Francesco Sanna
Creativo, comunicatore e project manager
In attività dal 4 dicembre 1980, collaboro con ilfattoquotidiano.it dal 2014 e mi guadagno da vivere come responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del Comune di Quarrata. Sono arrivato al pubblico impiego vincendo un concorso, dopo sedici anni di vita imprenditoriale (e precariato) da comunicatore, project manager e autore in ambito audiovisivo.
Ligure per ius soli, sardo per ius sanguinis e toscano per ius culturae, fatico a rispondere alla domanda “di dove sei”. Di certo ero a Livorno il 10 aprile 1991, quando stava accadendo la più grande strage dimenticata della storia repubblicana, quella del Moby Prince, vicenda cui mi legherò anni dopo fino a contribuire alla creazione della Commissione d’inchiesta parlamentare che ne ha ridefinito la ricostruzione, come raccontato nel mio ultimo libro scritto con Gabriele Bardazza “Il caso Moby Prince. La Strage impunita” (Chiarelettere, 2019).
Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione ho fatto ricerca in ambito universitario studiando il rapporto tra linguaggio e dipendenze patologiche. Compreso che siamo drogati di linguaggio e solo liberandoci da questa dipendenza patologica si possono curare le altre, ho dedicato a questa consapevolezza larga parte della mia vita, inclusa quella imprenditoriale. Ho contribuito alla creazione del primo social network italiano (Zoes.it – zona equosostenibile) e curato un discreto numero di progetti e consulenze in ambito aziendale, istituzionale e politico.
Credo nella necessità di rendere più sostenibile la nostra umanità e continuo ad educare mia figlia Anita e mio figlio Tommaso con la massima di Sant’Agostino “Dilige et quod vis fac”. Una strada sana, credo, per raggiungere quell’obiettivo e vivere pienamente.