Chiamarsi Alessandro Gassmann è stato insieme la mia fortuna e la mia “maledizione” di famiglia…
Nato a Roma nel 1965, a 18 anni avevo già un nome pesantissimo, l’aspettativa di essere l’erede delle qualità artistiche di papà e mamma, e non meno importante nel mestiere di attore, il phisyque du rôle.
Non è detto, però, che un ragazzo abbia la consapevolezza di tutte le sue qualità solo per il cognome che porta. Insomma sono partito alla conquista del Gassmann che era in me…
Terminato il liceo con molta fatica, ho cominciato a lavorare come modello per Enrico Coveri, mi divertivo e guadagnavo bene. Ma non poteva durare per sempre e, siccome nessun mestiere si improvvisa e, soprattutto a casa Gassmann, il mestiere di attore, a 18 anni eccomi alla Bottega Teatrale di Firenze, dove ho studiato per due anni sotto la guida di papà Vittorio: devo aggiungere altro??
Assolti anche gli obblighi di leva, comincio a lavorare in teatro nel 1982, ancora con l’adorato genitore… il mio incubo e la mia delizia, prima ne “I misteri di Pietroburgo” di Dostoievsky e nel 1984 in “Affabulazione” di Pasolini che diventa un successo internazionale. Vinco anche (grazie a lui ovviamente) il “Biglietto d’Oro” e siamo stati in tourneè per ben due anni!! È il 1986 e da quel momento in poi ho sempre lavorato.
Mi auguro di essere migliorato, ho fatto anche tante cose di cui non vado fiero… ma questo fa parte del curriculum di ognuno di noi, figli d’arte e non!!
Ora curo le regie dei miei spettacoli teatrali, ho realizzato il mio primo film da regista, continuo a lavorare come attore diretto da altri e… stranamente… mi piace fare questo mestiere… nonostante il cognome!!
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