carico, parlava di Lo Voi come lo stesso procuratore del “fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona”. Di lì le solite avvertenze: “Non sono ricattabile, non mi faccio intimidire”.
Nel frattempo il Tribunale dei ministri ha iniziato a inviare i decreti di esibizione: alla Direzione centrale immigrazione e polizia delle frontiere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e anche al ministero della Giustizia, alla Corte d’Appello e alla Procura generale di Roma. Sono stati dunque acquisiti i documenti che servono per ricostruire quanto accaduto tra l’arresto del generale libico in un albergo di Torino all’alba del 19 gennaio scorso su mandato della Corte penale internazionale che lo accusa di torture e il suo ritorno a casa a bordo di un aereo di Stato dopo la scarcerazione da parte della Corte di Appello di Roma il 21 gennaio. Scarcerazione motivata per vizi procedurali e in particolare per le “mancate interlocuzioni” intercorse con il ministero della Giustizia.
Documenti sono stati chiesti, nelle scorse settimane, anche alle Agenzie di sicurezza, in particolare l’Aise. Segnale questo che il Tribunale dei ministri vuole fare chiarezza sull’utilizzo del Falcon 900 a disposizione dei Servizi segreti (che hanno eseguito le indicazioni governative). Per questo i magistrati potrebbero aver chiesto carteggi e interlocuzioni che ci sono state nell’organizzazione di quel viaggio o anche delucidazioni sulle informazioni in possesso degli 007 nel momento in cui Almasri era arrivato in Italia.
Per il ministro Piantedosi le modalità di rimpatrio del libico erano in linea con quanto avvenuto in altri casi e con governi diversi. L’aereo era volato già nella mattinata del 21 da Ciampino a Torino, prima che la Corte d’appello disponesse la scarcerazione di Almasri. Ciò, ha spiegato Piantedosi nelle scorse settimane, “rientra tra quelle iniziative a carattere preventivo, e quindi aperte a ogni possibile scenario (ivi compreso l’attuale trasferimento in altro luogo di detenzione) che spettano a chi è chiamato a gestire situazioni che implicano profili di tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico”. I “motivi di sicurezza dello Stato” sono alla base del provvedimento di espulsione. Il Tribunale dei ministri ha 90 giorni per effettuare attività di indagine. Secondo quel che risulta al Fatto, nessuno degli indagati è stato finora convocato per un eventuale interrogatorio. A fine aprile si saprà se il fascicolo verrà archiviato o trasmesso con relazione motivata al procuratore Lo Voi, affinché chieda l’autorizzazione a procedere.
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"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Proprio perché sono una patriota metterò questa nazione in sicurezza, perché come dice la nostra Costituzione difendere la Patria è un sacro dovere del cittadino". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Sulla compattezza della maggioranza "vedremo anche oggi con il voto. Vi consiglio di concentrarvi un pochino sulla compattezza dell'opposizione e anche nei partiti all'interno dell'opposizione". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Abbiamo degli obblighi internazionali, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sottoscritto in più di un'occasione l'impegno ad arrivare al 2 per cento del Prodotto interno lordo in difesa 2020-2021, che significava al tempo circa 15 miliardi di euro, perché l'ha fatto se non era d'accordo? Volevate compiacere qualcuno?". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - “Taranto ha vissuto anni di promesse non mantenute, scelte sbagliate e amministrazioni poco efficaci. Oggi, in un’epoca in cui la tecnologia sta migliorando ogni aspetto della nostra vita, perché non dovrebbe fare lo stesso con la politica? È proprio da questa riflessione che nasce Anna Luce D’Amico, la prima candidata sindaca nata grazie al contributo dell’Intelligenza Artificiale e pensata per portare efficienza, trasparenza e dati concreti al servizio della città”. Lo annuncia in una nota un gruppo di professionisti della comunicazione che lavorano in aziende ed enti su tutto il territorio nazionale ma che hanno in comune la provenienza dalla città pugliese o l’amore per Taranto.
“Anna Luce D’Amico - continua la nota - non è una politica come le altre. Non ha legami con partiti, lobby o vecchie logiche di potere. Non fa promesse irrealizzabili e non scende a compromessi con i giochi di palazzo. Si concentra su soluzioni, non su scuse. Analizza i problemi senza cercare colpevoli. La sua candidatura rappresenta un esperimento innovativo che solleva una domanda fondamentale: se l’Intelligenza Artificiale può migliorare la medicina, la mobilità e l’industria, perché non dovrebbe supportare il governo di una città? Taranto merita un’amministrazione che si basi sui dati e non sulle ideologie, che prenda decisioni fondate su fatti concreti piuttosto che su favoritismi”.Per quanto riguarda il programma della candidata sindaco, le priorità di Anna Luce D’amico saranno “la tutela della salute e dell’ambiente, con decisioni basate su dati scientifici per garantire una bonifica efficace del territorio e una qualità della vita migliore. L’attenzione al lavoro e all’economia si traduce in un piano di sostegno alle piccole imprese, nella promozione di una riconversione industriale sostenibile e in una politica di sviluppo che favorisca l’occupazione senza compromettere la salute pubblica”.
Ma anche la trasparenza e la partecipazione sono al centro della visione politica di Anna Luce D’Amico: il suo obiettivo è “creare un’amministrazione priva di favoritismi, dove i cittadini siano protagonisti grazie a strumenti digitali che favoriscano il coinvolgimento diretto e un sistema di bilancio partecipativo. La tecnologia diventa un alleato per migliorare la gestione della città, dalla viabilità ai servizi pubblici, assicurando una governance più efficiente e focalizzata sul benessere collettivo. La candidatura di Anna Luce D’Amico - in conclusione della nota - non è solo una sfida elettorale, ma un’opportunità per elevare il dibattito politico a Taranto e in tutta Italia".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Penso che dare stabilità al sistema politico sia uno dei migliori lasciti che possiamo dare a questo Paese". Il premierato "non è una riforma che sto facendo per questo Governo", serve "a imprese a famiglie". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "La manovra correttiva non è nei radar del Governo, ci sono indicatori che dicono che in una situazione complessa l'Italia va meglio di altri partner, non dobbiamo fare trionfalismo". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.