“La situazione in Medio Oriente mi preoccupa molto, anche se nei giorni scorsi era evidente che c’era un innalzamento dei toni da parte di Israele. In questo momento hanno prevalso le ali che erano contro la tregua dalla parte di Hamas e dalla parte di Israele. E il risultato è questo. Cercheremo di lavorare nelle prossime settimane perché riprevalga la ragione in entrambi le parti, che in questo momento è quella di cessare le ostilità e riportare a casa tutti gli ostaggi“. Così ai microfoni di Non stop news, su Rtl 102.5, il ministro della Difesa Guido Crosetto commentai raid israeliani di questa notte su Gaza, costati la vita di 404 persone.
“È una conseguenza di un atteggiamento di Hamas sul rientro degli ostaggi – afferma il ministro – scelta fortemente criticata dalle famiglie degli ostaggi perché in questo modo si interrompe non solo la tregua, ma anche quel percorso che era iniziato per il quale tornassero tutti a casa. Non è sicuramente un elemento positivo, anche perché rischia di prolungarsi nel tempo. L’attacco di questa notte è stato abbastanza pesante e le vittime lo evidenziano chiaramente, ma il segno e l’indicatore assieme all’attacco su Hamas – spiega – aiutano l’evoluzione in modo non positivo della situazione della zona: una nuova presa di posizione dell’Iran, gli attacchi degli Houti, questo attacco israeliano… sono tutti collegati e speriamo di riuscire a ripristinare una tregua, ma non sono ottimista in questo momento“.
Crosetto si pronuncia poi sul riarmo europeo: “Se devo desumere la posizione italiana dal voto di tutti i partiti italiani in Europa, sinistra, centro e destra, io non la so. Prendo atto che non esiste una posizione italiana, ma esiste una posizione personale all’interno dei partiti. Non si riesce ad avere una posizione politico su questo tema molto specifico all’interno di un partito, figuriamoci italiana. Il tema, secondo me, è stato affrontato in modo più ideologico che razionale. Non ha aiutato la scelta delle parole della von der Leyen, lo dico dal primo giorno – sottolinea – Parlare di riarmo europeo è il modo per dare il fianco a chiunque voglia attaccare in nome di un presunto pacifismo. Il tema non è riarmare l’Europa, il tema è: l’Europa vuole dotarsi di una propria difesa? Uno stato ritiene che la difesa sia il cardine e il pilastro su cui si costruisce e si difende una democrazia? Questa è la domanda che dobbiamo porci. Poi, come costruire la difesa è un tema non politico ma tecnico e non lo decide il Parlamento, che invece approva le proposte che gli fa la parte tecnica, cioè le forze armate”.
“Perché ci poniamo il problema di difendere l’Europa? – continua Crosetto – La domanda va posta e il motivo è perché è cambiato l’atteggiamento degli Usa rispetto agli ultimi 70 anni. Per 70 anni gli Stati Uniti hanno investito fino al 5% del loro Pil anche per difendere l’Europa, portandovi più di 100mila uomini per difendere l’Europa e facendo investimenti che neanche l’Europa ha fatto. L’Europa ha finito di investire quando è finita la Guerra Fredda, perché io mi ricordo che investiva fino al 3,5% fino alla caduta del Muro di Berlino e ha smesso di investire dopo, pensando che tutti i problemi fossero finiti”.
Il ministro ribadisce: “Il mondo è cambiato e ora stiamo vivendo per noi, e ancora di più per i nostri figli, un cambio epocale. Siamo passati dal secolo scorso, che è stato il secolo delle grandi dittature, del fascismo e del nazismo, che poi è diventato il secolo delle grandi democrazie e delle grandi conquiste sociali, in un secolo diverso, che sarà quello delle superpotenze: la Cina, l’India, gli Stati Uniti. La Russia non fa parte delle superpotenze – puntualizza – non ne fa parte neanche dal punto di vista delle materie prime, ma ha 147milioni di abitanti, quindi non lo è in un’ottica trumpiana di visione del mondo dove i rapporti di forza si fanno calcolando la forza reale dei paesi, non la loro storia o il loro livello di democrazia. Quindi, noi dobbiamo abituarci a questo e decidere se l’Europa ha voglia o no di difendersi. Se ha voglia di farlo, deve in qualche modo costruire una difesa”.
