Televisione

‘Un alieno in patria’, esordio talk di Gomez su Rai3. Fini: “Il kit di sopravvivenza della commissaria Ue? Ridicolo”

Diviso in due parti, la prima come un talk classico, la seconda come racconto fitto e senza filtri dei casi di attualità politica più eclatanti della settimana; e tra le pieghe e le tensioni del dibattito le anarchiche incursioni comiche di Paolo Rossi

di F. Q.
‘Un alieno in patria’, esordio talk di Gomez su Rai3. Fini: “Il kit di sopravvivenza della commissaria Ue? Ridicolo”

“Ho visto cose che voi umani…”. Peter Gomez in versione replicante alla Blade Runner. Esordisce così il direttore del FattoQuotidiano.it con il suo nuovo programma L’alieno in patria, andato in onda alle 2015 sabato su Rai3 e che ha registrato 677mila spettatori e il 3,67 di share. Diviso in due parti, la prima come un talk classico, la seconda come racconto fitto e senza filtri dei casi di attualità politica più eclatanti della settimana; e tra le pieghe e le tensioni del dibattito le anarchiche incursioni comiche di Paolo Rossi.

Inevitabile l’apertura di dibattito sul tema della guerra possibile, presunta, imminente, partendo dall’oramai celebre video sul kit di sopravvivenza per 72 ore pubblicato dalla commissaria europea per la gestione della crisi. Video che perfino il compassato Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza Nazionale, antiputiniano di ferro, ha osato definire “ridicolo”. “Sembra più uno scherzo, anche se siamo di fronte a una situazione complessa”, ha spiegato Fini. Gomez ha poi interpellato il costituzionalista Michele Ainis sul significato dell’articolo 11 della Costituzione italiana dove è scritto che “l’Italia ripudia la guerra”. “I padri costituenti lo scelsero scartando vari altri termini per esprimere un sentimento di ripulsa verso la guerra prima etica che giuridica”, ha spiegato il costituzionalista Michele Ainis. “In questo momento che cosa risuona però dietro il riarmo? Il vecchio motto latino “si vis pacem para bellum”. Ma si può ripudiare la guerra preparandosi alla guerra? Diventa un ossimoro. Viviamo in un tempo delle paure”.

Il dibattito, in presenza di Rula Jaebral e di Eddi Marcucci, si è portato sulla crisi di legalità e autorevolezza degli organismi internazionali per la sicurezza come l’ONU. Anche se, come ha ricordato Gomez “la legalità internazionale ha iniziato a essere in crisi quando fuori dall’Onu l’Italia e gli Stati Uniti hanno bombardato la Serbia e ancora gli Stati Uniti hanno inventato prove false per invadere l’Iraq”. Sagace la chiosa di Paolo Rossi, ironicamente assistito da una giovane psicologa e dalla sua intramontabile band: “Di guerra non ne abbiamo persa una. Le abbiamo tutto vinte. Abbiamo sempre guardato come andava il primo tempo e se si metteva male abbiamo cambiato maglietta”. Nella seconda parte Gomez affiancato da Manuela Moreno ha mostrato la divertente ricostruzione al VAR di un atto arrogante come quello compiuto da Romano Prodi che infastidito da una domanda di una giornalista le ha tirato una ciocca di capelli, negando poi di averlo fatto pure davanti appunti alla ricostruzione oggettiva dei fatti. Infine uno di casi kafkiani di stramba digitalizzazione dei processi nel nostro paese con l’applicativo APP sempre in tilt e una giudice esausta che dichiara: “Un programma troppo complicato, con il cartaceo le stesse cose le facevamo in due minuti”. L’appuntamento con Un alieno in patria è per sabato prossimo alle 20.15 su Rai3.

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