L’amministrazione Trump deve reintegrare 24mila dipendenti in prova licenziati da 18 agenzie per decisione del Doge di Musk

L’amministrazione Trump è stata costretta a fare marcia indietro e reintegrare almeno 24mila dipendenti federali in prova licenziati a metà febbraio nell’ambito della violenta spending review avviata dalla Casa Bianca attraverso il Dipartimento per l’efficienza governativa affidato alla supervisione di Elon Musk. È l’ennesimo caso in cui un giudice federale, in questo caso la corte del Maryland, boccia le mosse del tycoon decretando che sono illecite. Decisioni che hanno scatenato un pesante scontro tra Trump e il potere giudiziario.
Il Washington Post riferisce che gli atti depositati riguardano 18 agenzie. La maggior parte dei dipendenti è stata messa in congedo amministrativo retribuito. Altri sono stati reintegrati completamente con lo stipendio. Il giudice distrettuale James Bredar la scorsa settimana ha preso la decisione bollando come “non vera” la giustificazione data per il licenziamento, cioè una loro presunta performance negativa. Anche il collega William Asulp è arrivato alle stesse conclusioni, affermando che “sin dall’inizio il piano era di licenziarli perché non potevano fare ricorso”, con un esplicito riferimento alla crociata del Doge per tagliare con l’accetta il numero dei dipendenti federali.
Diversi dipartimenti da ieri, giorno in cui scadeva la deadline, hanno cominciato a rendere noto l’avvio del reintegro dei dipendenti con meno anzianità licenziati. Al Tesoro rientrano 7.613 persone, in grande maggioranza impiegati dell’Irs, il fisco americano, che il presidente Usa punta a depotenziare riducendo i dipendenti del 20% entro metà maggio. All’Agricoltura tornano 5.714 dipendenti, alla Sanità 3.248. Tutti hanno ricevuto una mail che invita chi avesse già trovato un nuovo lavoro o volesse dare volontariamente le dimissioni a farlo presente.
Trump ha attaccato il giudice che ha sospeso le deportazioni dei membri di Tren De Aragua, una gang venezuelana designata dagli Usa come organizzazione terroristica, decise in base all’Alien Enemies Act del 1798, e lo ha accusato di volersi sostituire al presidente sostenendo che dovrebbe essere messo sotto impeachment. Il presidente della Corte Suprema John Roberts lo ha criticato: “Per più di due secoli, è stato stabilito che l’impeachment non è una risposta appropriata al disaccordo su una decisione giudiziaria”.