Sono una giornalista professionista e utilizzerò lo spazio di questo blog per scrivere di alimentazione sana, argomento del quale mi occupo da circa un decennio e sul quale ho scritto diversi libri per gli editori Red e Tecniche Nuove.
Non sono vegana, lo giuro! Ma fin da piccola non ho mai mangiato carne: non mi piacevano il suo gusto e la sua consistenza.
Mano a mano che crescevo prima il pediatra, poi i numerosi medici che ho incontrato a causa di una malattia rara di cui sono affetta, hanno tentato di convincermi a mangiare di tanto in tanto una bistecca, perché “non si può crescere senza proteine!”. Ma io proprio non ci riuscivo. Nonostante il disappunto di madre Annunziata che per tutte le elementari aveva deciso di lasciarmi a tavola “finché non hai finito tutto quello che hai nel piatto” (la bistecca modello suola di scarpa finiva puntualmente nel piatto di mio fratello, per mia fortuna carnivoro vorace). E nonostante il disappunto dei mie nonni, per i quali rifiutare una fetta di arrosto alla domenica era quasi un sacrilegio, loro che da sempre concepivano questo alimento come un lussuoso premio dopo una settimana di fatiche.
Fatto sta che in età adulta ho cominciato forsennatamente a cercare un’alternativa a ciò che per me rappresentava qualcosa di morto che non volevo ingoiare. Proteine. Una parola che era diventata un incubo. Dovevo cercarle altrove.
Vent’anni anni fa parlare di proteine vegetali era quasi una bestemmia. Durante questa ricerca mi si è aperto un mondo, fatto di legumi, cereali integrali, vegetali di stagione (cadevo dal pero scoprendo che mangiare una zucchina a gennaio era come bere un bicchiere d’acqua!). Un mondo che ho esplorato attraverso interviste e colloqui con medici, pediatri, nutrizionisti, tecnologi alimentari. Un mondo che è diventato ancora più grande quando 7 anni fa sono diventata mamma e mi sono imbattuta in prodotti per l’infanzia ricchi di conservanti, zucchero raffinato e grassi idrogenati.
Non sono vegana, e non sono nemmeno talebana: di tutto un po’, in bassa quantità e in alta qualità. Mi sono data questa regola. Con delle eccezioni, naturalmente. Ne parleremo nei diversi post che scriverò su questo blog.
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