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La Procura indaga sulla vendita dello stadio San Siro a Milan e Inter: aperto fascicolo conoscitivo

Il pool guidato da Tiziana Siciliano ha l'obiettivo di verificare se con la vendita di stadio e aree limitrofe ci siano danni per le casse pubbliche
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La vendita di San Siro a Inter e Milan non è stata ancora nemmeno completata e c’è già una prima inchiesta sul tavolo. La Procura di Milano, diretta da Marcello Viola, ha infatti aperto un fascicolo conoscitivo, a modello 45 e quindi senza ipotesi di reato né indagati, sulla cessione dello stadio Meazza e delle aree limitrofe ai club da parte del Comune. Il fascicolo è coordinato dal pool guidato dall’aggiunta Tiziana Siciliano che si occupa dei reati contro la pubblica amministrazione: l’obiettivo è verificare se con la vendita di stadio e aree limitrofe ci siano o meno danni per le casse pubbliche.

In settimana Inter e Milan hanno inviato a Palazzo Marino il documento di fattibilità e la giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala ha approvato la delibera con le linee d’indirizzo per gli step successivi: l’avvio della conferenza dei servizi e un avviso pubblico per verificare l’interesse di altri soggetti all’acquisto. Un passaggio, quest’ultimo, solamente formale. Gli unici interessati ad acquistare l’area sono infatti i due club, che voglio abbattere il Meazza dopo aver costruito nell’area affianco un nuovo stadio da circa 70mila posti. Le cifre della vendita, si legge nella delibera di Giunta, sono di 124 milioni di euro per l’area, più 72 milioni e 980mila euro per l’impianto. Il totale fa 197 milioni, al netto dell’Iva. Ma è previsto uno ‘sconto’ di 80 milioni a carico del Comune per la rimozione delle macerie da demolizione e le bonifiche, come indicato dall’articolo 4, comma 13, della legge sugli stadi.

Insomma, secondo quanto emerso Milan e Inter spenderanno poco più di 115 milioni di euro (più Iva) per acquistare lo stadio e le aree limitrofe, ovvero la bellezza di 280mila metri quadrati di terreno. La valutazione è stata fatta dall’Agenzia delle Entrate (al netto dello sconto), ma per il Comune di Milano i soldi incassati sembrano davvero pochi, considerato anche che perderà le entrate generate da concerti e partite. Un altro nodo riguarda gli attuali spazi commerciali di San Siro: l’Agenzia delle Entrate nella sua valutazione li ha considerati non incrementabili, come indicato da M-I Stadio, società che gestisce il Meazza partecipata da Milan e Inter, che però sono i due club interessati ad acquistare l’area per fare un nuovo stadio.

Ormai è noto: le due squadre non hanno mai davvero preso in considerazione l’ipotesi di una ristrutturazione del Meazza e anche il Comune di Milano ha silurato per l’ennesima volta questa ipotesi a inizio marzo, nonostante una maggioranza di centrosinistra sempre spaccata sul tema. Il progetto di Inter e Milan prevede un nuovo stadio da circa 70mila posti in un contesto urbano riqualificato, con la solita promessa del 50% di aree verdi. Il costo totale per i club è stimato in oltre un miliardo di euro. I club hanno già discusso con la Sovrintendenza le soluzioni per rifunzionalizzare le parti di San Siro che rimarranno in piedi, probabilmente la Curva Sud e la tribuna arancio. L’obiettivo è fare in fretta per concludere l’iter prima che scattino i 70 anni del secondo anello di San Siro e subentrino vincoli più stringenti. I lavori potrebbero iniziare nel 2027 – comunque dopo le Olimpiadi invernali – e concludersi nel 2030. O meglio: questo è quello che sperano Oaktree e Redbird, i fondi proprietari dei due club di Milano che stanno per concludere il grande affare. Su cui però ora ha messo i fari la Procura di Milano.

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