Crime

Emanuela Orlandi, c’è una svolta nel mistero del fascicolo vuoto: “Documenti trattenuti dal Ministero dell’Interno, attendiamo un riscontro dal Viminale”

Sono emerse delle importanti novità sul fascicolo vuoto su Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana di cui si è persa ogni traccia il 22 giugno del 1983, a Roma

di Alessandra De Vita
Emanuela Orlandi, c’è una svolta nel mistero del fascicolo vuoto: “Documenti trattenuti dal Ministero dell’Interno, attendiamo un riscontro dal Viminale”

Sono emerse delle importanti novità sul fascicolo vuoto su Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana di cui si è persa ogni traccia il 22 giugno del 1983, a Roma.

Il fascicolo vuoto
Lo scorso gennaio, lo ricordiamo, all’Archivio Centrale dello Stato era stato trovato un fascicolo vuoto sul mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, con dentro solo la copertina. Si tratta di un faldone che era stato riversato nel 2017 dal ministero dell’Interno dopo la direttiva Renzi sulla desecretazione degli atti relativi alle stragi. Il fascicolo, ritrovato dal giornalista Gian Paolo Pellizzaro (consulente della Commissione di inchiesta sul caso Orlandi-Gregori), si trova nell’ambito della documentazione della Direzione centrale della Polizia di prevenzione del ministero dell’Interno, nel deposito decentrato del ministero che ha sede sulla circonvallazione Appia. Si tratta di quattro fogli e di una copertina intitolata ‘Scomparsa di Emanuela Orlandi’. Allegato a questo atto ci sono altri tre fogli con l’indicazione degli atti originariamente contenuti, ma che non risultano stranamente riversati. In un sopralluogo all’Archivio centrale dello Stato lo stesso De Priamo ha riscontrato e verificato la presenza del suddetto faldone. La Commissione ha in seguito avanzato una formale richiesta di atti relativi al caso Orlandi allo stesso Archivio centrale dello Stato.

Le novità
Secondo quanto riportato da Adnkronos poche ore fa, “c’è la possibilità che questi documenti siano stati a suo tempo, per qualche ragione, trattenuti presso l’ente originatore e cioè dalla Direzione centrale della Polizia di Prevenzione, ex Ucigos, del Ministero dell’Interno”, afferma il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta che indaga sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, il senatore Andrea De Priamo. E aggiunge: “Le indicazioni ricevute dalla dottoressa Simona Greco, responsabile delle Raccolte Speciali dell’Archivio Centrale dello Stato, sono state preziose per circoscrivere la ricerca dei documenti elencati nei fascicoli vuoti sul caso Orlandi che abbiamo ritrovato proprio presso l’Acs a gennaio scorso”. La Greco aveva dichiarato che “Con la direttiva Renzi c’è stata una interpretazione restrittiva da parte di alcuni enti che hanno riversato solo i titoli, mentre più correttamente le agenzie di sicurezza hanno dato una interpretazione estensiva della Direttiva, cioè hanno riversato l’intera serie archivistica che conteneva quella documentazione restituendo così l’intero contesto di quel fascicolo”. In pratica, non tutti i fascicoli secondo questa ipotesi sarebbero stati riversati.

L’ipotesi
Stando a quanto riportato da Adnkronos, il contenuto del fascicolo forse è conservato negli uffici della Direzione centrale di Polizia di prevenzione del ministero dell’Interno. L’ipotesi, a quanto si apprende, è stata indicata dall’Archivio centrale dello Stato alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori che aveva avanzato formale richiesta dei documenti a gennaio scorso. “Attendiamo adesso un riscontro da parte del Viminale – aggiunge De Priamo – al quale avevamo inoltrato una richiesta di verifica proprio su questi atti, alcuni dei quali a noi sconosciuti, come ad esempio la corrispondenza intrattenuta all’epoca (1983) tra l’avvocato Gennaro Egidio, legale delle famiglie Orlandi e Gregori, con il ministero degli Esteri”, conclude il presidente.

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