Circa i negoziati per l’Ucraina el’imminente telefonata tra Putin e Trump, Crosetto esprime il suo auspicio: “Mi aspetto una sola cosa, quella che dico da due anni e mezzo: che per un giorno smettano di cadere le bombe. Io sarò soddisfatto se per 24 ore, cosa che non succede da oltre mille giorni, smetteranno di cadere 4mila o 5mila bombe al giorno sull’Ucraina. Quel giorno vorrà dire che c’è la possibilità di costruire una tregua e che quella tregua poi possa diventare in qualche modo pace“.
Mondo - 18 Marzo 2025
Crosetto: “Molto preoccupato per Gaza, non sono ottimista su una nuova tregua. La posizione dell’Italia sul riarmo europeo? Non la so”
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Il ministro della Difesa esprime preoccupazioni sul recente raid israeliano su Gaza e sul rischio di escalation dei massacri dei civili. Si pronuncia anche sulla difesa europea, auspicando che l'imminente telefonata tra Trump e Putin sancisca una tregua in Ucraina come primo passo verso la pace - Il video
“La situazione in Medio Oriente mi preoccupa molto, anche se nei giorni scorsi era evidente che c’era un innalzamento dei toni da parte di Israele. In questo momento hanno prevalso le ali che erano contro la tregua dalla parte di Hamas e dalla parte di Israele. E il risultato è questo. Cercheremo di lavorare nelle prossime settimane perché riprevalga la ragione in entrambi le parti, che in questo momento è quella di cessare le ostilità e riportare a casa tutti gli ostaggi“. Così ai microfoni di Non stop news, su Rtl 102.5, il ministro della Difesa Guido Crosetto commentai raid israeliani di questa notte su Gaza, costati la vita di 404 persone.
“È una conseguenza di un atteggiamento di Hamas sul rientro degli ostaggi – afferma il ministro – scelta fortemente criticata dalle famiglie degli ostaggi perché in questo modo si interrompe non solo la tregua, ma anche quel percorso che era iniziato per il quale tornassero tutti a casa. Non è sicuramente un elemento positivo, anche perché rischia di prolungarsi nel tempo. L’attacco di questa notte è stato abbastanza pesante e le vittime lo evidenziano chiaramente, ma il segno e l’indicatore assieme all’attacco su Hamas – spiega – aiutano l’evoluzione in modo non positivo della situazione della zona: una nuova presa di posizione dell’Iran, gli attacchi degli Houti, questo attacco israeliano… sono tutti collegati e speriamo di riuscire a ripristinare una tregua, ma non sono ottimista in questo momento“.
Crosetto si pronuncia poi sul riarmo europeo: “Se devo desumere la posizione italiana dal voto di tutti i partiti italiani in Europa, sinistra, centro e destra, io non la so. Prendo atto che non esiste una posizione italiana, ma esiste una posizione personale all’interno dei partiti. Non si riesce ad avere una posizione politico su questo tema molto specifico all’interno di un partito, figuriamoci italiana. Il tema, secondo me, è stato affrontato in modo più ideologico che razionale. Non ha aiutato la scelta delle parole della von der Leyen, lo dico dal primo giorno – sottolinea – Parlare di riarmo europeo è il modo per dare il fianco a chiunque voglia attaccare in nome di un presunto pacifismo. Il tema non è riarmare l’Europa, il tema è: l’Europa vuole dotarsi di una propria difesa? Uno stato ritiene che la difesa sia il cardine e il pilastro su cui si costruisce e si difende una democrazia? Questa è la domanda che dobbiamo porci. Poi, come costruire la difesa è un tema non politico ma tecnico e non lo decide il Parlamento, che invece approva le proposte che gli fa la parte tecnica, cioè le forze armate”.
“Perché ci poniamo il problema di difendere l’Europa? – continua Crosetto – La domanda va posta e il motivo è perché è cambiato l’atteggiamento degli Usa rispetto agli ultimi 70 anni. Per 70 anni gli Stati Uniti hanno investito fino al 5% del loro Pil anche per difendere l’Europa, portandovi più di 100mila uomini per difendere l’Europa e facendo investimenti che neanche l’Europa ha fatto. L’Europa ha finito di investire quando è finita la Guerra Fredda, perché io mi ricordo che investiva fino al 3,5% fino alla caduta del Muro di Berlino e ha smesso di investire dopo, pensando che tutti i problemi fossero finiti”.
