Il mondo FQ

L’ultimo pasticcio di Milano Cortina: “La cabinovia su un’area a rischio frane”

Il dossier: "Costruire l'impianto sul versante di Socrepes è un notevole azzardo". E dopo i Giochi la chiusura sarà obbligata: manca il parcheggio
Commenti

Un altro appalto, un’altra maledizione sulla Cortina olimpica. Dopo la controversa e discussa pista da bob, per la quale si è in attesa dell’inizio della pre omologazione prevista dal 24 marzo, si profila un nuovo pasticcio infrastrutturale. Come già raccontato da ilfattoquotidiano.it, la costruzione della cabinovia di Socrepes e del collegamento intermodale tra il Faloria e il comprensorio delle Tofane (valore 127 milioni) rivela un nuovo scandalo. È dovuto alla fretta, alla mancanza di progettualità e al bisogno di soddisfare gli appetiti di Fondazione Milano Cortina 2026, che vuole vendere il maggior numero possibile di biglietti per le gare di sci alpino femminile in programma nel febbraio 2026. Si rischia così di costruire la cabinovia (25 milioni di euro) senza parcheggio, costringendola alla chiusura dopo le Olimpiadi, mentre si aggiunge un allarme globale legato alle frane localizzate sul versante di Socrepes. A lanciarlo è un geologo ingegneristico cortinese, che lavora da 26 anni in Inghilterra e si occupa di supervisione di grandi lavori in tutto il mondo. Parla a ragion veduta, perché conosce il versante della vallata di dove è originaria la sua famiglia, nella frazione di Gilardon, e ha dimestichezza con la supervisione di grandi lavori.

“Qui frana tutto” – Andrea Gillarduzzi è un globetrotter di cantieri e quando ha capito cosa sta accadendo ha inviato un dossier ai consiglieri comunali di Cortina, alla Provincia di Belluno e al funzionario per la sicurezza dell’Ansfisa, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. “Si trascura l’incompatibilità a medio e lungo termine fra gli impianti di risalita e movimenti franosi attivi­, anche se a movimento lento. A Cortina ci sono altre strutture danneggiate e abbandonate a causa frana”. La denuncia è pesante. “Non lo faccio per pubblicità, ma per contribuire alla conoscenza. Mi pare si sappia molto poco dei rischi e delle finalità di costruire la nuova cabinovia”.

Gli impianti danneggiati o già chiusi – L’elenco delle criticità è inedito, almeno per i non addetti ai lavori. “Varie seggiovie nel comprensorio sciistico Socrepes-Rumerlo-Pocol continuano a richiedere continui e onerosi lavori di sistemazione a causa dei movimenti franosi e anche l’abbandono”. Una situazione di cui Ansfisa sarebbe a conoscenza. “Il quinto supporto della seggiovia Olimpia a Pocol, sulla stessa frana della nuova proposta, richiede costanti manutenzioni (anche straordinarie) tali da porre seri dubbi sulla possibilità che, in futuro, l’impianto possa ottenere un rinnovo del collaudo”, prosegue il geologo. Ancora: vari supporti della seggiovia Roncato Festis-Rumerlo, soggetti a movimenti franosi, hanno contribuito alla chiusura anticipata nel 2023-24 “dovuto a ‘disallineamento’ tra supporti e il cavo della seggiovia”. Per questo è stata appena approvata dalla Provincia una nuova cabinovia per sostituire la Gilardon-Roncato e la Roncato-Socrepes.

L’elenco prosegue. Nel 2021 fu smontata la sciovia Ghezze a Lacedel, a 150 metri da due dei piloni della progettata Socrepes. “L’elenco delle infrastrutture danneggiate dal movimento di frana che coincidono con il tracciato della nuova cabinovia include servizi, scarichi fognari, il Ristorante Tivoli e la strada statale 48, che si è mossa verso valle di ben oltre dieci metri in venti anni (vedi GoogleEarth Pro) ed è deformata dai movimenti franosi”, segnala Gillarduzzi. Inoltre, “i cospicui lavori di sistemazione della strada d’accesso alla zona d’arrivo dei mondiali di sci del 2021 nei pressi di Rumerlo, completati appena alcuni anni fa, sono evidentemente ormai danneggiati, anche ad occhio non esperto, dai movimenti franosi”.

“La cabinovia è un azzardo” – Veniamo all’impianto di risalita Apollonio-Socrepes, proposto da Simico, la società governativa delle opere olimpiche, per il quale il 24 marzo si terrà la Conferenza di servizi decisoria. “È un notevole azzardo”, scrive il geologo cortinese. “Il progetto”, spiega, “prevede la costruzione del supporto numero 3 a circa tre metri dal rio Lacedel, soggetto a incipienti piene stagionali ed erosione difficile da tollerare”. Inoltre, il supporto numero 7, di trenta metri di altezza, si trova in zona molto precaria. “La cabinovia avrà un impatto enorme sul villaggio secolare di Lacedel e su chi ci vive. Include sei beni culturali segnalati dal ministero della Cultura e causerà la demolizione dello storico ristorante Tivoli”. Rovinerà il paesaggio e richiederà un monitoraggio costante.

Dopo i Giochi chiusura obbligata… – Inevitabile, poi, che la cabinovia resti chiusa dopo i Giochi, visto che rientra in un progetto completato da parcheggio e un people mover che attraversa Cortina fino al Faloria. A causa dei ritardi, il partenariato pubblico-privato si è ridotto, per ora, allo stralcio da 25 milioni per il solo impianto di risalita, ma è da rivedere il rapporto con i proponenti, “Pool Engineering” e il gruppo “Quick No Problem Parking”, interessato ai 747 posti macchina e 114 box privati su una superficie coperta di 28mila metri quadrati. Lo stralcio interessa a Simico (che procede con un appalto), ma per la parte restante da cento milioni di euro (con alti costi di gestione) la partita è ancora aperta. Dopo i Giochi la cabinovia resterà chiusa finchè non ci sarà il parcheggio.

…e pagare sarà il Comune – Sarà un disastro per le casse del Comune di Cortina che diventerebbe responsabile, se non della gestione della cabinovia, almeno della sua manutenzione fino a quando si troveranno dei privati disposti a completare il progetto. Secondo Gillarduzzi si tratta di costi ingenti, dovuti anche al monitoraggio obbligatorio del suolo interessato alla frana in movimento. Da non dimenticare che a fine 2026 Simico dovrebbe scomparire, cessando il compito per cui è stata creata. La conclusione del dossier è molto preoccupata: “Simico ha certamente a cuore le Olimpiadi, ma non si capisce chi stia tutelando Cortina e chi ci abita”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione