Durissimo intervento di Nicola Gratteri, procuratore capo presso il tribunale di Napoli, sulla riforma della Giustizia e sui giornali che quotidianamente attaccano la magistratura. Ospite di Otto e mezzo (La7), il magistrato cita in primis il Guardiasigilli: “Nordio, prima ancora che fosse nominato ministro della Giustizia, ha cominciato a dire che le intercettazioni costano troppo. Poi ha sostenuto che i mafiosi non parlano al telefono e infine in Parlamento ha affermato che c’è lo sputtanamento delle persone indagate sui giornali. Ma non è vero, già con la riforma Orlando era impossibile per le forze dell’ordine trascrivere le intercettazioni che non riguardavano il corpo del capo di imputazione, cioè la vita privata degli indagati .
E aggiunge: “Nordio ha detto che le intercettazioni costano troppo, cioè 170 milioni di euro l’anno. Mettere sotto controllo un telefono costa 3 euro al giorno, ma forse non sanno che, ogni volta che facciamo 50-60 arresti, sequestriamo milioni di euro. In un’indagine, con due mesi di intercettazioni fatte ad un hacker, abbiamo poi sequestrato 36 milioni di bitcoin, che abbiamo trasformato in euro e che sono già nel Fondo Unico Giustizia”.
“Ma Nordio è un suo ex collega – osserva la conduttrice Lilli Gruber – Queste cose dovrebbe saperle?”.
“Io so che è stato 35 anni sostituto procuratore e 5 anni anni procuratore aggiunto a Venezia – risponde Gratteri – sicuramente avrà fatto tante intercettazioni, basti solo pensare all’indagine sul Mose. E allora chi è il vero Nordio? Quello di allora o quello di adesso? Quando va in Parlamento e dice che i pm fanno l’indagine a pezzettini, prendendo un pezzetto di indagine, aprendo un fascicolo nuovo e indagando la stessa persona per 6 anni… ma queste sono cose che può dire nei confronti magistrati? – prosegue – Quello si chiama stralcio, perché un reato nuovo in un procedimento è previsto dal Codice di Procedure Penale. Parla di ‘sputtanamento’ in Aula, ma sono termini da usare?”.
Il magistrato, infine, lancia una nuova scudisciata ai quotidiani italiani che attaccano i giudici: “Ci sono giornali che ogni mattina, sistematicamente, qualsiasi cosa possa dire o fare un magistrato, scrivono articoli ed editoriali contro la magistratura. Sempre. La magistratura non ha questo potenziale di fuoco per narrare e per spiegare. Io penso che la magistatura si debba attrezzare. Peraltro, parliamo di giornali in rosso, che da anni vendono meno di 1000 copie”.
“E hanno aiuti dallo Stato”, aggiunge Lilli Gruber.
“Sì – chiosa Gratteri – Quindi, anche la magistratura ha bisogno di giornali che spieghino quello che scrivono i magistrati”.
Giustizia & Impunità - 18 Marzo 2025
Gratteri a La7: “Ci sono giornali che vendono meno di mille copie e che sistematicamente attaccano i magistrati”. Bordata a Nordio
La Playlist Giustizia & Impunità
“Ma chi è il vero Nordio? Quello di adesso o quello delle intercettazioni nelle indagini sul Mose?”. L’attacco di Nicola Gratteri al Guardiasigilli e ai giornali anti-magistrati – Il video
Durissimo intervento di Nicola Gratteri, procuratore capo presso il tribunale di Napoli, sulla riforma della Giustizia e sui giornali che quotidianamente attaccano la magistratura. Ospite di Otto e mezzo (La7), il magistrato cita in primis il Guardiasigilli: “Nordio, prima ancora che fosse nominato ministro della Giustizia, ha cominciato a dire che le intercettazioni costano troppo. Poi ha sostenuto che i mafiosi non parlano al telefono e infine in Parlamento ha affermato che c’è lo sputtanamento delle persone indagate sui giornali. Ma non è vero, già con la riforma Orlando era impossibile per le forze dell’ordine trascrivere le intercettazioni che non riguardavano il corpo del capo di imputazione, cioè la vita privata degli indagati .
E aggiunge: “Nordio ha detto che le intercettazioni costano troppo, cioè 170 milioni di euro l’anno. Mettere sotto controllo un telefono costa 3 euro al giorno, ma forse non sanno che, ogni volta che facciamo 50-60 arresti, sequestriamo milioni di euro. In un’indagine, con due mesi di intercettazioni fatte ad un hacker, abbiamo poi sequestrato 36 milioni di bitcoin, che abbiamo trasformato in euro e che sono già nel Fondo Unico Giustizia”.
