I Campi Flegrei continuano a tremare. Dopo l’ultima scossa di magnitudo 3.9 che si è verificata intorno all’1 e 32 di sabato un corteo di cittadini si è messo in marcia per le vie di Bagnoli chiedendo maggiori interventi rispetto a quelli messi in campo. “È lo Stato che in questi anni ha concesso tutte queste licenze per costruire qui – dice una signora – ora è lo Stato che ci deve tirare fuori da questa situazione”. L’ipotesi di un allontanamento graduale della popolazione, anche in via temporanea, è la richiesta che fanno i cittadini ormai esasperati dall’ennesima scossa. “Ma aspettano davvero che contiamo i morti? – si chiede un anziano sceso in strada – questo è un quartiere (Bagnoli, ndr) pieno di persone di una certa età che non hanno la possibilità di mettersi in salvo, queste persone sono sole, anche loro hanno diritto all’assistenza”. I manifestanti chiedono anche più aree permanenti dove trovare ristoro in caso di scosse forti e il potenziamento dell’unica area permanente allestita nell’ex base Nato, proprio dopo le proteste dei giorni scorsi. “Ci vorrebbero più tende, più aree permanenti attrezzate con presidi sanitari e soprattutto – dice uno dei manifestanti – il tema degli sfollati è prioritario perché ci sono centinaia di persone che non sanno dove andare, che hanno le pareti lesionate e attendono i sopralluoghi che però, visto l’enorme numero di richieste procede lentamente, addirittura – conclude – si parla di una trentina di giorni per capire se la propria casa ha subito danni gravi, ci vuole più personale”. Il lavoro dei vigili del fuoco e dei tecnici intanto procede senza sosta proprio per far fronte alle centinaia di chiamate per la verifica degli immobili. A oggi 90 famiglie per un totale di 242 persone hanno dovuto lasciare la propria casa perché considerata inagibile. 37 nuclei sono ospitati in strutture alberghiere e 19 nell’hub di via Acate messo a disposizione della cittadinanza, altri invece hanno trovato ospitalità dai parenti, in attesa di una sistemazione.
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