Il ministro ribadisce: “Il mondo è cambiato e ora stiamo vivendo per noi, e ancora di più per i nostri figli, un cambio epocale. Siamo passati dal secolo scorso, che è stato il secolo delle grandi dittature, del fascismo e del nazismo, che poi è diventato il secolo delle grandi democrazie e delle grandi conquiste sociali, in un secolo diverso, che sarà quello delle superpotenze: la Cina, l’India, gli Stati Uniti. La Russia non fa parte delle superpotenze – puntualizza – non ne fa parte neanche dal punto di vista delle materie prime, ma ha 147milioni di abitanti, quindi non lo è in un’ottica trumpiana di visione del mondo dove i rapporti di forza si fanno calcolando la forza reale dei paesi, non la loro storia o il loro livello di democrazia. Quindi, noi dobbiamo abituarci a questo e decidere se l’Europa ha voglia o no di difendersi. Se ha voglia di farlo, deve in qualche modo costruire una difesa”.
Circa i negoziati per l’Ucraina el’imminente telefonata tra Putin e Trump, Crosetto esprime il suo auspicio: “Mi aspetto una sola cosa, quella che dico da due anni e mezzo: che per un giorno smettano di cadere le bombe. Io sarò soddisfatto se per 24 ore, cosa che non succede da oltre mille giorni, smetteranno di cadere 4mila o 5mila bombe al giorno sull’Ucraina. Quel giorno vorrà dire che c’è la possibilità di costruire una tregua e che quella tregua poi possa diventare in qualche modo pace“.
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L’Ungheria di Orbán dichiara illegale il Pride. Commissione Ue: “Si rispettino i diritti civili”. Movimenti Lgbtq+: “Il potere ci attacca”
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Trump “aiuterà Kiev ad avere più difesa aerea dall’Ue” e ipotizza controllo Usa delle centrali ucraine. Zelensky: “Possibile pace quest’anno”
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La Lega in Aula: “Dov’è l’ugenza per il riarmo da 800 miliardi?”. Meloni attacca il Manifesto di Ventotene: è caos. Le opposizioni: “Vuole coprire le liti con Salvini”
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - E' stato ricordato oggi nell'aula della Camera l'ex-deputato Mimmo Lucà, parlamentare per cinque legislatura, scomparso il 13 febbraio scorso, all'età di 71 anni. Esponente dei cristiano sociali e dei Ds, è stato anche dirigente delle Acli. L'aula ha osservato un minuto di silenzio per commemorare Lucà.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La balla della privacy con cui la maggioranza e il governo giustificano la loro lotta senza quartiere alle intercettazioni, oltre ad essere una motivazione del tutto falsa e smentita dai fatti, ormai non regge più nemmeno rispetto alle azioni dello stesso centrodestra. Infatti, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del Ddl Sicurezza che consentirà ai Servizi segreti la schedatura di massa dei cittadini". Lo afferma la deputata M5S Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia.
"Non sono più credibili nemmeno quando accampano motivazioni di comodo, si smentiscono con i loro stessi provvedimenti che in realtà rispondono a un disegno ormai chiaro: indebolire gli strumenti di indagine della magistratura che possono dar fastidio ai colletti bianchi e allo stesso tempo creare un brutale sistema di repressione del dissenso e controllo sui cittadini comuni".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - La Camera è riunita in seduta notturna per finire l'esame degli emendamenti al ddl intercettazioni, quindi le dichiarazioni di voto e il voto finale che dovrebbe arrivare nella serata. I lavori sono previsti fino alle 24.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha ribadito che continueremo a sostenere l'Ucraina anche nel documento approvato oggi alla Camera e ieri al Senato. E' un impegno che noi manteniamo, continueremo a fare la nostra parte. Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia e non abbiamo mai autorizzato l'uso di nostre armi da parte degli ucraini in territorio russo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Mi pare che la telefonata Trump-Putin sia un segnale positivo così come quella tra Trump e Zelensky. Noi abbiamo chiesto che l'Ucraina fosse coinvolta e questo è accaduto. Noi incoraggiamo tutte le iniziative che portano alla pace. Non è facile ma qualche speranza c'è". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si tratta di garantire la sicurezza dell'intera Unione europea. C'è bisogno di rafforzare la sicurezza europea ma questo non significa essere guerrafondai. Per garantire la pace serve un equilibrio delle forze in campo per garantire la sicurezza dell'Europa e dell'Italia. Stiamo lavorando in questa direzione come un buon padre di famiglia che mette le finestre blindate perchè la sua famiglia sia al sicuro". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno. "Bisogna avere il coraggio di andare avanti: l'Europa è l'unico modo per essere sicuri".
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