Daniela Greco
Operatrice Umanitaria
Sono nata agli albori del 1984 nella bella Bergamo, dove sono crescita e da cui, forse con una certa mancanza di gratitudine, sono fuggita all’età di 18 anni, presa dal bisogno di sgranchirmi le ali in un città di più ampio respiro. Non sono andata molto lontano, a dire il vero: il mio primo viaggio si è fermato a Milano. Lì mi sono laureata in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee realizzando però uno dei primi sogni esterofili: un Erasmus a Berlino!
A 22 anni mi sono trasferita a studiare a Pisa, e poco dopo sono partita per la Casamance, nel Senegal meridionale. In questa terra isolata e splendida mi sono occupata per la prima volta d’educazione non formale, protezione dell’infanzia e microcredito femminile.
Ho poi lavorato all’Aia, in Olanda, con un’organizzazione che si occupa di diritti umani femminili e giustizia di genere. Per mesi ho monitorato conflitti e parlato regolarmente con attivisti di diversi paesi, sopratutto Congolesi. Ad un certo punto il bisogno di vedere certe cose dal vivo si è fatto troppo impellente e così ho lasciato la quiete olandese e sono ripartita, destinazione Bukavu, Repubblica Democratica del Congo.
Sono arrivata qui nel settembre 2010, senza immaginare che questa sarebbe diventata la città dovrei avrei vissuto più a lungo, dopo quella mia natale. Da allora lavoro con una nota organizzazione umanitaria in un programma di protezione e autonomizzazione (triste traduzione di empowerment) di donne e ragazze. Mi occupo di reintegrazione economica di donne che vivono in zone rurali e molto povere. Tra di loro, diverse sono vittime di violenze sessuali brutali e disumane, lo so, ma cerco di non fare mai la connessione tra i visi che incontro e le storie che conosco, perché per me vorrei rimanessero solo donne che cercano un modo di migliorare la loro vita, che lottano e sopravvivono contro ogni calcolo o razionalità, per loro e per i loro figli, per regalare loro un domani migliore.