“Ma Nordio è un suo ex collega – osserva la conduttrice Lilli Gruber – Queste cose dovrebbe saperle?”.
“Io so che è stato 35 anni sostituto procuratore e 5 anni anni procuratore aggiunto a Venezia – risponde Gratteri – sicuramente avrà fatto tante intercettazioni, basti solo pensare all’indagine sul Mose. E allora chi è il vero Nordio? Quello di allora o quello di adesso? Quando va in Parlamento e dice che i pm fanno l’indagine a pezzettini, prendendo un pezzetto di indagine, aprendo un fascicolo nuovo e indagando la stessa persona per 6 anni… ma queste sono cose che può dire nei confronti magistrati? – prosegue – Quello si chiama stralcio, perché un reato nuovo in un procedimento è previsto dal Codice di Procedure Penale. Parla di ‘sputtanamento’ in Aula, ma sono termini da usare?”.
Il magistrato, infine, lancia una nuova scudisciata ai quotidiani italiani che attaccano i giudici: “Ci sono giornali che ogni mattina, sistematicamente, qualsiasi cosa possa dire o fare un magistrato, scrivono articoli ed editoriali contro la magistratura. Sempre. La magistratura non ha questo potenziale di fuoco per narrare e per spiegare. Io penso che la magistatura si debba attrezzare. Peraltro, parliamo di giornali in rosso, che da anni vendono meno di 1000 copie”.
“E hanno aiuti dallo Stato”, aggiunge Lilli Gruber.
“Sì – chiosa Gratteri – Quindi, anche la magistratura ha bisogno di giornali che spieghino quello che scrivono i magistrati”.
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Scontro Bolloli-Gratteri: “Senza separazione carriere siamo come la Turchia e la Bulgaria”. “L’Europa non chiede quello che dice lei”. Su La7
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Trump “aiuterà Kiev ad avere più difesa aerea dall’Ue” e ipotizza controllo Usa delle centrali ucraine. Zelensky: “Possibile pace quest’anno”
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La Lega in Aula: “Dov’è l’ugenza per il riarmo da 800 miliardi?”. Meloni attacca il Manifesto di Ventotene: è caos. Le opposizioni: “Vuole coprire le liti con Salvini”
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La balla della privacy con cui la maggioranza e il governo giustificano la loro lotta senza quartiere alle intercettazioni, oltre ad essere una motivazione del tutto falsa e smentita dai fatti, ormai non regge più nemmeno rispetto alle azioni dello stesso centrodestra. Infatti, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del Ddl Sicurezza che consentirà ai Servizi segreti la schedatura di massa dei cittadini". Lo afferma la deputata M5S Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia.
"Non sono più credibili nemmeno quando accampano motivazioni di comodo, si smentiscono con i loro stessi provvedimenti che in realtà rispondono a un disegno ormai chiaro: indebolire gli strumenti di indagine della magistratura che possono dar fastidio ai colletti bianchi e allo stesso tempo creare un brutale sistema di repressione del dissenso e controllo sui cittadini comuni".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - La Camera è riunita in seduta notturna per finire l'esame degli emendamenti al ddl intercettazioni, quindi le dichiarazioni di voto e il voto finale che dovrebbe arrivare nella serata. I lavori sono previsti fino alle 24.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha ribadito che continueremo a sostenere l'Ucraina anche nel documento approvato oggi alla Camera e ieri al Senato. E' un impegno che noi manteniamo, continueremo a fare la nostra parte. Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia e non abbiamo mai autorizzato l'uso di nostre armi da parte degli ucraini in territorio russo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Mi pare che la telefonata Trump-Putin sia un segnale positivo così come quella tra Trump e Zelensky. Noi abbiamo chiesto che l'Ucraina fosse coinvolta e questo è accaduto. Noi incoraggiamo tutte le iniziative che portano alla pace. Non è facile ma qualche speranza c'è". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si tratta di garantire la sicurezza dell'intera Unione europea. C'è bisogno di rafforzare la sicurezza europea ma questo non significa essere guerrafondai. Per garantire la pace serve un equilibrio delle forze in campo per garantire la sicurezza dell'Europa e dell'Italia. Stiamo lavorando in questa direzione come un buon padre di famiglia che mette le finestre blindate perchè la sua famiglia sia al sicuro". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno. "Bisogna avere il coraggio di andare avanti: l'Europa è l'unico modo per essere sicuri".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Meloni non ha attaccato Altiero Spinelli. Mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua. Spinelli è un personaggio illustre della storia europea, lo rispetto e la presidente Meloni non lo ha mai offeso". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.