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La Chiesa in difesa dei migranti? In Toscana la destra attacca anche i vescovi con cortei, striscioni e comunicati

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Vicofaro, Pistoia, 8 marzo. Davanti alla parrocchia dove sono accolti più di cento migranti, molti dei quali dormono anche in chiesa, un gruppo di fedeli capitanati dalla capogruppo della Lega in consiglio comunale Cinzia Cerdini protesta davanti alla Curia sventolando la bandiera della sfida: “Via don Biancalani da Vicofaro”. Don Massimo Biancalani è nella diocesi di Pistoia dal 2000 e nel 2015 ha trasformato la sua chiesa in “ospedale da campo” per far fronte all’emergenza umanitaria dei migranti.

Foto pubblicata per gentile concessione dell’autore Guido Cozza

Santissima Annunziata, Firenze, 25 marzo. Festa dell’Annunciazione di Maria: qui è nato l’ordine religioso dei Servi di Maria di padre David Turoldo. Nella basilica dell’Annunziata, molto cara a Giorgio La Pira, è stata installata l’opera dell’artista Giovanni De Cara Eldorado, nascita di una nazione. Di cosa si tratta? “Sono le coperte d’emergenza che spesso vediamo avvolte addosso a uomini donne e bambini salvati dai viaggi della speranza, ai senza fissa dimora che vivono in strada, agli sfollati, a chi in generale viene soccorso. Sono così simbolo di cura e attenzione, un abbraccio per chi soffre”, ha spiegato l’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli.

Ma quelle coperte non sono piaciute ai fedelissimi fiorentini di Giorgia Meloni e Giovanni Donzelli: “La deriva immigrazionista della sinistra cittadina, nel giorno del Capodanno Fiorentino, ci ‘regala’ la porta di una delle più importanti basiliche della città, la SS.Annunziata, fasciata con coperte termiche. Sul piano politico e anche artistico, mettere le coperte termiche su una chiesa è, oltreché irrispettoso, una schifezza anche estetica”. Firmato: Alessandro Draghi (che è anche vicario del Consiglio comunale) e Giovanni Gandolfo, entrambi consiglieri comunali.

Ecco. La Chiesa toscana in difesa dei migranti è sotto schiaffo della destra. Mai successo prima d’ora, in Toscana almeno. Si attaccavano i preti, non i vescovi. Almeno apertamente. Fin troppo apertamente a Pistoia, dove Lega e parrocchiani di Vicofaro hanno posto al vescovo Fausto Tardelli l’aut-aut: via Biancalani oppure via il vescovo. “Se don Biancalani non sarà rimosso dal suo incarico, la prossima tappa della nostra protesta sarà a Bologna, davanti alle porte del cardinal Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, e suo superiore, signor vescovo (Tardelli, ndr) , per chiedere che anche lei sia rimosso”, hanno detto i manifestanti.

Dopo l’incontro con monsignor Tardelli ha esultato la capogruppo della Lega Cerdini: “Il vescovo vuole onorare la parola che ha dato al tavolo istituzionale che si è svolto a Roma con il ministro Piantedosi. La sua parola è la garanzia della soluzione del problema che passa dagli spostamenti di molti degli ospiti. Vicofaro deve essere alleggerito, lo sa benissimo anche lui”. Ad oggi sono stati spostati soltanto alcuni migranti, ma il piano di trasferimento di tutti, di cui si vocifera a Vicofaro, è ancora in alto male. Chiaro il disegno della Lega (il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi è in corsa come candidato presidene alle Regionali): via don Biancalani e con lui via tutti gli immigrati. Ci riuscirà la destra a fare il colpo grosso?

Sicuramente più ardua la sfida dei Fratelli d’Italia all’arcivescovo Gambelli, che non si lascia intimidire e risponde, senza mai nominare gli accusatori meloniani, che “una società solidale è una società solida”, e che l’opera di De Gara “rappresenta un segnale capace di scuotere le coscienze”. In definitiva per Gambelli: “Si tratta di paure alimentate da parte di chi non conosce”.

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Nella foto in alto | A sinistra l’artista Giovanni De Gara, l’Arcivescovo Gambelli e padre Alessandro Greco, priore della Basilica di SS.Annunziata; a destra don Massimo Biancalani

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