Il Comune di Milano ignora la Consulta per le persone con disabilità: “Ci esclude volutamente”

Si parla di welfare al principale evento istituzionale dell’amministrazione comunale. Ma non è invitato l’ente per i diritti delle persone con disabilità. E’ quanto è accaduto a Milano al “Forum Welfare 2025”, appuntamento annuale di confronto e collaborazione dove si lavora anche per tracciare le linee guida. La Consulta cittadina per le persone con disabilità non è stata convocata né avvisata. Al meeting, svoltosi dall’11 al 13 marzo nel capoluogo lombardo, sono stati invitati a partecipare oltre 50 esperti, professionisti e portatori di interesse. Ma l’amministrazione comunale non ha informato il principale organo locale che fa da interfaccia tra il mondo delle associazioni che tutelano le persone con disabilità e il Comune meneghino su tanti fronti, come l’abbattimento delle barriere architettoniche, la mobilità pubblica accessibile per tutti, i centri diurni, l’assistenza domiciliare e non solo.
“Davanti all’ennesima mancata convocazione in un appuntamento ufficiale, ulteriore occasione mancata di ascolto e condivisione, la Consulta non può che non interrogarsi, dopo oltre 20 mesi, sul perché di questo comportamento volutamente escludente e discriminante”, ha denunciato l’organo, i cui 15 membri sono stati nominati a giugno 2023 dal sindaco Beppe Sala. La Consulta “non ha ricevuto nemmeno un cenno, nessun invito, nessuna comunicazione, nessuno spazio di parola”. Vogliono poter fornire concretamente un supporto di qualità ma non gli viene permesso.
La vicenda del Forum, fanno sapere dalla Consulta, è “solo l’ultimo episodio di una lunga serie di silenzi e disattenzioni – che ormai suonano come segnali inequivocabili – e che mettono spesso la Consulta nell’impossibilità di svolgere il compito che le è stato affidato”. Parole pesantissime che delineano un quadro negativo. Contattato da ilfattoquotidiano.it l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolè, replica: “Il forum di quest’anno aveva un focus ben preciso sull’amministrazione condivisa e, proprio per questo, nei panel sono stati coinvolti gli enti che partecipano ai vari percorsi di coprogettazione e coprogrammazione. Non c’è stata nessuna volontà di esclusione, anzi, diversi enti che fanno parte della Consulta sono stati invitati e hanno partecipato attivamente alle singole sessioni del Forum in quanto parte dei progetti che venivano in quell’occasione presentati. È bene precisare, infine, che in tutti i panel sono stati previsti spazi per gli interventi dalla platea, proprio a testimonianza della volontà di accogliere i contributi di tutti e tutte”.
Haydée Longo, presidentessa della Consulta per le persone con disabilità di Milano, replica: “A quasi due anni dall’istituzione della Consulta, rileviamo con rammarico una persistente difficoltà nel riconoscimento del nostro ruolo all’interno proprio dei percorsi di coprogettazione e coprogrammazione comunale. La partecipazione di singoli enti non può sostituire il coinvolgimento dell’organo istituzionale che li rappresenta”. La Consulta chiede un maggiore coinvolgimento diretto e confronto con il capoluogo lombardo a beneficio delle persone con disabilità che vuole tutelare. E’ nata per affiancare il Comune nelle politiche per la disabilità, ma come può farlo se è sistematicamente tenuta ai margini dei processi di coprogettazione e codecisione? “Vogliamo costruire, non solo assistere. Serve un cambio di passo vero, perché solo così si costruisce una Milano accessibile davvero, non solo a parole” sottolinea Longo. “Non miriamo certo a presenze simboliche, ma a collaborazioni strutturate su temi fondamentali come accessibilità, scuola, cultura e inclusione sociale. Il nostro contributo rimane ad oggi sottoutilizzato, nonostante la nostra piena disponibilità a lavorare per la città”. La delusione è forte perché “non veniamo messi nelle condizioni di operare, non abbiamo strumenti né spazi per incidere. Vogliamo lavorare. E a oggi non ci è stato permesso”, conclude la presidentessa della Consulta.