Ventotene, polemica anche al Senato. Le opposizioni: “Da Meloni parole gravi per la democrazia”. Proteste della destra

La polemica sul manifesto di Ventotene accesa da Giorgia Meloni alla Camera arriva anche nell’Aula del Senato. All’inizio della seduta, alcuni parlamentari di opposizione sono intervenuti tra le urla e le proteste dei senatori della destraper stigmatizzare gli attacchi rivolti dalla premier al testo ispiratore dell’Unione europea, scritto dagli intellettuali antifascisti al confino Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. “Quello che è accaduto ieri è grave per la democrazia e per l’Europa“, ha esordito la capogruppo di Italia viva Raffaella Paita. “Credo che estrapolare dal contesto le parole di persone al confino, di eroi, sia quanto di più grave, vergognoso e disumano si sia visto negli ultimi anni, in un momento cruciale per la vita del Paese. È una cosa che disonora il nostro Paese e non rende giustizia alla storia dell’Europa, alla resistenza, all’antifascismo. È una brutta pagina“, ha aggiunto rivolta alla maggioranza, “che “testimonia qualcosa di recondito nei vostri pensieri”, di cui “non vi siete ancora liberati”.
A intervenire anche il senatore Pd Dario Parrini, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali: “Noi ieri ascoltando le parole della premier alla Camera abbiamo tremato di sconcerto, di sdegno, ma anche di fierezza. Di sconcerto perché i fascisti misero Spinelli e Rossi in galera e al confino e la fascistissima banda Koch fatta di criminali sparò tre colpi di pistola a Eugenio Colorni, uccidendolo in via Livorno, in un posto in cui vorrei che tutti i membri di questo Senato andassero almeno una volta nella vita. Giorgia Meloni, che di quella storia è discendente politica e non lo nega, ha cercato di mettere alla gogna Spinelli, Rossi e Colorni e lo ha fatto con citazioni caricaturali e stravolgenti del manifesto di Ventotene, uno dei documenti più gloriosi della nostra storia. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2021 ha visitato Ventotene e ha deposto un fiore per Spinelli e ha detto che il manifesto di Ventotene è un ineludibile punto di riferimento per tutti noi, per il presente e per il futuro”, ha ricordato.
Anche il capogruppo del M5s Stefano Patuanelli ha contestato le parole di Meloni, osservando come la polemica “sia servita a sviare le divisioni nella maggioranza” sul piano di riarmo europeo presentato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Per Alleanza Verdi e Sinistra ha parlato il senatore Tino Magni: “La questione di Ventotene sono le fondamenta del nostro Paese. Se voi non vi riconoscete, vorrà dire che non vi riconoscete nella Costituzione italiana. Chiediamo di discuterne, perché questo è un fatto centrale, fondamentale. Il fascismo è un crimine, non potete impedire di discutere di questa cosa nel nostro Paese”. Dalla maggioranza risponde il capogurppo di Forza Italia Maurizio Gasparri: “Che Spinelli e tutti gli altri che stavano a Ventotene siano stati perseguitati non ci sono dubbi; rinnoviamo l’omaggio alla loro storia, al loro pensiero e a quello che hanno rappresentato. Dopodiché sarà legittimo non condividere questa o quella pagina, come io non ho condiviso alcune pagine di Gramsci e altre sì. In quel Manifesto di Ventotene alcune cose sulla proprietà privata non vanno bene”, dice tra gli applausi del centrodestra.