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Forte calo delle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti in febbraio (- 9,7%)

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Le politiche, adottate o annunciate, da Donald Trump iniziano a riverberarsi anche nell’interscambio commerciale tra Italia e Stati Uniti. I dati Istat di febbraio sono eloquenti: l’export di made in Italy verso gli Usa è sceso del 9,7% rispetto all’anno prima mentre le importazioni sono calate del 4,9%. Nonostante l’export sia sceso più dell’import, il saldo rimane ampiamente positivo per l’Italia: il valore dell’esportazioni supera di 3,5 miliardi di euro quello delle importazioni.

In generale il mese scorso si è chiuso con un incremento delle esportazioni fuori dall’Unione europea del 2,8% ed un aumento dell’import dello 0,8%. Il saldo è positivo per 4,7 miliardi. Le vendite di prodotti italiani sono salite soprattutto in Svizzera (+ 17,3%), paesi Opec (+ 12,9%) e Gran Bretagna (+ 8,5%). Scendono, viceversa, le esportazioni dirette in Cina (- 1,5%). Già ridotte ad una quota marginale (0,7% del totale), le spedizioni verso la Russia sono scese di un altro 29%. Tuttavia non va dimenticato che i prodotti italiani giungono in Russia anche attraverso triangolazioni con altri paesi. Male pure l’xport verso la Turchia (- 10,7% e l’India (- 7,7%).

Quanto all’import, sale quello dalla Cina (+ 8,7%), dai paesi Opec (+ 34%) e dal Regno Unito (+11,4%). Cali per i prodotti provenienti da Giappone (- 22%) e Turchia (- 4,6%). A parte gli Usa, i paesi con cui l’Italia vanta i saldi più favorevoli sono Gran Bretagna (1,6 miliardi) e Svizzera (1,3 miliardi). Forte passivo invece con Cina (- 3,1 miliardi) e Opec (- 812 milioni di euro).

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