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Guerra Russia Ucraina – Trump “molto arrabbiato” con Putin, la minaccia: “Senza intesa, dazi sul loro petrolio “

In una intervista a Nbc il tycoon ha dichiarato riferito che il presidente russo sa della sua arrabbiatura e sottolineando che la rabbia può "dissiparsi rapidamente" se "fa la cosa giusta". Anche Teheran nel mirino: "Se non fanno un accordo” sul programma nucleare “ci saranno bombardamenti come non ne hanno mai visti prima"
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In assenza di un accordo, ci saranno tariffe secondarie sul petrolio russo. L’incontenibile Donald Trump ha dichiarato di essersi “molto arrabbiato” e “incavolato” con il presidente russo Vladimir Putin quando ha criticato la credibilità di Volodymyr Zelensky paventando un governo di transizione per l’Ucraina. Putin aveva proposto per il futuro dell’Ucraina l’idea di una “amministrazione transitoria” sotto l’egida dell’Onu, al fine di organizzare elezioni presidenziali “democratiche” nel paese e negoziare poi un accordo di pace con le nuove autorità. “Potremmo ovviamente discutere con gli Stati Uniti, anche con i paesi europei e, naturalmente, con i nostri partner e amici, sotto l’egida dell’Onu, la possibilità di istituire un’amministrazione transitoria in Ucraina” aveva dichiarato a poche ore dal “summit dei volenterosi”.

“Putin deve fare la cosa giusta” – Ma Washington aveva rigettato al mittente la proposta e oggi l’inquilino della Casa Bianca rincara la dose: “Se io e la Russia non dovessimo riuscire a raggiungere un accordo per fermare lo spargimento di sangue in Ucraina e se dovessi pensare che è colpa della Russia allora applicherò tariffe secondarie sul loro petrolio”, ha spiegato in un’intervista a Nbc. Trump ha riferito che Putin sa della sua arrabbiatura notando però che la rabbia può “dissiparsi rapidamente” se Putin “fa la cosa giusta”. Trump prevede però di parlare con Putin in settimana.

Anche l’Iran nel mirino – Nell’intervista Trump – che non esclude un terzo mandato presidenziale – ne ha anche per un nemico storico degli Usa e di Israele. Se gli iraniani “non fanno un accordo” sul programma nucleare di Teheran “ci saranno bombardamenti. Saranno bombardamenti come non ne hanno mai visti prima” ha detto riferendosi al rifiuto del presidente iraniano Masoud Pezeshkian a condurre negoziati diretti con Washington sul programma nucleare di Teheran. In una intervista telefonica alla Nbc News, Trump ha aggiunto che i funzionari statunitensi e iraniani stanno “parlando”. Il presidente americano ha anche minacciato di imporre “tariffe secondarie” senza la garanzia che non avrebbe sviluppato l’arma nucleare.

Una nuova offensiva russa? – Intanto secondo analisti e comandanti militari – secondo quanto riportato dall’Associated presso – il Cremlino si starebbe preparando a lanciare nelle prossime settimane una nuova e potente offensiva militare con l’obiettivo di aumentare la pressione su Kiev e sfiancare l’avversario, ma anche di rafforzare la sua posizione negoziale nei colloqui sul cessate il fuoco. Gli esperti – concordano sul fatto che le forze russe sarebbero pronte a sprigionare una maggiore potenza di fuoco al fronte in un asse lungo mille chilometri, a dispetto di una ipotetica tregua. Una mossa paventata dallo stesso presidente ucraino che nei giorni scorsi aveva avvertito del pericolo russo in diverse aree del suo Paese, da Sumy, a Kharkiv fino a Zaporizizhia.

Licenziamenti all’Istituto per la pace – Mentre si discute del conflitto però la Casa Bianca ha licenziato quasi tutti i dipendenti presso la sede dell’U.S. Institute of Peace (Usip) a Washington, D.C come rivelato dal Washington Post. L’istituto svolge un ruolo attivo nella mediazione dei conflitti e nell’assistenza a negoziati di pace in paesi devastati dalla guerra, tra cui appunto l’Ucraina. Il dipartimento per l’Efficienza del Governo (Doge), l’agenzia creata dal presidente Donald Trump e affidata a Elon Musk, ha licenziato tra i 200 e i 300 dipendenti della sede principale. La maggior parte del personale all’estero dell’Usip rimane in servizio. L’Usip conta circa 600 dipendenti a livello globale. I dipendenti hanno spiegato che i licenziamenti improvvisi avranno un impatto immediato sulle zone di conflitto. “Mettiamo in campo mediatori per aiutare a ricucire queste comunità – ha dichiarato un dipendente al WP- Quindi ha un effetto drammatico, semplicemente ritirando queste risorse”.

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