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Garlasco, i pm di Pavia: “Reperti mai comparati con Dna Sempio”. I Poggi: “Tabulati escludono responsabilità”

In una nota il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, annuncia che la pm Valentina De Stefano e l’aggiunto Stefano Civardi hanno notificato ai difensori del 37enne la richiesta di incidente probatorio al gip
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La procura di Pavia insiste, la famiglia Poggi anche. Gli inquirenti con una nota informano che esistono “campioni biologici” o “reperti” di Chiara Poggi che non sono “mai stati sottoposti ad analisi genetica” né “comparati” con il Dna di Andrea Sempio, l’amico del fratello della vittima, nuovamente indagato dopo una archiviazione. La famiglia Poggi, attraverso gli avvocati, entrata nelle indagini come parte offesa invece sottolinea che ci sono elementi decisivi su Alberto Stasi, l’allora fidanzato della figlia condannato in via definitiva a 16 anni.

L’accusa – In una nota il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, annuncia che la pm Valentina De Stefano e l’aggiunto Stefano Civardi hanno notificato ai difensori del 37enne la richiesta di incidente probatorio al gip di Pavia. Si tratterebbe di reperti e corpi di reato che non sono andati distrutti nel 2022, come disposto dalla Corte d’assise d’appello di Milano, e che nel corso dei precedenti processi “hanno fornito un esito dubbio o inconclusivo“. Oggi, fa sapere il Procuratore, possono essere “utilmente sottoposti a indagine genetica alla luce dell’incremento della sensibilità analitica raggiunta dai più recenti kit commerciali di caratterizzazione del profilo del DNA e della più evoluta strumentazione di laboratorio”. I legali di Sempio, gli avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia, stanno “valutando la possibilità di opporsi” davanti al gip di Pavia alla richiesta della Procura di incidente probatorio. La stessa possibilità di opporsi l’hanno anche i legali della famiglia Poggi, gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Campagna.

La parte civile – La famiglia Poggi ritiene Stasi il responsabile della morte di Chiara. Le celle telefoniche, insieme alla ricostruzione fornita da Sempio escludono una sua responsabilità come emerso da una consulenza difensiva come risposta agli atti prodotti nel 2016 dai legali di Stasi alla Corte di appello di Brescia – in cui l’esperto informatico Paolo Reale si concentra sulle telefonate che Sempio fa e riceve tra il 12 e il 13 agosto 2007, ossia nelle ore precedenti e immediatamente successive il delitto (Chiara muore tra le 9.12 e le 9.35 è scritto in sentenza).

L’indagato, già archiviato otto anni fa (sugli stessi elementi) dalla procura di Pavia, ha contatti telefonici con due amici – chiamate ed sms si concentrano tra le 9.58 e le 12.18 – e in tutti i casi le celle agganciate dimostrano “la presenza di entrambi gli interlocutori in Garlasco”. A chi immagina che il mancato riscontro sul tabulato di alcuni eventi “sarebbe significativo di una presenza al di fuori di Garlasco” dimentica che si tratta di un “errore”: gli sms in ingresso (della compagnia telefonica dei due amici, ndr) “non vengono registrati con l’indicazione di cella, per cui non figurano proprio. Figurano invece in caso di sms uscente, e si nota che questo avviene sempre tramite celle di Garlasco” si legge nella consulenza.

Il traffico telefonico – L’analisi del traffico telefonico tra Sempio e casa Poggi mostra che “da gennaio ad agosto 2007 i contatti con l’utenza fissa di casa Poggi sono molto pochi, e di fatto sono concentrati nel periodo delle vacanze estive, a partire da luglio”. Alle 17.42 del 7 agosto, sei giorni prima dell’omicidio, dal cellulare di Sempio parte una chiamata di due secondi (un probabile errore) verso casa Poggi, otto minuti dopo chiama da casa e vista la durata (otto secondi) è “plausibile che abbia risposto l’impianto di allarme”. L’unica conversazione tra Sempio e Chiara Poggi avviene l’8 agosto alle 16.54 (21 secondi) e come lui stesso racconta ai carabinieri sta cercando l’amico. Poi il silenzio.

I movimenti di Sempio – La mattina del 13 agosto 2007 Sempio si sveglia, attende che la madre rientri in auto e quindi, con l’unica auto di famiglia, raggiunge il parcheggio di piazza Sant’Ambrogio a Vigevano (lo scontrino segna le ore 10.18). Gli spostamenti da Garlasco a Vigevano e viceversa “risultano perfettamente compatibili con i dati telefonici disponibili” secondo la consulenza della famiglia Poggi. La distanza tra casa Sempio e il parcheggio è di 16 chilometri, distanza percorribile – visto anche lo scarso traffico agostano – in circa 16 minuti. “La chiamata delle 9.58 (da Andrea a un amico) è avvenuta con aggancio della cella di Garlasco, e quindi – se si considerasse l’ipotesi che la partenza di Sempio sia avvenuta a quell’ora – il tempo disponibile fino allo scontrino è di 20 minuti, ed è perfettamente compatibile”. Non solo: offrendo la cella di Garlasco una copertura piuttosto vasta “non è neppure possibile escludere che alle 9.58 Sempio fosse già in movimento” e quindi il tempo necessario per raggiungere Vigevano sia stato ancora inferiore.

Anche alle 11.10 la chiamata che Sempio riceve aggancia la cella di Garlasco, è verosimile che stia rientrando dopo aver trovato la libreria chiusa. Il racconto dell’indagato trova “piena compatibilità” nei riscontri con i tabulati telefonici. È stato anche analizzato nuovamente il traffico telefonico con il cellulare di Chiara Poggi “riscontrando che non esiste alcuna chiamata proveniente dall’abitazione o dal cellulare di Andrea Sempio, né viceversa. Non esiste alcun contatto diretto tra i due soggetti in base ai dati telefonici” scrive l’esperto informatico Paolo Reale nella sua consulenza.

Le telefonate di Stasi – Quello che invece appare certo sono i contatti telefonici, numerosi, registrati la mattina dell’omicidio da parte di Alberto Stasi verso Chiara Poggi, sia sul fisso che sul cellulare, avvenuti “all’interno di spazi temporali in cui non vi sono salvataggi della tesi di laurea“. Se in un atto difensivo del condannato si sottolinea come l’allora fidanzato non abbia cercato di crearsi un alibi, il consulente della famiglia Poggi rileva come “vi sono plurime testimonianze di tentativi di chiamata avvenuti tra le utenze in uso ad Alberto Stasi e quelle in uso a Chiara Poggi”, almeno una decina, e come quei tentativi possano dimostrare, al contrario, proprio la volontà di precostituirsi un alibi. Le chiamate ‘anonime’ sul cellulare della vittima vengono ricondotte “con ragionevole certezza” nella sentenza di primo grado del gup di Vigevano Stefano Vitelli, al fisso di casa Stasi. Nonostante i tentativi iniziati fin dalla mattina, Alberto Stasi aspetterà quasi quattro ore (e solo quando avrà la sensazione che qualcuno ha alzato la cornetta) per correre a casa della fidanzata Chiara Poggi.

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