C’era molta attesa per Samuele Bersani, ieri sera al Teatro degli Arcimboldi sold out. La scorsa settimana l’artista è tornato sul palco dopo lo stop forzato per una malattia importante, ieri sera è tornato a Milano e ha spiegato cosa ha avuto. Un atto d’amore e di onestà verso il suo pubblico che lo ha sostenuto e accompagnato silenziosamente durante le sue cure. Un concerto commovemente, ricco di ironia, applausi calorosissimi con il cantautore che si è rimesso al centro del palco, dopo diversi mesi, con la sua orchestra per suonare tutte le sue hit da “Il mostro” a “Chicco e spillo”, da “Giudizi universali” a “Spaccacuore”. Un ritorno in grande stile. Poi la “confessione”, a qualche minuto dall’inizio.
“Ho attraversato il momento più grigio della mia vita” – Grazie di esserci e di essere venuti perché ho passato uno dei periodi proprio più grigi in assoluto della mia vita. Ho avuto una cosa che capita e che è abbastanza democratica: la malattia. Ovviamente non auguro a nessuno di stare male qua dentro, ma superati i 50 anni è anche logico che arrivino delle problematiche che, magari, quando sei più giovane immagini di non dover mai affrontare. Quello che accomuna tutti è che pensiamo sempre che c’è qualcun altro che si ammala, ma mai noi, un po’ perché ci pensiamo sempre supereroi. Vi ringrazio perché avete spostato quell’appuntamento che avevamo e che abbiamo spostato per la malattia a oggi. Vedo il teatro veramente bello pieno, quindi immagino che siano pochi quelli che non ce l’hanno fatta a venire a venire a trovarmi. Vi ringrazio anche perché ho ricevuto una quantità di affetto, di solidariatà… In un momento in cui, fra l”altro ero a Milano, ho dovuto decidere di interrempere tutto, perché che mi dovevo curare.
“Ho avuto un tumore al primo stadio” – Sono molto riservato e siccome non ho fatto interviste con nessuno su questo argomento, ho preferito aspettare che arrivassero i concerti per raccontarlo direttamente. Così anche da essere un po’ d’aiuto a quelli che o vivono un periodo analogo o hanno paura di farsi un esame di prevenzione. Ho avuto un tumore ai polmoni, primo stadio. Primo stadio vuol dire che ci sono arrivati in tempo, primo stadio vuol dire che per fortuna non ho dovuto fare né chemio né radio, però mi sono dovuto far togliere un lobo, un pezzettino di polmone, che per il mio mestiere non è che sia proprio il massimo.
“La sanità è andata in malora” – Una volta o incontrato un ragazzo che doveva essere operato e mi ha raccontato un episodio che è accaduto anche a me, ma che accomuna anche molte altre persone: era spaventato dall’idea di poter spendere una certa cifra per fare degli esami, anche perché purtroppo con il servizio pubblico che una volta uno dei nostri fiori all’occhiello, le cose sono andate un po’ in malora. Capita spesso per farti un esame ti danno un appuntamento dopo mesi, allora sei costretto ad andare in un posto pagamento. È un ragazzo che lavora ha una casa. Insomma alla fine si era messo 10mila euro su un braccio e 5mial sull’altro per pagare ciò che doveva dare.
“Io sono una testimonianza di riuscita” – La lezione che ho imparato, e che voglio trasmettere, è che si può fare tutto, ma bisogna andare senza avere la paura di quello che può succedere. Perché poi siamo molto più forti di quello che crediamo. E io sono una testimonianza proprio di riuscita. Non solo io, ci sono stati altri prima di me che sono incappati in questa problematica. E mi hanno dato anche la forza. Ecco, perché ci si dà la forza tra di noi quando capitano queste cose”.
“Mamma mia quando ho ascoltato l’autotune a Sanremo…” – Ho avuto la fortuna di vivere e di cantare in un momento storico magico con colleghi come Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri… Ne parlavo giusto prima con il presidente della mia etichetta Sony Music Italia, Andrea Rosi, noi abbiamo avuto la fortuna incredibile di poterci esprimere, di poter fare la gavetta pubblicare dei cd, i nostri erano davvero sogni. Poi vedo Sanremo e ascolto l’autotune… Ragazzi, ora non voglio fare polemica. Anzi sì perché sono polemico (ride, ndr). Ma davvero non si può sentire.